Questo blog non sarà più aggiornato.
Il Maratoneta continua a pubblicare su http://piovonorunners.blogspot.com/
Ci vediamo lì.

2011-04-16

Impressioni del giorno prima.

Siamo quasi arrivati. L'ultimo impegno. L'ultima sfida.

Domani Milano-Londra raggiungerà l'ultimo dei suoi traguardi. Manca solo lui. La maratona.

42 km e 195 metri. 26,2 miglia. In quanto tempo?

E' una domanda alla quale questi Hall of Famers hanno tentato di dare risposta:


Zia Carmela: 3 ore 22 minuti e 39 secondi.
Walter: 3 ore 5 minuti e 22 secondi.
Alessandra: 3 ore 18 minuti e 00 secondi.
Alessandra (Londra): 3 ore 20 minuti e 12 secondi.
Ilaria: 3 ore 15 minuti e 00 secondi.
Cristiano: 3 ore 7 minuti e 00 secondi.
Davide: 3 ore 03 minuti e 00 secondi.
Ennio: 3 ore 28 minuti e 33 secondi.
Alessandro: 2 ore 59 minuti e 21 secondi.
Andrea (Trento): 3 ore 16 minuti e 00 secondi.
Demetrio: 3 ore 17 minuti e 00 secondi.
Beppe Sgrena: 3 часа 21 минъти и 24 секунди.
Elisa: 3 ore 10 minuti e 20 secondi.
Diana: 3 ore 7 minuti e 42 secondi.
Michele: 3 ore 12 minuti e 42 secondi.
Federico (Pechino): 3 ore 10 minuti e 23 secondi.
Morea: 3 ore 1 minuto e 8 secondi.
Andrea (Roma): 2 ore 57 minuti e 48 secondi.


Chi si sarà avvicinato di più? Chi vincerà La gente che sta bene con autografo e dedica di Baccomo?

Lo scopriremo domani (domenica).

Vi lascio con un po' di foto e impressioni prima della gara.

A presto.

Questa la dedico ai mitici Piovono Runners.

Come scrissi tempo fa in un commento a un loro post:
"Metti tanta vasellina nell'interno coscia, sotto le ascelle, intorno ai capezzoli (sui capezzoli consiglio di mettere il nastro anti vesciche della Decathlon), sui testicoli e sullo scroto. Soprattutto sullo scroto. Prima di spremere il tubetto ti consiglio di tenerlo per cinque minuti in un posto caldo, tipo le mutande..."

Ovviamente mi sono attrezzato a ciò.

Per i capezzoli non sono riuscito a prendere né i cerotti né il nastro della Decathlon.

Anche lì metterò tanta - ma tanta tanta - vasella.

Anche la colazione di sabato conta.

Quattro fette di pane integrale con marmellata, te, yoghurt bianco bio, due mele, spremuta d'arancia.

Quanto mi manca l'English Breakfast.

Qualche lettura sulla corsa.

Quale sarà il tempo finale? Escludo 2 ore e 45 minuti.

3 ore e 20 minuti va bene ma è un po' alto.

In medio stat virtus.

E questi che sono?

La maglietta del Rexel Team.

Front...

... e Back.

Abbiamo più sponsor della Ferrari F1.

Ancora non so se userò la maglia ufficiale del Rexel Team o la maglia del Gazzetta Runners Club.

Questo è l'abbigliamento GRC.

2011-04-14

La Gente che sta Bene.

No. Non mi riferisco a chi corre le maratone. Quella è gente che sta male. Parecchio male.

La gente che sta bene è l'ultimo romanzo di Federico Baccomo. Federico sarà sconosciuto a gran parte dei lettori di milano-londra (anche se il suo primo libro ha venduto più di 35mila copie).

Federico ha lavorato per qualche anno in uno studio legale "Magic Circle". Uno di quegli studi inglesi dove vieni pagato molto bene, ma vieni torchiato anche meglio.

Finita quella esperienza si è preso 8 mesi (8 mesi!!!) sabatici e ha aperto un blog: http://studioillegale.splinder.com. Lì ha raccontato per due anni la vita dell'avvocato d'affari in uno studio (il)legale di Milano. Per due anni ha fatto credere di scrivere dal lavoro, di raccontare dal vivo ciò che gli stava capitando. Nel frattempo lavorava in azienda e usciva alle 17 dall'ufficio.

Un genio della narrazione.

Da quel blog è nato un libro, Studio illegale. Libro che è stato vinto da Ilaria, con la seconda puntata di OK il tempo è giusto!

Tre anni dopo Studio illegale è uscito La gente che sta bene. Non è facile ripetere il successo di Studio illegale. Tutti i lettori del blog si erano fiondati a comprare il libro per sé e per regalarlo (ne avrò comprato almeno quattro). La gente che sta bene si deve vendere da solo.

Anche se ha un microsito niente male: http://www.lagentechestabene.it/

Beh, secondo me La gente che sta bene merita di più di Studio illegale. Ma decisamente di più. Studio illegale è allegro. Grottesco ma comunque piacevole. Ridi tanto. Soprattutto nella scena dei Ricchi e poveri.

La gente che sta bene mi ricorda tanto un film di Monicelli. Non dico qual è perché potrei rovinare la sorpresa narrativa.

La gente che sta bene è una sorpresa. Conosco Federico da due anni. Ed è come lo si immagina, un simpaticone.

Uno che si sveglia alle 12. Il mercoledì. Che ha sempre la battuta giusta. Che viene a giocare a Monopoli. Che non viene a correre la staffetta però.

Poi ti tira fuori un libro come La gente che sta bene. Ma non nel senso che te lo prende dallo scaffale della Feltrinelli e ti consiglia di leggerlo (dicono che lo faccia alla Rizzoli. Senza dire che è lui l'autore).

Te lo scrive il libro. Parola su parola. Battuta su battuta (e sono tante). Colpo di scena su colpo di scena.

Studio illegale è un libro che ho letto in due settimane. Molto piacevole. Ne leggi 20 pagine la sera, prima di andare a dormire. Ridi di gusto. Ti aiuta a superare l'angoscia dell'ingresso nel mercato del lavoro.

La gente che sta bene è un libro che ho letto in due giorni. Lavorando, preparando la maratona e aggiornando il blog. Due giorni! Non ha battuto Il cane di terracotta di Camilleri solo perché meno di tre ore a notte non riesco a dormire.

La gente che sta bene è una catarsi. E non di quelle che faccio la sera.

E' un libro maturo. Anche perché si parla di tette.

Se per un caso dopo questa presentazione così raffinata decideste di leggere La gente che sta bene, consiglio di farlo dopo averne visitato il microsito. Soprattutto le massime di Giueppe Sobreroni, il protagonista del libro: http://www.lagentechestabene.it/dichiarazioni.php?pag=1

Dopo averne letto la storia, Giuseppe non lo guarderete più con gli stessi occhi.
***
La gente che sta bene è anche il libro in palio con l'ultima puntata di OK il tempo è giusto!

Ricordo che si può puntare sulla Maratona di Londra entro sabato 16 aprile alle ore 13.

Avrei dovuto dedicare questo post a rilanciare OK il tempo è giusto!, a parlare dell'autografo e della dedica che Federico ha fatto per milano-londra, e a pubblicare le foto dell'evento.

Poi ho letto il libro. Questo spazio andava utilizzato meglio. Parlando di catarsi per esempio.

Però le foto le pubblico, che tanto lo so che c'è chi entra nel blog e guarda solo quelle.

(Nella foto: l'Autore verga il libro con una dedica sublime. A stampatello)

(nella foto: l'Autore entusiasta per il pranzo
e per le cinque copie di La gente che sta bene che ha visto in casa.
Il maratoneta entusiasta. Il giorno dopo avrebbe corso la Staffetta di Milano)

2011-04-13

966,50.

Questo post è stato pensato in italiano, scritto in inglese e tradotto in italiano. Se volete leggerlo in inglese, questo è il link.
Tanto fa ugualmente lanzo ai cani (che in siciliano vuol dire "è bellissimo". Me lo dicevano sempre da bambino).
***
Mi sono allenato per quattro mesi. Mi è piaciuto l'allenamento. Che figo, allenarsi. Un allenamento intelligente, si può dire. Fa lanzo ai cani l'allenamento. Quattro mesi di sudore, di fatica. Quattro mesi ad aspettare per il momento. E il momento sta arrivando.


Ho corso per 966,50 km da quando è iniziato l'allenamento per la maratona di Londra.


966,50. La distanza che c'è tra la casa di Milano e la casa di Londra. Coincidenza?

Domenica. Il grande giorno. Raggiungerò quota 1.000 km. Si spera che riesca anche a superarli i 1.000 km.

Ma c'è un altro importante 1.000 da superare. Il mio obbiettivo per l'EEIBA è di raccogliere 1.000 sterline.

Sono così vicino, ma ancora non ci sono. E la "sfiga" è che la nostra squadra di Londra ha già superato l'obbiettivo di 10.000 sterline. E stanno ancora raccogliendo soldi. Che, sono l'unico a non aiutare?

(A proposito, chi vuole può aiutare qui
http://www.justgiving.com/Rexel-UK-Green-Team)

Il Marathon Expo, dove si ritirano i pettorali della gara, ha aperto oggi (mercoledì). In teoria sarei dovuto andare giovedì con Stefano e gli altri della squadra.

Non potevo aspettare. Sto già aspettando per 1.000 km. e Per 1.000 sterline. Datemi qualcos'altro da aspettare e potrei esplodere.

Quando sono arrivato lì (e non è stato facile: due metro e un tram), il mio cuore ha iniziato a battere così forte. Sarà stata la musica. Sarà stata l'atmosfera. Non lo so. Mi sono innamorato. E lei è vergine.


Occhio che ci sarà un po' di pubblicità della Virgin nelle prossime immagini.


Ho preso il mio pettorale: numero 39076.

Nella mia fila c'era un tizio che continuava piagnucolare: "Ma è abbastanza vicino alla partenza?" "Voglio andare veloce, ci saranno tante persone davanti?" "Posso cambiarlo e mettermi più vicino alla partenza?". Quel tizio ero io.

Una voce calda mi ha tranquillizzato: "Sì" "Solo per il primo miglio" "No". Per qualche secondo.

"No perché vorrei finire la maratona in ...". "Sa a Berlino c'erano così tante persone davanti che non ho potuto tenere il mio ritmo per 11 km".

Sorrise. Capii.

"In bocca al lupo". Disse.

"Crepa".

Ma chi se ne frega del tempo. Posso anche divertirmi a passeggiare per 42 km e 195 metri. Sono a Londra. Ci saranno 42 km di persone a fare il tifo per noi. E non dimentichiamoci i 195 metri. Mai dimenticarli.

Giusto mentre mi stavo prendendo in giro con questi pensieri idioti, mi sono imbattuto in questo:


All the reasons why. Che in italiano vuol dire "tutte le ragioni perché". Che immagino voglia dire perché corri la maratona? Già, perché corro la maratona?

Volevo essere profondo. Ho respirato profondamente. E questa profondità è stata sufficiente per la giornata.


"Come se fosse antani!
milanolondra.blogspot.com
milano-londra (running for EEIBA)"

Il viaggio all'expo si è concluso con dello shopping. Molto importante in realtà. Ho comprato (e provato) tutti i gel e le bibite energetiche che ci daranno lungo il percorso. Non le avevo mai provate.

Sono come zucchero puro, arricchito con aromi artificiali. Così schifosi che mi hanno fatto venire voglia di rinunciare a correre la gara. Quanto li amerò domenica.

Adesso sono a casa. Aspettando per i 1.000 km. Tre giorni da adesso e mi vestirò per beme. E comincerò a correre.

Ma c'è una domanda che mi torna sempre in mente. Am I ready?



Waiting for a thousand k.

I've been training for four months. I've enjoyed the training. Yeah, it's nice, funny, clever training. It's awful. Four months of sweat, of pain. Four months of waiting for the moment. The moment is coming.


I've run for 966,50 km since I started training for the London Marathon.


966,50. The distance between my home in Milan and my home in London. Coincidence?

Sunday, the big day. I will reach 1,000 km. Hopefully I will also go past 1,000 km.

There's another important 1,000 to overtake. My target for the charity is 1,000£.

I'm so close, but still I'm not there. And the "bad" news is that our team has already reached its target of 10,000. And they're still raising money. Am I the only one not helping?

(By the way, if you want, you can sponsor here
http://www.justgiving.com/Rexel-UK-Green-Team)

The Marathon Expo opened today (Wednesday). I was supposed to join Stefano and the rest of the team on Thursday.

I couldn't wait. I'm already waiting for a 1,000 km. And for a 1,000 £. Give me some other thing to wait for and I might blow up (or blow off, I'm not that good with phrasal verbs).

When I got there (and it wasn't easy: two trains and a tram), my heart started pulsing so fast. It was the music. It was the atmosphere. I don't know. I just fell in love. And she's virgin.


I must warn you. You might see some commercial of the Virgin on next pictures.


I took my bib: 39076.

On my line, a guy asked whining: "Is it close enough to the starting line?" "I want to be fast, will I have people before me?" "Can I change it and get closer?". That guy was me.

A firm voice calmed me down: "Yes" "Just for the first mile" "No". For a few seconds.

"Because I want to finish it on ...". "In Berlin I had so many people before me that I couldn't run at my pace for 11 km".

He smiled. I understood.

"Good luck". He said.

"A sorreta" (which means thanks in Italian).

But who cares of time. I can also enjoy hanging around for 26.2 miles. I'm in London. There will be 26 miles of people cheering for us. And never forget the 0.2. Never forget them.

Right while I was fooling myself with such stupid thoughts, I bumped into this:


Why am I running the marathon? What's the reason?

I wanted to be deep. Inhaled deeply. Enough depth for today.


"Come se fosse antani!
milanolondra.blogspot.com
milano-londra (running for EEIBA)"

Come se fosse antani!

It's Italian. It means "As if it were pufflethy". Something like "a sorreta". But more polite.

The trip to the expo ended with some shopping. Very important shopping. I bought (and tried) all the gels and sport drinks they'll give us during the race. I needed to know their taste, I've never used them.

They're like pure sugar with artficial flavor. So disgusting that I was tempted to withdraw from the race.
I'll love them on Sunday.

I'm at home now. Waiting for 1,000 km. Three days from now I will suit up. And just run it.

But there's a question that keeps popping out. Am I ready?

2011-04-12

Bilanci e tabelle. Diciassettesima settimana.

Incredibile. L'ultima settimana. L'ultimo allenamento. Il penultimo bilancio (l'ultimo sarà complessivo).

E' difficile ripartire dopo tutte le emozioni di domenica scorsa. E scusate se ultimamente abuso della parola "emozione". E' la prima parola che mi viene sulle dita quando ripenso a quei momenti. E per parecchio tempo ripenserò a quei momenti.

Bilanci
La settimana trascorsa già da un po' si è chiusa bene. Come allenamento ho un po' spostato le sedute e ho forse corso troppo veloce domenica. Ma le emozioni che ho provato...

Per il fundraising non poteva andare meglio. Grazie al fondamentale sostegno dei colleghi dello studio di Milano (e di un naming Partner che è a Roma) siamo riusciti a raccogliere più di 200 euro per la Fondazione de Marchi. Io e Fabio contavamo i soldi della scatolina con gli occhi lucidi.

Quante emozioni.

Anche per l'EEIBA va alla grandissima. Mentre scrivo manca davvero poco a raggiungere la fatidica quota mille. Quella per la quale tutto è iniziato.

Tabelle

Niente di impegnativo. Se penso a quanto faticavo anche solo tre settimane fa. Che scemo che ero.


Sono così rilassato che non sono neanche andato a correre lunedì. In compenso oggi (martedì) mi sono svegliato alle 6 e ho recuperato gli 8 km dovuti. Almeno credo che fossero 8 km. Ho messo il sensore da scarpa per contare i chilometri nelle scarpe giuste. E ho messo le scarpe sbagliate. Me ne sono accorto dopo 2 minuti che correvo...

Niente di impegnativo dicevo. A parte il lunghissimo di domenica. 42 chilometri e 195 metri. Non saranno un po' troppi?

2011-04-11

La Squadra di Londra.

Una settimana è troppo poco per archiviare le emozioni di una gara. Specialmente di una gara vissuta così bene.

Dopo Milano però c'è Londra. E' il nome del blog. E' come funziona il gioco. 10 aprile 2011 Milano. 17 aprile 2011 Londra. Milano-Londra.

Questa settimana si riparte con Londra.

Per la prima volta non sarò io a scrivere. Lascio la parola a Stefano Perego, leader del Team Rexel che correrà la Virgin London Marathon per l'EEIBA.

Ho ancora il tempo di ripensare un po' a Milano.


Ciao a tucc'! Come si dice in Brianza…

Lasciatemi dire che sono davvero contento di aver dato a Valerio l'opportunità di correre con noi la Maratona di Londra perché la sua passione alimenta la passione degli altri: e questo è fondamentale.

Il mio merito è di aver creduto in una persona che non conoscevo che ora reputo un amico, grazie a quel sesto senso che ogni tanto ci aiuta nella vita a scegliere bene.

Il mio orgoglio è aver trasmesso a Valerio il senso del "fare fundraising", a correre ci pensa bene da solo! In essenza, io ho imparato dagli inglesi cosa sia il rispetto per tutti quelli che fanno sport amatoriale e fanno della beneficenza: due cose quasi inscindibili "in the UK" e spesso maledettamente sbagliate, storte in Italia.

Ma gente come Valerio, Manlio e altri valorosissimi amici non molleranno mai e "contageranno" tutti con corsa, sport, eventi e fundraising.


Stef, 39 anni da Missaglia –Lecco-
Faccio il Direttore di una multinazionale ormai da dieci anni, in vari luoghi. Ho iniziato a correre perché con il lavoro era l'unica cosa che si potesse fare ovunque, a qualunque ora. La maratona è nata come idea per dimostrare qualcosa a me stesso, e ogni anno c'era una nuova motivazione. Non sono un vero maratoneta, ne faccio una all'anno! Non ho il fisico per "la regina delle corse" ma se c'è un posto dove amo correrla è Londra: la gente è incredibile.


Neil, 43 anni, inglese.
E' il mio collega della Finanza. Ci conosciamo da anni e se accetta una sfida va fino in fondo. Eccezionale nel lavoro e infaticabile, ama l'aria aperta.
Mentre mangiavamo "bacon and chips" gli ho buttato lì l'idea: ne ha parlato con la sua tribù familiare e al lunedì "era dentro" per la sua prima maratona! Il suo fundraising è incredibile.


Vincent, 33 anni francese.
Riporta a Neil ed è un altro Direttore Finanza: che balle! Questa è la sua seconda maratona e ha molto faticato a trovare il tempo per allenarsi....Tra un nuovo baby e viaggi su e giù per la Manica. Un timido che ho dovuto spingere per fare il fundraising.....si è svegliato tardi, ma sapete il proverbio!


Simon, 37 anni inglese.
Manager Informatico, alla prima maratona. L'ho tirato dentro alla fine di una riunione. La tecnica è semplice: parli del correre, di come sarebbe simpatico fare qualcosa e poi della maratona di Londra... "dura ma incredibile". Oplà!
La BBC trasmette ore e ore della maratona e ho amici che stanno lì a vedere se "qualcuno che conosco passa in TV"...


Richard, 36 anni inglese.
Big Rich lavora nella nostra rete di punti vendita e... non l'ho mai incontrato di persona! Ha corso New York tempo fa e poi famiglia babies work e ora eccolo ancora pronto! E' uno "heavy" e il suo è lo spirito giusto: mi ha cercato per settimane per avere un posto e se lo merita.
E' stato molto attivo con il fundraising: bravissimo coi colleghi e gli amici, un martello!


Andy, 40 inglese.
Sfiga. E' l'unico che non sarà a Londra perché si è seriamente infortunato a 6 settimane dalla corsa. Ma lui è un altro duro che merita: ha perso talmente tanti chili che è ritornato un ragazzino. Peccato e sarà per il nuovo anno.



Valerio: sapete già tutto!
Quello che non sapete è che lui ha insegnato qualcosa a me: la passione e la creatività di questo combattivo runner siculo-trentino, trapiantato a Milano sono eccezionale fonte di ispirazione per nuove e future avventure, di corsa!

London, 31/3/11 Stef


2011-04-10

Il Barbapapà Rosa.

Non c'è stata speranza per nessuno.

Mai nella storia di OK il tempo è giusto! una vittoria a OK il tempo è giusto! era stata così eclatante.

3 ore 30 minuti e 05 secondi. Questo è stato il tempo della squadra Milano-Londra vincitrice della Staffetta di Milano.

3 ore 30 minuti e 00 secondi. Questa era stata la scommessa di Ilaria.

Ilaria è la vincitrice della copia di Studio illegale con dedica personalizzata dell'autore!!

Solo, Federico Baccomo e Ilaria conosceranno il contenuto della dedica. Che culo fortuna.

Ma quale squadra Milano-Londra ha vinto la staffetta di Milano? Lo scoprirete solo leggendo questo interminabile post.

LA STAFFETTA DI MILANO
PROLOGO
Le premesse c'erano tutte per la vittoria della Squadra B. Secondo gli insegnamenti dei Podisti che Piovono, Giovanni (Squadra B) era stato al Vinitaly tutta la giornata di sabato. Valerio  (Squadra B) avevo bevuto due pinte e un gin tonic giovedì.
Federico (Squadra A), invece, non beve birra dal giorno del suo quinto compleanno. Tsé!

La sera prima della gara, tutti gli staffettisti si erano ritrovati per la pizzata organizzata dalla Fondazione de Marchi.
Federico ha ordinato una vegetariana. Io ho ordinato una calabrese (cipolla e salame piccante).
(per inciso, unica nota stonata della splendida serata è stata la pizzeria "Lo Zenzero" di Milano: scortesi, scarsi e cari in modo anomalo).

Giovanni, sempre lui, aveva perso l'ultimo treno da Verona a Milano. Si era intrattenuto a oltranza con un gruppo di giocolieri bulgari. Aveva dovuto insegnare loro l'arte del clic clac. Per sdebitarsi l'avevano riaccompagnato a Milano nottetempo
Perlomeno questa è l'interpretazione che do a "Vale non ti posso spiegare, ho perso l'ultimo treno per Milano, arrivo all'1 di notte".

Stefano (Squadra A) aveva speso tutta la giornata di sabato a comprare mobili IKEA. E tutta la serata a montarli.

Demetrio (Squadra B) tornava allenatissimo dai playoff di floorball con il F.C. Molotov Milano.

Martina (Squadra B) era molto abbronzata. Giusy (Squadra A) aveva un polpaccio indolenzito.

Valerio aveva visto Boris il Film il pomeriggio di sabato.

Tutte le premesse perché la Squadra B vincesse e la Squadra A perdesse.


(Nella Foto: gli atleti della Fondazione de Marchi.
Tranne Stefano, alle prese con il montaggio di un BESTÅ particolarmente ostico.
E Giovanni, intento a imparare il bulgaro)

LA GARA
Federico v. Valerio
Con Federico aspetto la partenza. C'è anche Carletto, dei Piovono Runners. Io e Fede ci guardiamo. Sorridiamo. Partiamo.

Carletto avrà forse visto quello scambio di sorrisi. Amici che si conoscono da una vita e che correranno insieme fino al primo cambio. Avrà pensato.

Illuso. Atleti iper competitivi pronti a usare ogni risorsa fisica e mentale per far vincere la propria squadra. Ecco chi aveva davanti.

Federico aveva in programma una corsa intorno a 4'30'' al km. Io intorno a 4' al km.

Dopo 500 metri di corsa insieme abbandono Federico e parto al mio ritmo.

Il caldo torrido e il sole agostano fiaccherebbero chiunque. Ho bisogno di stimoli.

Inizio a chiacchierare con un atleta di Busto Arsizio, Luis. 22 anni, origini cilene. Con il desiderio di chiudere il suo tratto con un ritmo inferiore a 4' al km.

Perfetto. Io e Luis arriviamo insieme al 13° km. Gli ultimi 700 metri allungo per dare il cambio a Giovanni.

Bilancio iper positivo: 3'58'' al km di media, 2 bambini e 3 adulti ai quali ho dato il cinque. Tanti urli per incitare i tifosi (il prossimo anno saranno di più).

Fede arriva 7 minuti dopo. Esattamente come aveva programmato, 4'28'' al km. Una macchina da guerra, c'avrei scommesso.

Giovanni v. Fabio
Giovanni scatta senza parlare. Sa che dovrà correre più forte del leone o sarà gazzella (nel senso che me lo sbrano).

Leggo in Fabio una grande impazienza. "Quando arriva Federico?" "Ho tenuto il mio ritmo, se anche lui tiene il suo arriva tra circa 7 minuti".
Morde il freno il ragazzo. Quando arriva Federico parte che neanche Usain Bolt.

Con Federico mangiamo, ci asciughiamo il sudore e partiamo alla volta di Porta Venezia. E' lì che avverrà il secondo cambio. E' lì che Fede e Giova incontreranno Stefano e Demetrio.

Arrivo di corsa al cambio. Piccola vedetta siciliana, osservo il fiume di gente che sciama. Urlo per tifare. Urlo quando vedo Giovanni.

Demetrio mi sente. Si prepara. E scatta appena ricevuto il testimone da Giovanni.

Stefano è impaziente. Quanto ci vuole? Avevamo 7 minuti di vantaggio. Vediamo quanto ha recuperato Fabio su Giovanni.

Poco meno di un minuto. Grandissimo Giovanni.
Update 11/4/2011: Il distacco tra Fabio e Giovanni e' di soli 32 secondi. Grandissimissimo Giovanni!!

Stefano v. Demetrio
Stefano voleva correre due tratti della staffetta. Si allena per gare ben più impegnative.

Da come scatta quando riceve il testimone, capisco che delle gare ben più impegnative non gliene frega una cippa in quel momento.

Raccolgo Giovanni, che vaga in cerca di una birra, e Fabio, che vaga in cerca di una vasca d'acqua gelida. Mangiano e insieme a Fede partiamo alla volta del terzo cambio.

Viale Papiniano è piena di gente. Non eravamo stati i soli ad avere avuto questa idea.

Giusy si lamenta che il polpaccio le fa male. Tattica? No.

Martina è pimpante e carica. Aspettiamo Stefano e Demetrio. Quanto avrà recuperato Stefano? Non troppo, mi auguro.

Demetrio arriverà forse due minuti prima. Due minuti di margine per Martina, la neofita e neolaureata del gruppo. Si può fare. Penso.

"Non è possibile". 11 km di caldo asfissiante dopo rivedo Stefano. Aveva superato Demetrio. Da il cambio a Giusy. Martina spalanca gli occhi.

Stefano è sgargiante. Ha compiuto un'impresa straordinaria. Lui, che non aveva mai corso una gara sotto i 21 km.

Due minuti e mezzo dopo arriva Demetrio. Distrutto. Quel caldo avrebbe tagliato le gambe a chiunque. Demetrio è alto 1,90 m e ha tanti capelli. Non c'entra niente, ma volevo fare notare che ho corso più veloce di uno alto 1,90 m e con tanti capelli.

Giusy v. Martina
"Ce la puoi fare Martina! Puoi recuperare Giusy!!!".

Credo a quelle parole? No, ma magari aiutano.

7 km sono pochi, dobbiamo muoverci subito. Da Viale Papiniano prendiamo rotta in direzione Lanza, per vedere l'arrivo.

La metro si fa vedere dopo 18 minuti (grazie Comune). Ed è stracolma di gente. Mi infilo ma sono solo.

Scendo a Lanza e corro fino al percorso. Trovo la bandiera dei Podisti da Marte e mi unisco a loro nel tifo. 300 metri dal traguardo.

Dov'è Giusy? Dov'è Martina?

Una maglia arancione. Urlo. Mi vede. Sorride. Allunga il passo. Mi emoziono neanche avessi visto il Principe Milito.

E' Martina. "VAAAAAIIIII MARTINAAAAAAA!!!!!".

Subito dopo arrivano Giovanni e Fabio. "ERA MARTINA!!! E' PASSATA MARTINA!!!". Giovanni esulta. Fabio un po' meno. Vanno al traguardo per recuperarla.

Aspetto altri 10 minuti e di Giusy non c'è traccia. Che si sia infortunata?

Era già passata. Stringendo i denti, mantenendo un ritmo sostenibile per il suo ginocchio. Ma era passata.

E me l'ero persa.

Squadra A: 3 ore 30 minuti 05 secondi.
Squadra B: 3 ore 30 minuti 39 secondi.

EPILOGO
Ci siamo ritrovati in qualche modo 30 minuti più tardi.

Ho fatto in tempo a perdere la voce tifando per ogni povero podista che correva sotto quel sole micidiale, in attesa di Giusy.

Stefano è dovuto scappare subito. Le incombenze del trasloco lo assalivano. Anche Giusy e Demetrio sono dovuti tornare a casa. Il polpaccio di Giusy faceva troppo male per restare in giro.

Noi superstiti ci siamo ristorati per un poco con gli altri della Fondazione de Marchi, prima di collassarci sotto un albero di Parco Sempione.

Ci siamo divertiti. E abbiamo raccolto pù di 200 euro per la Fondazione de Marchi (la cifra esatta sarà comunicata alla fine).

E il Barbapapà Rosa? Era la mascotte della Fondazione de Marchi.

(nella foto: in alto da sinistra a destra Demetrio, Fabio, Giusy, Martina, guardone, Cristo
in basso da sinistra a destra Giovanni, Federico, Valerio, Barbapapà.
Stefano era alle prese con il montaggio di un FRAMSTÅ particolarmente ostico)

Ne resterà soltanto uno.

Fra circa 9 ore partirà la staffetta della Maratona di Milano.

Milano-Londra ha organizzato due squadre, che corrono per la Fondazione de Marchi.

Questi sono i tempi di OK il tempo è giusto!, seconda puntata.


Zia Carmela: 3 ore 45 minuti e 00 secondi.
Davide: 4 ore 12 minuti e 00 secondi.
Walter: 3 ore 56 minuti 12 secondi.
Ilaria: 3 ore 30 minuti e 00 secondi.
Alessandro: 3 ore 24 minuti e 25 secondi.
Bobo: 3 ore 48 minuti e 32 secondi.
Federico: 3 ore 50 minuti e 23 secondi.
Morea: 4 ore 00 minuti e 00 secondi.
Nicola: 3 ore 00 minuti e 23 secondi.
Michele: 3 ore 12 minuti e 00 secondi.

Quale sarà la squadra vincitrice?

Chi sarà il fortunato vincitore della copia di Studio Illegale autografata da Federico Baccomo?

Lo scoprirete su questo blog. A presto!!

p.s.
Per chi è a Milano e vuole seguirci, questo è il percorso della staffetta.
Avremo la maglietta arancione con la scritta "Io corro per la Fondazione de Marchi".