Questo blog non sarà più aggiornato.
Il Maratoneta continua a pubblicare su http://piovonorunners.blogspot.com/
Ci vediamo lì.

2011-02-05

Gita a Pavia.

Il tono di questo post è para-lirico. Capitemi, l'emozione di fare autografare una copia de Il pugno invisibile a  Settore gioca questi scherzi.

Per farla breve: sono stato a Pavia, ho mangiato la torta Vigoni con Roberto e ho fatto un giro della città. Domani vado a correre 20 km.
La copia autografata e morsa andrà in premio a chi indovina il tempo in cui finisco la mezza maratona di Verona (o si avvicina di più). Via alle scommesse!

Per farla lunga:

In attesa del pieno recupero, dopo l'influenza, il convalescente maratoneta intraprese una gita a Pavia.

A che fare? Vi chiederete.

A fare ciò che promise: ottenere l'autografo di Roberto Torti su una copia de Il pugno invisibile. Codesto è, infatti, il premio in palio per chi più si avvicina al tempo che il maratoneta impiegherà per ultimare la mezza di Verona.

L'impresa non fu ardua. Addolcito dalla torta Vigoni, e messo davanti alle sue stesse parole, il magnifico Settore si produsse in una dedica sublime.

Ecco l'Inter-poeta mentre verga la prima pagina dell'Opera scritta insieme a Silvia Parisi
Ebbro di gioia, morde la Sua creatura come fosse una medaglia olimpica (o un panino)

L'impresa è compiuta. Parafrasando l'On. Zanicchi: Ok il tempo è giusto!

Accompagnato dal prode Roberto, il maratoneta andò quindi ad ammirare le bellezze pavesi.

Piazza della Vittoria (vicino a Viale dei Giardini).

La sede storica di giurisprudenza.

La celebre statua della lavandara. Con un ponte e una chiesa sullo sfondo.

Lo scorcio più suggestivo di Pavia
Il maratoneta visibilmente emozionato: si trova vicino a uno dei simboli di Pavia.

Ecco, qui si vede meglio: la Basilica di San Michele Maggiore.

Dopo tanto fascino (Pavia) e tanta simpatia (Settore) il maratoneta si riprese definitivamente dall'influenza. "Domenica sieno 20 km". Sentenziò. Ma questa è un'altra storia. E ve la racconterà domani.

2011-02-04

Il NY Times ce fa na pippa.

Come alcuni di voi sapranno, tempo fa fui intervistato da Rachel Donadio del New York Times.

Fu un'intervista molto interessante. Purtroppo non fu pubblicata sul noto quotidiano per ragioni politiche. Era scomodo per loro dedicare spazio alle maratone di Milano e Londra, dirette concorrenti della maratona di New York.

Quando ho saputo che sarei stato intervistato da Roberto Torti non volevo illudermi. Temevo a un altro caso New York Times. Temevo che ancora una volta i poteri forti sarebbero intervenuti a impedire la pubblicazione.

E invece è successo: Roberto, anche noto come Settore, ha dedicato spazio sul suo sito al progetto Milano-Londra.

Trovate l'intervista qui: 


Nell'intervista si parla anche del gioco Ok il tempo è giusto!

Mancano due settimane alla mezza maratona di Verona. Zia Carmela ha già scommesso. Se nessun altro scommette vince di sicuro lei Il pugno invisibile.

2011-02-03

Il mondo dei podisti.

C'è una rivista sulla corsa che, da abbonato, leggo ogni mese.

E' la rivista da cui traggo le informazioni "tecniche" che pubblico su Milano-Londra.

E' la rivista da cui ho tratto l'editoriale pubblicato nel post "Pausa."

E' la rivista sulla corsa che può leggere anche chi non corre. Può leggerla il podista che deve ancora comprare le sue prime scarpe e l'ultramaratoneta scafato.

E' Runner's World.


Runner's World esce nelle edicole italiane ogni mese da febbraio 2006.

Tutti i mesi su Runner's World sono pubblicati articoli di costume, interviste, consigli per iniziare a correre o per migliorarsi, ricette, il calendario del mese.

Runner's World è presente con i suoi stand in tutti i principali eventi dedicati al mondo della corsa.

E, se non si era ancora capito, Runner's World sostiene la causa di Milano-Londra.

Note di servizio.

Lo spazio di stasera è dedicato al Mondo dei Podisti.

Queste brevi note per comunicare che sto meglio. L'influenza sembra essere passata. Domani andrò a lavorare e, spero, domenica riprenderanno gli allenamenti.

Grandi notizie, infine. Ho finalmente aggiornato la pagina "cosa portate?".

Aggiornata anche la Hall of Fame. E non solo con Runner's World. Grazie.

Buon anno.

Stare a casa per l'influenza mi consente di fare tante cose: far partire la lavatrice, ascoltare il ruggito del coniglio, navigare liberamente su internet. E pubblicare amenità sul blog.

Oggi inizia il capodanno cinese. E' l'anno del coniglio.


In altri tempi non me ne sarei interessato.

Oggi però ho ricevuto un video sul capodanno cinese da un amico che sta in Cina:


Ho visto il servizio del Corriere sul capodanno cinese in Via Sarpi a Milano. A due passi da casa mia.

Ho ascoltato alla radio i festeggiamenti del Ruggito del Coniglio per l'inizio dell'anno del coniglio.

Troppi elementi per non parlarne.

Buon anno.

2011-02-02

Universi paralleli.


Stando alla teoria degli universi paralleli, mentre scrivo c'è un Valerio che esce dall'ufficio. Torna a casa con il suo Spazio missile (meglio ancora, con il Razzo missile), e si prepara per andare a correre.

Ripetute molto toste e importanti. Sarà molto affannato alla fine dell'allenamento. Tornerà a casa e aggiornerà garrulo il blog.

Sto st***zo.

Nell'universo in cui vi trovate, Valerio si è svegliato con un po' di gonfiore di stomaco, ed è andato a lavoro con lo Spazio missile. E il gonfiore non era dovuto al ciclo, se ve lo state chiedendo.

Dalle 14 alle 16.30 ha irrorato la tazza del gabinetto di succhi gastrici e minestrone. Alle 17 ha verificato che la temperatura corporea fosse ad almeno 37,5°. Ed è tornato a casa con lo Spazio missile.

In questo universo parallelo Valerio secerne liquidi da ambo i lati. E ha la febbre.

Potrebbe dipendere da una malattia terminale. Da un virus influenzale. O da una creatura aliena impiantatasi nel suo stomaco.

Non importa. Quello che conta è che il Valerio di questo universo oggi non ha corso le ripetute. E con ogni probabilità non correrà neanche domani e dopodomani.

Ci sono aspetti positivi in tutta questa vicenda.

Potrà farsi coccolare. Perderà peso. Gli addominali lavoreranno tantissimo.
Se la causa è una creatura aliena finirà nei libri di storia. E su Wikipedia.

Che buona sorte.

2011-02-01

Correre da fermi.

Correre da fermi è la nuova iniziativa dei Podisti che piovono.

E' un gioco semplice e geniale: si scelgono un libro, un film e una musica che evochino l'esperienza della corsa.

L'obbiettivo è di creare biblioteca, videoteca e playlist ideali per il podista, o per l'aspirante tale.

Ho già comunicato le mie scelte. Qui vorrei motivarle.

1) Il libro è, ovviamente, Il pugno invisibile di Roberto Torti e Silvia Parisi. Non solo perché è il primo libro in palio con OK il tempo è giusto!

La vita di Giovanni Parisi è una maratona infinita. Due passaggi del libro sono particolarmente evocativi: il racconto di quando deve perdere tre chili per poter partecipare alle olimpiadi, e la scoperta di avere pugnato con una frattura longitudinale del metacarpo.
Che non so esattamente che cosa sia, ma deve fare molto male. Un po' come correre cinque chilometri con i crampi per arrivare al traguardo. Moltiplicato per mille.



2) Il film è Il maratoneta con Dustin Hoffman, Laurence Olivier e Roy Scheyder.
Lo so, è banale. Ma tutte le volte che corro le ripetute penso alla scena in cui Dustin Hoffman si fa cronometrare a Central Park.

Scena così importante che non viene minimamente considerata nel trailer. Deve averlo fatto un marciatore sto trailer.



3) Sulla musica non ho dubbi nè esitazioni: Gobbledigook dei Sigur Rós.

I Sigur Rós sono un gruppo islandese piuttosto eccentrico. Nel loro repertorio ci sono canzoni orecchiabili (ad es. Hoppipolla), sperimentazioni futuristiche, e registrazioni di rumori affini a quelli che fa il cucchiaio strisciato sulla grattugia.

Gobbledigook è mooolto sperimentale. Non so definirla esattamente. Mi da l'idea di un chiasso organizzato e melodico.

Con Gobbledigook nelle orecchie riesco a correre le ripetute da 1 km in 3'20''.

Il video della canzone non è adatto a un pubblico minorenne.

Londra.

Aggiornata la pagina "londra".
Buona lettura.

2011-01-31

Scuse.

Sì insomma, volevo parlare di corsa. Ripetute. Lunghi. Maratone.

Tutte scuse. C'è un solo motivo per il quale questo spazio è stato aperto.

Pubblicare questo video.


Notte.

Ten.

Dieci è il voto di questa mattinata. Dieci sono i chilometri corsi prima dell'alba. Dieci sono i minuti impiegati a scrivere questo post.

Oggi allenamento defaticante. Dopo i bagordi di ieri ci sta. 10 km a ritmo lentissimissimo.

Sveglia presto, un giro per Piazza Duomo, due per il Parco Sempione, e di nuovo a casa. A sciogliere la pelle che nel frattempo si era ghiacciata. Come dicono dalle mie parti, nell'Oxfordshire: minchia du friddu.

Notizie grandiose della mattinata:
- le squadre delle staffette per la Milano City Marathon sono pronte;
- entra una strana luce dalla finestra dell'ufficio (credo sia il sole, ma non ricordo bene com'è fatto);
- bei contratti su cui lavorare;
- amico di Roma a cena. Non uno qualsiasi, uno da Hall of Fame.

Per oggi è tutto gente.

Buon lunedì.

2011-01-30

Programmato per correre.

E' il giorno dei titoli accattivanti. Vi sentite accattivati?

Domenica, tempo di tabelle. La settimana appena trascorsa è stata molto carica, 82 km macinati. Avevo scritto che la prossima sarebbe stata peggio. Mentivo.

Ok che sto bene, finora ho seguito sempre le tabelle e indosso la fascia dei F.lli Zurlo che mi rende invincibile. Però c'ho anche una vita. E le ginocchia potrebbero offendersi se le caricassi di nuovo come ho fatto questa settimana.

Tutto ciò premesso:
la tabella della settima settimana

Settimana di scarico con cinque uscite più la piscina. L'uscita di giovedì e la piscina in realtà potrebbero scomparire. La settimana prossima si annuncia pesante dal punto di vista lavorativo.

In generale correrò meno chilometri. Avrò più tempo da dedicare alla causa e per OK il tempo è giusto!

Buon inizio.

Lungo e che duri.

Se siete entrati cercando argomenti scabrosi, Nanni Moretti aveva ragione. La volgarità trionfa sempre.


Oggi parliamo del lungo.

L'allenamento lungo.

La funzione precipua dell'allenamento lungo è quella di abituare corpo e mente alla distanza. Mi esalta la parola "precipua".

Mente:
La maratona dura 42 km. Si corre di continuo tra le 3 e le 5 ore. Una noia pazzesca. Penseranno i più.

Lo è, lo è. Superato il 15° km si entra in uno stato depressivo. La strada davanti è ancora lunghissima e l'entusiasmo iniziale è finito. Si rischia di perdere la voglia di correre e la concentrazione. Il risultato è che si sprecano tante energie e si rallenta.

Arrivati al 30° km si ha meno strada davanti, ma le energie sono quasi finite. I 12 km che mancano sembrano un ostacolo insuperabile. Si rischia di lasciarsi andare a pensieri sconfortanti.

Con il lungo mi abituo a questi stati della mente. E cerco di superarli con razionalità.

Le prime volte provavo sensazioni orribili: noia, svogliatezza, affanno. Durante la maratona di Berlino anche paura.

Col tempo, e coi lunghi, questi stati della mente sono scomparsi, lasciando il posto solo all'endorfina.

Mmm, endorfina.

Corpo:
Avete mai sentito parlare del muro? Arriva un momento della maratona in cui il corpo non ha più zuccheri da bruciare. E inizia ad aggredire i muscoli.

E' una sensazione molto spiacevole e a tratti dolorosa. Come nella vecchia pubblicità della Duracell, quando il coniglietto finiva le batterie. Ti fermi.

Con i lunghi si abitua il corpo al muro. Lo si sposta un po' più in là, diventa meno doloroso e, in teoria, dovresti riuscire a non fermarti o rallentare troppo.

Con il lungo ci si allena a bruciare meglio i grassi. (le persone sovrappeso possono stare tranquille, mi riferisco al grasso corporeo).

In tutte e tre le maratone che ho corso, intorno al 30° km ho avuto una fitta ai reni e mi sono fermato. Di colpo e senza repliche. Poi, dopo un po' di camminata, ho ripreso a correre. A Firenze anche con un buon ritmo.

Questa volta ho aggiunto lunghi alla tabella e confido di non avere questo problema. O di avercelo il più in là possibile.

O che nessuno veda il momento in cui comincio a imprecare, sputare e piangere. 

De longi philosophia:
Ci sono due correnti filosofiche. Secondo alcuni il lungo deve essere lento. In questo modo si abituano le articolazioni e i tendini ai traumi della corsa prolungata.

Secondo altri il lungo deve essere veloce. Devi spremerti correndo alla velocità che vuoi mantenere durante la maratona, se non superiore. In questo modo ci si abitua a gestire le sensazioni della gara.

Secondo voi quale a quale corrente aderisco? 


L'Allenamento di oggi

Il programma prevedeva 14 km a 4'40'' al km; 16 km a 4'20'' al km, e 2 km a 4'10'' al km.

Approfittando del blocco del traffico a Milano, ho deciso di fare un giro in centro. La buona notizia è che non ero l'unico podista. La brutta notizia è che c'erano anche le macchine.

Dopo 7 km di stop&go ai semafori ho deciso di infilarmi sul naviglio pavese. Per chi non lo sapesse, il naviglio pavese è una via d'acqua che collega Milano a Pavia. Accanto al naviglio ci sono strade e, in alcuni tratti, piste ciclabili. Una lunga linea dritta e piana in mezzo al nulla.

Avvistamenti faunistici di grande rilievo: una nutria che bruca l'erba, una nutria schiacciata da una macchina, un topo morto.

Nebbia e campi.

E in tutto quel chiarore sterminato, dove ogni lontananza si disperde, guardando quel silenzio smisurato, l'uomo si perde.

Per fortuna non mi sono perso. Tornato indietro son passato per il Duomo e Corso Vittorio Emanuele. Lì un ragazzo in bici mi ha incitato ad andare più forte. E sono andato più forte. Grazie ragazzo in bici.

A Parco Sempione, tornando a casa, un gatto nero ha cercato di tagliarmi la strada. La fascia dei F.lli Zurlo ha impedito che ciò avvenisse. Grazie F.lli Zurlo.

Il contachilometri alla fine segnava 14 km a 4'33'' al km, 16 km a 4'15'' al km di media e 2 km a 4' al km di media.

(nella foto: il mio pranzo)

2011-01-29

F.lli Zurlo/2.

Rullo di tamburi...

C'hanno anche il sito internet!!!

http://www.impresafunebrefllizurlo.com/

A questo punto mi piacerebbe conoscerli. Quantomeno Gianni.

Domani userò la loro fascia paraorecchi per il lungo di 32 km.

Sarà dura correre con una mano bloccata.

Ma parliamo d'altro.

E' sabato. Come (quasi) tutti i sabato ci si riposa.

Sabato scorso ero in ufficio, e ho avuto l'opportunità di stare seduto diverse ore. Che buona sorte.

Questa settimana sono stato in giro per Milano. Spero che non ne risentano i 32 km di domani.

Prima ho fatto la spesa per la settimana prossima. Poi qualche acquisto.

Quali acquisti?
Maria Diletta Damin
Ma parliamo d'altro. Come (tutti tutti) tutti i sabato, ho schierato la formazione del Fantacalcio.

Qui di seguito, la squadra:

In campo:
P. Buffon
D. Bonucci
D. Maicon
D. Thiago Silva
C. Giovinco
C. Krasic
C. Montolivo
C. Sanchez
A. Cavani
A. Ibrahimovic
A. Macheda

In panchina:
P. Arcari
D. Accardi
D. Kroldrup Maria Diletta Damin
D. Zebina
C. Gobbi
C. Laner
A. Kutuzov

Voi che ne pensate?

Lo so che ci sono pochi giocatori dell'Inter. Ma preferisco sempre diversificare.

Ah, quasi dimenticavo. Ho comprato una nuova bicicletta. In negozio.

Ma parliamo d'altro. Che ne pensate del bunga bunga?

2011-01-28

Milazzo di notte.

Questa mattina (venerdì) non mi volevo alzare dal letto.

Avevo promesso che stasera sarei andato a teatro. Glielo dovevo dopo tre sere passate a correre e aggiornare il blog.

Quindi le dissi: "se riesco a svegliarmi alle 5.35 e vado a correre i miei 14 km la mattina, la sera sarò libero per andare a teatro. Se ci riesco vengo con grande piacere a teatro!". Un modo elegante per promettere qualcosa che so di non poter mantenere (UAH UAH UAH).

La sveglia suonò. La staccai. Chiusi gli occhi. Un motore immobile e silenzioso mi spinse. O fu un calcio. Balbettai qualche scusa. Il motore immobile mi buttò giù dal letto.

Mi vesto come al solito. Aggiungo una maglietta verde vomito sopra la maglia a maniche lunghe nere. Oggi sono 14 km e faccio un giro in città. E' bene che le macchine mi vedano.

Parto e il corpo si muove. Anche se le gambe non rispondono. Vanno per i fatti loro, scoordinate. Si ribellano.

Basta chilometri! Basta sveglie all'alba!

Si fa come dico io! Sentenzia la mente. Ma resta inascoltata.

Primo chilometro affannato. Secondo chilometro sopra i 4'40''.

Qui va tutto a ramengo.

Proviamo a risollevarle con la politica, passiamo dalla sede PD di Via Ercole Ferrario.

Niente.

Lì la mente ha una grande pensata. Sicuramente migliore di quella della sede del PD.

Gli ultimi tre post di Milano-Londra erano tutti in qualche modo ricollegabili ad amici milazzesi: Claudio, Gino, Carrò. In Via Ferrario abita un amico di Milazzo.

Forse non era il PD. Forse le mie gambe hanno nostalgia del mare. Come dice quell'aforisma copincollato in fondo al blog.

Portiamole a (Via) Milazzo.

Entro su Via California, da lì in Via Solari e poi i Bastioni. Le gambe finalmente si svegliano. Anche troppo. Un km in 4'20''.

Ai Bastioni rallento, aiutato dallo smog. Correre su una delle circonvallazioni di Milano non è stata una grande idea.

Il piombo nei polmoni mi rallenta. Ma le gambe non le ferma più nessuno. Sognano un blu che non può essere sporcato dal tanfo del traffico.

Entro nella Cerchia dei Navigli, più breve. Ho come la sensazione che non arriverò a Milazzo per tempo.

L'orologio suona i 12 km quando sono su Via Senato. Tentenno. Non arriverò a Milazzo per tempo.

Chissenefrega del tempo! mi urlano le gambe. Noi ti portiamo a Milazzo.

Via San Marco, Via Solferino, Via Marsala. Sbaglio strada e mi ritrovo in Piazza XXV Aprile passando per l'ultimo tratto di Corso Garibaldi.

Giro a destra, 50 metri, ed eccola lì. La targa di Via Milazzo. Come l'avevo immaginata.

Posso tornare a casa.

Il cronometro segna 15 km e sono già le 7 e mezza. 1 km in più del previsto, e arriverò tardi in ufficio.

Ma almeno ho visto Milazzo.

(nella foto: il Capo di via Milazzo)

2011-01-27

F.lli Zurlo.

Avevo già pubblicato un post stasera. E pensavo di chiuderla lì.

Poi ho fatto una scoperta eccezionale (veramente).

Domenica, alla mezza maratona di San Gaudenzio, tra i regali del pacco gara c'era questa splendida fascia scaldaorecchie in pile.


Tra gli sponsor della gara c'erano quindi i F.lli Zurlo. La domanda che tutti si fecero fu "chi minchia sono sti F.lli Zurlo?".

Il logo sulla fascetta recita semplicemente:

F.lli Zurlo
Novara, C.so Mazzini, 16/B
Tel. 0321 390343
Gianni Zurlo 335 8059977


Stasera finalmente l'ho scoperto

Il terzo giorno.

Sono passati tre giorni dal furto del Razzo missile. E chi legge ne ha giustamente le scatole piene.

Indi per cui, oggi si cambia ritmo. Basta piagnistei, basta rabbia, basta tragedie.

Ho ricevuto abbastanza sostegno e abbastanza consigli per superare anche questo trauma.

Non me ne abbiano a male gli altri, ma il consiglio che ho apprezzato di più viene da Gino. Lo trovate ai commenti del post di ieri, "Che mondo difficile.". E' così bello che deve essere riportato per esteso qui sotto:

"[C]onsiglio rapido ed economico rimedio. Acquista un tronchese (o una tranchese, che dir si voglia) che possa tagliare cavi d'acciaio fino a uno spessore di 5-6 mm e infilalo in uno zaino. Fai una passeggiata in zone poco illuminate e il gioco è fatto.
Il bello sarà che, in caso di ulteriore furto, non avrai bisogno di spendere altro denaro, potrai riutilizzare il tronchese..."

E' tempo di comprare un tronchese. E' tempo di salutare con gioia l'aggiornamento della Hall of Fame (grazie podisti che piovono). E' tempo di andarmi a riposare.

Come dissi una volta a una sfegatanda lettrice di Milano-Londra: non ho giornate di 48 ore. Aggiungo stasera: e ogni tanto devo far riposare le membra.

Indi per cui, non mi resta che cliccare "pubblica post". E andare a letto a leggere Il pugno invisibile. Poscia, mi addormenterò, per svegliarmi alle 5.30 e correre 14 km. Ma questa sarà un'altra storia. E soprattutto, un altro giorno.

2011-01-26

Che mondo difficile.

Mi manca Razzo missile, la mia bicicletta appena rubata.

Per fortuna l'affetto venuto meno con la sua scomparsa è stato compensato dai messaggi di solidarietà dei lettori di Milano-Londra.

Qualcuno, in realtà, si è permesso di canzonarmi. Ignorando, forse, il profondo dolore che lacera il mio portafogli.

Insieme alla solidarietà è arrivato anche qualche consiglio. Che ho molto apprezzato. Due dei consigliori hanno anche contribuito alla causa e sono presenti nella Hall of Fame. Solo per questo meritano rispetto.

Ebbene, il consiglio è di andare in zona Porta Genova a recuperare la mia o altra bicicletta rubata. E' un consiglio moralmente deprecabile. Che seguirò con molto piacere.

Sono a Milano da due anni. Finora ho comprato 3 (TRE!!!) biciclette. Tutte in negozio. La prima e la seconda usate. La terza nuova. La prima e la terza sono state rubate. La seconda non era adatta al mio pedalare sbarazzino. Dopo la quarta volta che si rompevano pedivelle e camera d'aria decisi di acquistare il Razzo missile.

Nacque una passione travolgente. Saltavo su e giù dai marciapiede, attraversavo pavé e rotaie del tram a tutta velocità. Bruciavo semafori come neanche con la zuppa di legumi quando gioca l'Inter il pomeriggio.

Tutte biciclette acquistate in negozio. Il mio portafogli ancora piange pensando all'IVA versata. Biciclette oneste. Comprate da legittimi proprietari.

Adesso basta!! Questo è un mondo crudele. E bisogna essere crudeli.

Andrò alla darsena, o alla fiera di senigallia. Incauto acquisto? No, ricettazione. Lo confesso in anticipo. Ci sarà dolo.*

Cercherò quello con la faccia meno raccomandabile e gli chiederò di vendermi la bici con sopra l'adesivo "proprietà di Ivo".

Così impara quel fesso di Ivo a usare lucchetti sicuri.


*Chi non ha studiato diritto penale può far finta di ridere a questa battuta. Chi l'ha studiato può anche non fingere.


Allenamento

Con oggi si è chiusa la quattro giorni di fuoco. Domenica 21 km. Lunedì 14 km. Martedì 9 km. Oggi, mercoledì, 12 km. Ironia della sorte: corsi tutti sotto zero.

Fartlek. Il programma prevedeva 1 km di riscaldamento. Tre volte 2 km in 8'10'' con 1 km di recupero in 4'20''. 1 km in 4'20''. 1 km in 4'.

Sui primi due giri da 2 km le gambe non rispondevano. Ne ho approfittato per lavorare di braccia.
Come dice la Settimana Enigmistica, forse non tutti sanno che... si corre anche con le braccia. Non nel senso che si corre sulle braccia. Oddio, c'è chi ce la fa. E lavora al circo. Non è il mio caso.

Si possono usare le braccia per spingere in avanti il proprio corpo. E aumentare l'efficienza della corsa.

Non avendo più gambe, ho lavorato di braccia.

Nell'ultimo giro da 2 km e nell'ultimo km le gambe si sono risvegliate. E ho chiuso rispettivamente a 7'57'' e a 3'49''.

Domani, finalmente riposo. Ne approfitterò per arrivare in ufficio alle 8 e 20. E per uscirne alle 22.


E' un mondo difficile. Razzo missile rubato. Lavoro intenso. Allenamento iperchilometrico. Mi consola sapere che gli amici mi sono vicini.

2011-01-25

Mi è venuta una rabbia.

Stamattina sentivo che sarebbe stato un giorno di merla. Ma non immaginavo ancora quanto.

Quando sono uscito dall'ufficio, alle canoniche 20.15, il razzo missile non c'era. Avete conosciuto anche voi il razzo missile, ne "I consigli della nonna.".

Era la mia bicicletta. Ora è di un qualche ladro di merla. O di uno studente universitario che l'ha appena comprata. Incautamente.

Umanamente li deploro entrambi. Animalescamente vorrei rompere loro la faccia.

Ecco tutto ciò che mi è rimasto del razzo missile:


Un pezzo di uno dei due lucchetti.

La seconda fase è la depressione. Mi manca il razzo missile. Volevo bene al razzo missile. Se penso a tutto ciò che avrei potuto dirgli. Che era veloce come un missile. E rumoroso come un razzo.
Non aveva neanche un anno ed era già tutto arruginito. Il razzo missile.

Oltre a me portava sempre il tetano. Magari il ladro non ha fatto il richiamo. Magari.

Stasera era previsto defaticamento. E ho defaticato. 9 km con lentezza. Tra i 4'30'' e i 4'40'' al km.

Che giornata di merla.

Per fortuna avevo Jan Garbarek e The Hilliard Ensemble nelle orecchie. La rabbia lentamente scemava.


Mentre pensavo a come avrei potuto spaccare la faccia del ladro.

Giorni di merla.

L'ho sentito stamattina alla radio. Giorni di merla.

A Milano ci sono -4°. Ma sembrano -14°.

Le gambe sono blocchi durissimi. L'allenamento di ieri si è sentito in ogni pedalata per arrivare in ufficio.

E la merla non ha aiutato.

2011-01-24

Lo confesso.

Il post "Ogni maledetta domenica." è stato scritto sabato sera. Anche se l'ho pubblicato domenica.

All'epoca non avevo ancora corso la mezza maratona di San Gaudenzio. Fresco e riposato scrivevo che questa settimana avrei corso 81 km in totale. Dei quali 35 km nei primi tre giorni della settimana.

Folle gesto il mio. Ieri sera, quando è arrivato il momento di pubblicare la tabella, ero indeciso. La modifico oppure no? Rendo l'allenamento più umano o persisto nei miei intenti suicidi?

Alla fine è prevalsa la linea intransigente. Niente modifica!

Non perché volessi fare il duro a tutti i costi. Ero semplicemente troppo stanco per cambiarla.

Adesso mi ritrovo con un programma di allenamento settimanale che neanche il sergente maggiore Hartman si sarebbe potuto inventare.


Stasera, per esempio, erano previsti 14 km a 4'40''. Il corpo ha implorato per tutto il giorno una riduzione del percorso. Il sergente maggiore non ha voluto.

Dato che la distanza era notevole ne ho approfittato per fare un giro a Milano. Non è bella come alle 6 del mattino, ma la Città ha sempre il suo fascino. Dal Duomo sono entrato su Via Torino fino ai navigli. Poi son risalito per Corso di Porta Genova, per ritornare di nuovo a Via Torino. Cordusio, Cairoli e un ultimo giro di Parco Sempione.

Sarà stato il giro turistico. O il desiderio di cibo che mi son portato dietro tutto il tempo. Stavo bene.

Gli unici problemi sono stati un leggero fastidio al ginocchio destro, e la voglia inappagata di mangiarmi un quarto di bue. Crudo.

Sono già morto e nessuno mi ha avvertito.


Domani 9 km di defaticamento.

Dopo domani fartlek. Il mio corpo ha un brivido. Spero che non decida di abbandonarmi proprio adesso. Con chi la corro la mezza maratona di Verona?

(nell'immagine: un esercizio di stretching dopo la corsa)


2011-01-23

Para papa pappaparapa.

Si inaugura una nuova rubrica di Milano-Londra: Ok il tempo è giusto!

Le regole del gioco si trovano nella pagina "Regolamento", qui a sinistra.

Per partecipare ad una scommessa bisogna aver fatto una donazione alla EEIBA di almeno 5 £. Con una donazione di 10 £ si può puntare su tutte e tre le gare.

I premi sono libri autografati dell'autore.

Il primo libro in palio è Il pugno invisibile, del quale vi ho già parlato qui, e del quale si parla anche nella pagina "Mezza di Verona" a sinistra.

Occhio al demone del gioco.

Ogni maledetta domenica.


Il discorso di Tony D'Amato (Al Pacino) merita da solo la visione del film.

Grazie a Youtube vi ho fatto risparmiare 146 minuti di fuffa. 140 minuti, salvando anche la scena finale.

Ogni maledetta domenica si parla di tabelle. Questa non farà eccezione.

Settimana prossima sono previste due uscite da 14 km, una di fartlek da 12 km e un lunghissimo da 32 km. Ho aggiunto un defaticamento da 9 km il martedì. Per gradire.

Originariamente il lungo doveva essere di "soli" 26 km. E le due uscite di "soli" 12 km. E non era previsto il defaticamento.

Ma siccome nella settimana appena trascorsa ho corso oltre i limiti, e sono sopravvissuto.
Siccome stamattina ho finito una mezza maratona nella steppa novarese, stracciando il precedente record, nonché Gigi di Bergamo, e sono sopravvissuto.
Siccome, come disse quello, si deve soffrire per arrivare alle stelle.
Per settimana prossima ho programmato di soffrire parecchio. Al punto che vedrò le stelle.

Ma se sopravvivo anche alla settimana prossima... quella dopo sarà peggio.

Questo il programma formato tabella.


La settimana appena passata è stata veloce. Quella che viene sarà veloce e lunga. Molto lunga. E non si parla di centimetri, come nel discorso di Tony D'Amato. O in una telefonata tra ministre.

La settimana prossima si parlerà di chilometri. Combatterò per i chilometri. Massacrerò di fatica me stesso per i chilometri. Mi difenderò con le unghie e coi denti dal freddo per i chilometri. E sommando tutti quei chilometri, avrò completato un'altra tabella. E sarò felice.

Stupidamente felice.

Clamoroso a San Gaudenzio.

Nessuno potrà mai togliermi dalla testa che San Gaudenzio non è un paese. Quando racconterò ai miei pronipoti di quello che è successo a San Gaudenzio Casalbeltrame, dirò che San Gaudenzio è un paese. E loro mi ignoreranno per andare a giocare al computer.

Vi prego quindi di sostituire dal titolo San Gaudenzio con Casalbeltrame. L'effetto che si voleva rendere è quello del più celebre: "Clamoroso al Cibali".
Ma ormai l'effetto si è perso. Con tutte queste spiegazioni. Meglio che vada subito a raccontare che cosa è successo a San Gaudenzio Casalbeltrame.

Le premesse non erano esaltanti. Ieri ho fatto le 2 scrivendo post che saranno a breve pubblicati. Spiegheranno come fare per avere Il pugno invisibile (a parte comprarlo per i fatti propri ovviamente).

Stamattina la sveglia era alle 5.40. L'ho staccata. Buona sorte (o San Gaudenzio) ha voluto che alle 6 ho riaperto. L'appuntamento era alle 7.15 in zona Wagner, dove abita Carletto.
Perché ho puntato la sveglia alle 5.40 se tutto era già pronto? Perché per andare veloce bisogna fare le cose con calma.

Il caffè deve essere preparato al momento. Gli indumenti devono essere indossati con cura. La brodaglia a base di orzo pregermogliato e succo di frutta che bevo/mangio prima delle gare, deve essere miscelata. E anche bevuta/mangiata.

Alle 7 sono davanti casa di Carletto. Partiamo alle 7.30 con la macchina di Cristiano. E con Gianluca (non ha un blog, non ci sono link per descriverlo).

Se non si era ancora capito, Carletto e Cristiano sono gli autori di quel geniale blog che è Piovono Runners. E che sostiene la causa. Prima o poi.

(nella foto: gli eroi di San Gaudenzio Casalbeltrame)

Alla partenza della gara tutto fila liscio. Troppo liscio.
4'12'' al km di media. Troppo veloce. Ho creato giusto ieri la pagina sulla mezza maratona Verona. Per spiegare che lì intendo registrare il mio miglior tempo sulla distanza dei 21,097 km. Fermo dal 21 febbraio 2010 a 1 ora 29 minuti e 28 secondi.

Se tengo la velocità a 4'12'' al km arriverò in 1 ora e 28 minuti circa. Ma sto così bene, perché rallentare?
E infatti non rallento.

Faccio però un patto con me stesso. Non troppo veloce. Lascia un po' di tempo per la mezza di Verona. Dalle la possibilità di diventare la tua mezza maratona più veloce.
Va bene bisnonno Valerio. Lo farò.

Al 15° km dei tizi di Busto Arsizio cercano di superarmi. Aumento un poco l'intensità. Adesso la media è di 4'10'' al km.
Valerio, stai esagerando. Lo so, ma posso mai farmi superare da dei podisti di Busto Arsizio? Va bene, ma non esagerare.

Il peggio doveva ancora arrivare. Al 18° km incontro "Gigi di Bergamo".

Dovete sapere che in ogni gara del Nord Ovest che si rispetti corrono i podisti del Runners Bergamo. E vanno forte. Sempre. Hanno stampato sul retro della maglia il logo del loro club podistico e il nome.

Questo si chiamava Luigi. Detto Gigi. Gigi di Bergamo.

Gigi di Bergamo mi supera al 18° km. Sbuca dal nulla. Aveva corso la gara in progressione.

Poco male, penso, adesso c'è il cavalcavia. In salita li supero sempre tutti. E infatti superai Gigi di Bergamo, lasciandogli almeno 50 metri.

Ma al 20° km lo rividi. Poco prima lo risentii. Provai ad accelerare, ma era in una dannatissima e inarrestabile progressione. Chissà da quanto tempo l'aveva pianificata, Gigi di Bergamo.

Non c'è niente da fare. Mi supera. A 500 metri dalla fine ha già 20 metri di vantaggio. E' finita.

Poi penso ai miei pronipoti. A quando racconterò loro di quando ero a San Gaudenzio Casalbeltrame. A correre una mezza maratona. La storia non può finire con la vittoria di Gigi di Bergamo. Non è giusto. Lo devo ai miei pronipoti.

Il sangue siciliano ribolle. Adesso sono a 3'40'' al km. Gigi di Bergamo è vicino e mi sente. Accelera pure lui.

Ma è già troppo tardi per Gigi di Bergamo. Lo supero un attimo prima della curva. Mancano 200 metri. Accelera, ma non può più nulla. E' spacciato.
Cerca, sul rettilineo, di recuperare. Mi sono già alzato sulle punte dei piedi. E le braccia pompano come bielle di locomtiva. E' spacciato.

E' il traguardo. E' finita. Gigi dei Runners Bergamo è battuto. Valerio del Gazzetta Runners Club ha vinto. Mi giro per fargli i complimenti. E vado a godermi il trionfo.

Sono 126°. Gigi di Bergamo è 127°. Il cronometro dice 1 ora 27 minuti e 01 secondi. 4'08'' al km di media.


Sarà dura battere questo tempo a Verona. Speriamo che venga anche Gigi.


Milano.

Aggiornata la pagina "milano".
Buona lettura.

2011-01-22

Il primo mese.

Oggi Milano-Londra compie un mese. Sembra passato un anno.

Ricordo ancora quando ripubblicavo ogni post sul mio profilo facebook. I primi: "Qui comincia l'avventura...", "La piscina era chiusa.", "Lasagne e corsa.", e tutti gli altri a seguire. Tormentavo chiunque affinché leggesse e mi desse opinioni sull'ultimo post pubblicato. Sembra passato un giorno.

Avrei voluto scrivere qualcosa di grandioso per questo evento. Parlare dell'EEIBA, scrivere le pagine che ancora portano la scritta "[in costruzione]" nella barra in alto. Per intenderci, la barra con Un fiorino!

Sono in ufficio a lavorare. E quando (rectius: se) uscirò, vorrò godermi questa splendida giornata.

Ho giusto il tempo di scrivere "QUALCOSA DI GRANDIOSO".

Per festeggiare ci saranno altre occasioni. Ma se proprio volete ballare:



Anticipazioni.
Per domani si prevede il racconto della mezza maratona di San Gaudenzio, come ricevere Il pugno invisibile e le tabelle della sesta settimana.
Lo so, lo so. L'attesa è durissima.
Potete ingannarla leggendo i post in archivio. E dandomi opinioni a riguardo.

2011-01-21

Non è colpa mia.

Dico sul serio. Ero... rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C'era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C'è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!

Stamattina non mi sono svegliato alle 5.40.

Non dovrei usare un tono così tragico, visto che succederà altre volte.

Ho in effetti una scusa valida: mi sono coricato tardi.
Mi sono imposto di leggere un certo libro entro domenica.
Il problema di leggere i libri è il tempo. Una fan sfegatata di Milano-Londra (nel senso che venderebbe il fegato pur di sostenere la causa) mi ha chiesto se le mie giornate hanno 48 ore.
Grazie della domanda, fan sfegatanda.
La mia risposta è: purtroppo no.

Ieri sera (giovedì) ho aggiornato il blog, risposto a qualche email, guardato i deliri della Santanchè, e fatto altro. Alla fine era quasi mezzanotte.

Anche stasera niente libro. Ho pensato.
Vabbé, leggiamo comunque qualche pagina prima di addormentarci.
Ho smesso di leggere all'una. Non ho finito il libro. Almeno 4 ore devo dormire prima dell'allenamento. Ho pensato.
Però dovevo almeno arrivare a quando Giovanni Parisi sferrava il suo sinistro invisibile a Dumitrescu.
Almeno alla catarsi dell'eroe.
Ci sono arrivato.
Ed è stata catartica.
Ho letto qualche altra pagina, sennò col ciufolo che mi addormentavo.
(Grazie Signorini, per la parola "ciufolo").

Quattro ore di sonno non sono bastate per convincere il mio corpo ad alzarsi dal letto. Non importa, a correre sono andato stasera (i dettagli sono sotto).

Il libro che mi ha fatto saltare l'allenamento del mattino è "Il Pugno Invisibile", di Roberto Torti e Silvia Parisi. Lo trovate in tutte le librerie online e in poche (purtroppo) librerie fisiche. Oppure lo potrete trovare su questo blog. Da domenica scoprirete come.


L'allenamento è andato bene.
...
...
...
...
C'è bisogno di altri dettagli? Va bene. Dovevo correre 10 km. 8 km sempre sotto i 4'30'', 2 km sotto i 4'20''.
Ero stanco e nervoso. Ho corso 8 km sempre sotto i 4'15'', 1 km in 4'04'', l'ultimo km in 3'42''.
Alla fine mi sono fatto raccogliere con il cucchiaino. Correre a questi ritmi stanca. Correre dopo questa settimana di lavoro ammazza.
E' questo che volevate sapere?
Volevate il mio sangue? L'avete avuto.

E adesso? Vado al cinema con amici.
Ma quando torno mi aspetta il Pugno Invisibile.
Tanto domani è sabato. Posso arrivare anche tardi in ufficio.

2011-01-20

Nati per correre.

Non parlo di me. Che sono nato per arrampicarmi sugli alberi.

Parlo di Monica e Stefano. E del loro Centro per Podisti.


Born to Run, questo è il nome del Centro, non è un semplice negozio.

E' un posto dove si viene accolti con sorriso e calore. Sempre.
Hanno orari per lavoratori, e se li chiami puoi fissare un appuntamento fuori orario.

Dispensano consigli e informazioni con passione a chiunque chieda.

Mentre ero lì a guardare le scarpe, qualcuno è passato a salutare, qualcun altro a chiedere informazioni. Qualcuno anche ad acquistare.
Si trova in Via Cagnola 10, vicino al Parco Sempione. Ho visto clienti di Monica e Stefano fare una pausa durante l'allenamento nel parco. Hanno ringraziato Stefano per la maglia o per le scarpe che aveva consigliato loro e hanno ripreso a correre.
Non so se è pianificato. Se lo è, funziona.

Born to Run è come la borsa di Mary Poppins.


E' piccolo ma ci trovi tutto. Hanno gli ultimi modelli di scarpe (sempre con il 20% di sconto). Hanno i modelli appena precedenti, con sconti ancora maggiori.

Qui, di recente, ho comprato le mie ultime scarpe e la maglietta dei Podisti da Marte. Il numero 42 è introvabile per tutti. Tranne che per Stefano.
Per uno come me, che consuma tre paia di scarpe all'anno, è stata una scoperta esaltante.

Tutto il tempo sprecato ad aspettare i saldi, girando di negozio in negozio in cerca del mio numero. Avrei solo dovuto fare una passeggiata a Parco Sempione.

Le scarpe per chi inizia? Ce le hanno.

Le scarpe per qualsiasi tipo di piede o terreno? Ce le hanno.

Le Vibram Five Fingers, per emulare Abebe Bikila? Ce le hanno.

L'abbigliamento per il freddo? Ce l'hanno.

L'abbigliamento per il caldo? Ce l'hanno.

I consigli della nonna? Ce li hanno.

Gli integratori da prendere prima della gara? Ce li hanno.

Gli integratori da prendere durante la gara? Ce li hanno.

Tre fette di petto di pollo per il recupero muscolare dopo la gara? C'è la macelleria accanto.

Hanno tutto.

Born to Run realizza anche completini e magliette personalizzati. Saranno loro a stampare le maglie della squadra Milano-Londra per la Relay Marathon di Milano.

E, se non si era ancora capito, sostengono la causa di Milano-Londra.

Note di servizio.

Lo spazio di oggi è dedicato a Nati per correre.

Per chi vuole proprio sapere come procede l'allenamento: oggi riposo. Totale, non come l'altra volta.

Questa settimana prevede solo quattro allenamenti. Il terzo è domani, il quarto è domenica, con la mezza maratona di San Gaudenzio.

Per domani, 10 km veloci. 8 km a 4'30'' al km e 2 km a 4'20'' al km. Sveglia masochistica alle 5.40.

Adesso scusate ma devo andare a eseguire la manovra Tafazzi. Ma prima: Nati per correre.



2011-01-19

Oltre la collina.

E' un post ricco di storie. Lo deve essere. Da ieri sono successe molte cose.

La più importante è che siamo finalmente arrivati a Rovereto (TN). Un caro amico dell'università mi ha citato nel suo blog. Ed essendo roveretano D.O.C., il suo sito è spesso visitato da altri roveretani D.O.C.. Ergo, adesso anche i roveretani D.O.C. conoscono questo blog. Un giorno forse arriveremo anche a Mori (TN).

Ho conosciuto Roberto all'Opera Universitaria di Trento. L'Opera è stata la mia acchiappatrice. Mi ha sostenuto economicamente con le sue borse di studio, mi ha dato vitto e alloggio (mi ha anche cacciato dai suoi alloggi, ma è un'altra storia), mi ha fatto crescere.

Ha contribuito a evitare che uno scalmanato e debosciato siculo, dalla chioma fluente, si perdesse all'università.

Grazie a lei sono riuscito a non cadere dalla collina. E a restare al mondo per l'eternità.*


Poi mi sono trasferito a Milano. Dove ho cominciato a correre.

Oggi, per esempio, ho corso il mio bel fartlek. Il programma prevedeva 2 km di riscaldamento, 4 volte 500m in 1'50'' (con recupero di 500m in 2'15''), 1 km in 4'30'' e 1 km in 3'50''. Ho decisamente esagerato nei primi 500m. E l'ho pagato negli ultimi recuperi. In ogni caso, sono riuscito a restare tra 1'41'' e 1'49'' nelle ripetute. 3'44'' nell'ultimo km.
7,5 km in tutto. Allenamento breve ma intenso. Come il racconto di questa storia.

L'ultima storia è che domenica correrò la mezza maratona di San Gaudenzio (che storia!).
Fino a pochi secondi fa ero convinto che San Gaudenzio fosse un comune in provincia di Novara. Invece è un santo, protettore della diocesi di Novara. C'è un capo indiano che saprebbe commentare bene questa scoperta.
Ma non posso nominarlo. Ho lettrici che potrebbero scandalizzarsi.

Il paese da dove parte la gara è Casalbeltrame (NO). Dico "parte", perché ovviamente 21,095 km non possono essere corsi tutti a Casalbeltrame. Wikipedia scrive che è un paese così piccolo che le case non hanno neanche i bagni. Li hanno costruiti nel paese accanto, Biandrate (NO), perché a Casalbeltrame non c'è spazio.

Forse non c'è scritto proprio così. Ma è un errore di Wikipedia.

L'idea di correre questa mezza è venuta ai podisti che piovono. E li ringrazio di ciò. Anche del passaggio in macchina. E anche delle royalties su Milano-Londra che prima o poi verseranno alla causa.

Casalbeltrame è così lontana da Milano che domenica dovrò svegliarmi almeno alle 4 di notte per arrivare in tempo all'appuntamento.

E' così lontana da Milano che i panettoni hanno le confezioni in cinese.


Questa battuta era migliore quando l'avevo scritta questa mattina in un'email. Sti panettoni cinesi devono essere già andati a male.**



2011-01-18

Yabadabadoo.

Dopo quattro giorni di corsa un giorno di riposo fisico ci può stare.

Qualcosa del genere, ma senza le sigarette.


Poi ho realizzato che l'ultimo allenamento è stato ieri mattina (lunedì). Il prossimo sarà domani sera (mercoledì). Oltre 60 ore senza nessuna attività legata alla maratona?!?

Non è ammissibile.

Ho preso la corda e ho cominciato a saltare. Raggiunto quello che ritenevo essere il limite di sopportazione dei vicini (120 salti), sono passato ad addominali, spalle, schiena e braccia.
Flessioni, piegamenti, sollevamenti. Tutto quanto possa aiutare a mantenere stabile il busto durante la corsa. Gli anglofoni la chiamano "core stability". Fondamentale per aumentare l'efficienza del passo. E per continuare a correre quando finiscono le energie. E per fare colpo sulle pulzelle.

Infine, per non farsi mancare nulla, ho stirato due camicie.

Adesso sono davvero in gran forma. Mi guardo allo specchio e penso: "certo che le camicie che non si stirano sono davvero una grande invenzione".

Domani mattina non riuscirò ad alzarmi dal letto.

 (nella foto: il tentativo n. 128)

2011-01-17

Bollettino meteo.

Stamattina non avrei dovuto correre. Volevo andare di sera. Poi mi è stata prospettata una cena a base di Pizza da Mimmo (più buona di quella di Spontini). Prima di coricarmi ho puntato la sveglia.

Le gambe erano durissime per via del lungo di ieri. E del "defaticamento" dell'altroieri. E dei 12 km dell'altro altroieri. E dei 73 km totali della settimana scorsa.

La cena iperproteica non ha aiutato. Dovevo correre 9 km veloci stamattina, a tutti i costi. Dopo un giro al Parco Sempione mi sono infilato nei vicoli di Cairoli. Sono sbucato su Via dei Meravigli. Poi ho girato davanti al Litta su Via del Caffellatte (o del Cappuccino, non ricordo).

Non avevo energie. A Piazza Borromeo ho chiesto aiuto al Santo, ma non mi ha ascoltato. Giustamente.
Ho cercato di caricarmi di rabbia, passando dal dito di Cattelan. Vivo era il ricordo dell'altra volta. Ho fatto finta di niente e sono scappato in Cordusio.

Via Dante, di nuovo Parco Sempione e poi casa.

Ho realizzato che la settimana scorsa ho dedicato tre post al "sole". Il primo e il secondo erano sullo sciopero del quotidiano, il terzo una metafora per descrivere l'iniziativa dei Podisti da Marte.

Stamattina la mia corsa è stata caratterizzata dalla nebbia. E non si trattava solo del tempo.

Buon lunedì. Nebbioso.



2011-01-16

Bilanciamento settimanale.

O era bilanciazione?

In ogni caso: domenica, tempo di bilanci provvisori.


Allenamento.
Questa settimana ho caricato molto. Sia come carico delle singole uscite (solo una volta sotto i 12 km) sia come numero di uscite (5). Inizia a farsi sul serio.
Le ginocchia hanno reagito bene. Temevo soprattutto per il lungo della domenica. Ho avuto solo un lieve fastidio al ginocchio sinistro alla fine, quando sono sceso sotto i 4'.

Tabelle.
La settimana prossima si annuncia meno carica ma più veloce. Il fartlek di mercoledì ricorda molto quello dell'altra volta. Almeno questa volta so che m'aspetta.
Problemi per domenica. Devo simulare una mezza maratona. L'ideale sarebbe correrla, ma non ne ho viste di vicine. Se qualcuno ne conosce faccia un fischio, invii un piccione o un'email. Quello che riesce meglio.

 
Fundraising.
Positivo.
Donazioni significative durante la settimana (anche e soprattutto per il valore affettivo).
Conferma da uno sponsor, del quale vi parlerò non appena riceverò il logo.
I soldi raccolti non si contano prima della fine. Posso dire soltanto che se continua così, potrò evitare di vendere un rene per onorare l'impegno con l'EEIBA.
Grazie di rene.

Il lungo della domenica.

Mentre il brodo di gallina biologica bolle nella pentola, mentre i primi leggono "Il sole a Milano", mentre altri attendono di vedere il Milan sconfitto dal Lecce, scrivo questo post.

Sarò breve.

Per questa giornata la tabella prevedeva 14 km. Ne ho fatti 28.

Il perché è semplice: mi andava.

8 km li ho fatto con i Marziani. 2 km con Walter, un amico marziano. 18 km da solo.

Con Walter ci siamo dati il cambio: lui finiva il suo giro, io iniziavo il mio. Ci siamo lasciati a Parco Sempione, all'angolo di Via Pagano.

Da lì ho proseguito fino al Parco delle Cave. Un giro attorno ai laghetti e ritorno a casa. Totale: 18 km.

Stanco? Ho dormito così tanto che la gallina era tornata in vita e stava cercando di scappare. Mannaggia al biologico.

Affamato?
(nella foto: la mia cena)


Il sole a Milano.

 
Oggi a Milano splendeva il sole. Molti milanesi non se ne saranno accorti, ma quelli che erano per strada in centro dalle 9.30 alle 10.40 l'hanno visto.

Oltre 200 persone folleggiavano per le vie della Città. Corsa e camminata. Più la seconda che la prima. Ma eravamo così tanti, e così uniti, che bisognava aspettare tutti. Nessuno escluso.


Stamattina si è svolta la 22° missione dei Podisti da Marte. Per chi non avesse avuto la fortuna di correre con i marziani, o di vederglielo fare, la missione marziana consiste in un giro del centro di Milano, a una velocità non superiore a 6' al km (10km/h).


Le attività principali dei marziani sono: urlare, fischiare, consegnare fiori, correre attorno ai turisti giapponesi.


I marziani hanno due obbiettivi: fare capire ai terrestri che i podisti (esseri alieni) vengono in pace; promuovere un'associazione benefica, di volta in volta diversa.


Il primo degli obbiettivi credo lo si raggiunga sempre. Si consegnano fiori ai passanti, che ci guardano straniti, ma sorridenti. Si spiega, quando ci fermano, che non siamo cattivi. Che siamo come gli altri esseri umani: se siamo tristi piangiamo, se ci tagliano sanguiniamo. Se vediamo i turisti giapponesi urliamo.

Oggi ho detto a una signora che a Berlino, Londra e New York la gente fa la fila per vedere correre i maratoneti. Non solo i neri in mutande, che arrivano primi. Anche i gialli, i rossi, i bianchi, i ciccioni e i pelati in mutande.
Fanno la fila. A Milano pure sono in fila. Le macchine. Suonando il clacson e insultando quelli che corrono.
Alla fine la signora ha promesso che il 10 aprile sarebbe venuta a fare il tifo per noi. E senza macchina.


Il secondo degli obbiettivi è la beneficienza. Attaccato ai fiori che si consegnano c'è un bigliettino, nel quale si descrive brevemente la Onlus che si sostiene, e si riporta l'indirizzo internet.
Beneficienza. Un po' come questo blog, ma duecento volte più grande.


Oggi si raccoglievano anche fondi per il progetto "Wall-E". Per acquistare un misuratore di parametri che sarebbe stato donato alla Fondazione G. e D. De Marchi.
Maggiori spiegazioni si trovano qui e qui.

L'obbiettivo erano 1.600 euro. Se ne sono raccolti 2.270.


Capite perché oggi c'era il sole a Milano?






Altre foto, a breve, sul sito dei Podisti da Marte.
O sul blog del fotografo, Antonio Capasso.