Questo blog non sarà più aggiornato.
Il Maratoneta continua a pubblicare su http://piovonorunners.blogspot.com/
Ci vediamo lì.

2011-04-22

Arrampicarsi sugli alberi.

Un po' di musica.


Mi è stato proposto di andare ad arrampicare. Non era proprio sugli alberi, ma mi è stato detto che gli somiglia. La discussione è andata più o meno così.

Sarah: "ti piacerebbe andare ad arrampicarti a Wandlefumble" (parola incomprensibile)


Valerio: "mi piacerebbe molto arrampicarmi, ma soffro di vertigini"


S.: "ma non è alto"


V.: "è che ho davvero paura (mi sudano le mani solo a pensarlo). So solo arrampicarmi sugli alberi. In quello sono molto bravo. Possono anche essere altissimi"


S.: "oh Sarah (un'altra), gli piace arrampicarsi sugli alberi!! AH AH AH"


Sarah2: "AH AH AH"


V.: "AH AH AH ('azzo ridono?)"


S.: "adoro arrampicarmi sugli alberi!!"


S.2: "yeah, si arrampicava sempre sugli alberi quando viaggiavamo insieme"


S.: "Wandlefumble è molto basso. E' come arrampicarsi sugli alberi"


V.: "sicura?"


S.: "sicura."


V.: "ok!"

Si va tra due settimane. Oggi sono andato ad allenarmi. 45 minuti di corsa, interrotta da addominali, flessioni e altri esercizi per le braccia dei quali ignoro il nome. Pronto ad arrampicarmi sugli alberi.

Sto bene. Il ricordo emotivo della maratona è ancora forte. Le gambe sono a posto. Per recuperare i muscoli persi dopo il 32° km ho mangiato più carne di un T-Rex. Il record è stato venerdì: spezzatino di manzo e arrosto di agnello a pranzo. Ali di pollo fritte e barbecue di coste di maiale e pollo a cena. Quattro animali diversi in un giorno.

Questo blog non sarà aggiornato ancora per molto. Sto aspettando le ultime donazioni per la Fondazione de Marchi e per l'EEIBA.

E soprattutto le foto della maratona. Quelle ufficiali. Sti spacchio di inglesi ci impiegano una settimana per farmi arrivare il link per scaricarle.

Ho visto la versione in bassa definizione e meritano davvero. Le pubblicherò su facebook, ma farò in modo che possano vederle tutti quelli che hanno contribuito alla causa.

Saranno pubblicate le foto. Il bilancio finale (avrò raggiunto quota mille?). I ringraziamenti. E dopo?

Ma interessa davvero sapere dell'arrampicata a Wandlefumble?

2011-04-19

Com'è andata.

Com'è andata?

Continuo a chiedermelo. Valerio, che cosa hai fatto in questi quattro mesi? Dove sei stato?

Dove sono stato in questi quattro mesi?


Boh.

Anzi no. Aspetta. Non ricordo bene gli ultimi quattro mesi. Ma quello che è successo ieri, domenica 17 aprile 2011, me lo ricordo bene.

La sveglia è suonata alle 5.30. E l'ho staccata.

Per fortuna ce n'era una seconda.

La solita colazione da gara. Orzo pregermogliato, spremuta d'arancia, caffè.

Esco di casa.

Gli scoiattoli non litigavano questa volta. Le 6 e mezza di domenica. Era presto anche per loro.

L'autobus.

Chi mostra il pettorale viaggia gratis. Mi è capitato anche in altre gare. Ma non mi era mai successo che l'autista sorridesse e dicesse "good luck".

La metro. Un altro maratoneta la aspetta. Uno solo. Su 37mila. Mi sono svegliato davvero presto.

Il treno. Autobus, metropolitana, treno. Una partenza più vicina al centro no?

I maratoneti aumentano. Ce n'è anche uno vestito da ballerina. Nella mia carrozza sono tutti ultra sessantenni. Ci siamo ritrovati.

Maze Hill. La nostra fermata. Come automi scendiamo dal treno e ci dirigiamo alla partenza.

Le 7.30. Si parte alle 9.45. Forse potevo stare ancora un poco a letto.

L'osservatorio di Greenwich. Gli scoiattoli. I rinoceronti.




Il dirigibile della partenza rossa. L'ingresso della partenza rossa.


La maratona di Londra ha tre partenze. Le strade non sono abbastanza larghe per contenerci tutti. Partenza verde per i top runners, partenza rossa per chi corre per una charity, partenza blu per gli altri.

Arrivo davanti al furgone dove un'ora e mezza dopo avrei depositato la borsa.

(nella foto: la solitudine)

7.45. Si parte tra due ore.

Vado a bermi un tè caldo.

Lo finisco. Mi sdraio sull'erba.

7.55. L'adrenalina sale.

E' ancora troppo presto.

Respiro. Molto lentamente. Molto lentamente. Molto lentamente.

8.30. L'appuntamento con gli altri della squadra. Il primo ad arrivare è Vincent.

Sorride, ma è più agitato di me. Almeno questo è quello che voglio credere.

Where is Stef?

8.45. Mi spoglio. Per indossare la maglia della nostra squadra. Si avvicina Simon, che riconosce la maglia. E' completamente diverso dalla foto.

Siamo in tre e manca un'ora alla partenza. E dobbiamo ancora scattare le foto. Come si fa a tenere il cuore sotto agli 80 battiti al minuto in queste condizioni?

Respiro molto lentamente. Molto lentamente.

Arriva Big Rich. Cazzarola se è Big. Subito dopo Stefano. Neil dopo cinque minuti.

Ci siamo. Posso rilassarmi. Posso risvegliare la bestia. E spalmare la vaselina.


Che bestia!

Ci mettiamo in posa per le foto ricordo.

(nella foto: da sinistra a destra Big Rich, Simon, Vincent, Stef, Neil, V...)

Per vedere il davanti bisogna andare sulla nostra pagina di Justgiving. Così chi non l'ha ancora fatto può lasciare una donazione all'EEIBA, la nostra charity:

Saluto gli altri e vado alla partenza. Terza batteria su nove. Sarò abbastanza avanti? Ero abbastanza avanti.

L'ultimo passaggio dalla toilette (il terzo da quando sono a Greenwich) e posso mettermi in fila per partire.

9.35.

9.36.

9.37.

9.38.

9.39.

9.40.

9.41.

9.42.

9.43.

9.44.

9.45.

Poum.

Si parte.

Ero davvero vicino. Dopo 2 minuti dallo sparo passo il traguardo. A Berlino erano passati 15 minuti.

Il primo tratto è ripido. Corro fluido e senza nessuno che mi intralcia. Posso davvero fare un gran tempo.

Non sono passati neanche 50 metri e c'è già la gente che fa il tifo.

Consumo energie per dare il cinque ai bambini? Ovviamente sì.

Il primo miglio si corre in 6 minuti e 25 secondi. 30 secondi in meno del previsto, il ritmo per stare sotto le 3 ore.

Esatto. Punto a stare sotto le 3 ore. Non l'avevo detto a nessuno. Neanche a me stesso, per non tradirmi. Il mio obbiettivo adesso sono le 3 ore. Non le 3 ore 22 minuti e qualcosa di Firenze. Non le 3 ore e 10 minuti, come continuavo a ripetere ai colleghi inglesi.

3 ore. Cifra tonda.

Am I ready?

Secondo miglio in 6 minuti e 30 secondi. Sto viaggiando forte, ah!!

Corro, corro, corro. Il pubblico applaude, urla, canta, balla, suona. Regala arance. Regala caramelle. Regala birra. Quella no, è ancora presto.

Perdo il conto delle miglia. Da venerdì avevo iniziato a ragionare in miglia, non più in chilometri. Le segnalazioni lungo il percorso sono in miglia. La maratona è 26,2 miglia. Miglia, miglia, miglia.

E' il tredicesimo miglio quando arriviamo al Tower Bridge.


Due ali di folla esultante ci accolgono. Urlo e batto i pugni al petto. Thanks. Thanks. Thanks.

Quante energie consumate in questo modo. Ma quando mi ricapita quest'esperienza?

Superato il ponte c'è il passaggio della mezza maratona. 1 ora e 28 minuti. Se tengo questo ritmo la chiudo in 2 ore e 56 minuti. Se... Tze.

Al quattordicesimo miglio comincio a perdere lucidità. Rallento un poco, ma tanto ho un margine enorme.

Passiamo Canary Wharf, il distretto finanziario di Londra. La Londra 2.

Ho un conato di vomito. No, non durante la gara, mentre scrivo. Londra 2, Milano 2. Niente va, torniamo alla corsa che è meglio.

Canary Wharf. Avevo letto che era la parte più difficile. Invece c'è tanta gente a fare il tifo per noi. E' arrivata fino a qua. Ci sono solo uffici, la domenica è un deserto. E' stracolma di persone urlanti.

A Londra urlano il nome dei podisti. Te lo scrivi davanti sulla maglietta e ti incitano per nome. "Go John!!" "Go Adam!!" "Go Mike, come on, you can do it!!!"

Il mio nome è stampato sul retro della maglietta. Fondoretro. "Look at my ass!" "Stare my ass!" "Look at my bottom!! (se ci sono bambini)".

Niente. Tutti a incitare Adam e Mike. Perfino Carlos viene incitato.

Usciamo da Canary Wharf. No man's land. Fin qui l'unico tratto senza folla. Niente metropolitana, niente case, niente marciapiede. Solo strada.

20esimo miglio. 32esimo chilometro. La bestia nera. Mi sono sempre fermato qui. Ho sempre perso almeno 3 minuti.

Fitta ai reni, mi fermo. Così è andata a Berlino e a Firenze. A Roma è stato al 30esimo, perché non ero allenato.

Fitta ai reni, mi fermo. Londra.

I am ready. I am ready. I am ready.

Mi aggrappo al mio pensiero positivo. L'avevo conservato fino a quel momento. Appare nella mia mente. 10 secondi e riparto. Cammino spedito 30/40 secondi. Corricchio.

Corro.

Non ai ritmi di prima, ma il dolore va scemando.

Respiro. Molto lentamente. Molto lentamente. Pensiero positivo.

Si gira una curva e ritorna il pubblico. Più di prima. Mancano 8 km alla fine. Chissenefrega delle miglia. Chissenefrega delle 3 ore.

A sinistra, nell'altra direzione, corre il gruppo che finirà in 4 ore e 15 minuti. E' all'altezza della mezza maratona. Beati loro, che hanno ancora tanta strada da correre. Tanto pubblico da salutare.

Sono felice. Sto bene. I ritmi velocissimi dei primi 30 km me li scordo. Seguo l'andatura che riesco a tenere. E mi godo il momento.

"Look at my ass!!"

"Go Adam!!"

'tacci loro.

Si passa dentro a una galleria. Anche qui niente folla, ma chissenefrega.

Cento metri e torniamo alla luce. Destra e sinistra una fila continua di gente. 3 km all'arrivo.

Puro divertimento. "I can't hear you!!!" Mentre mimo l'orecchio di Toni.


A quest'altezza dovrebbero esserci Elisa e Sarah, le mie coinquiline. E anche Alessandra. Chissà se si sono incontrate.

"Valerio!!"

Qualcuno ha guardato il mio fondoschiena?!?

Sono Sarah ed Elisa. UAAAAAARGGGGHHHHH!!!!


E accelero!!!

"Valerio!!"

Qualcuno ha guardato il mio fondoschiena?!?

E' Alessandra. UAAAARGGHHH!!!!

L'urlo e l'accelerazione erano più moderate. Avevo già finito le energie.

Riprendiamo con l'orecchio di Toni. "I can't hear you!!!"

2 chilometri al traguardo. 2 ore 55 minuti e qualche secondo.

Azz, me la sono presa un po' troppo comoda con sto oreccho di Toni.

Accelero tranquillo. Sto bene. Sono felice.

Un fiore mi supera. Un fiore! E' una ragazza. Travestita da fiore. Che onta. Che disonore. Chissenefrega.

Westminster. Meno di un chilometro alla fine.

Accelero. Gli ultimi 100 metri. Sul maxischermo sopra l'arrivo si vede il fiore arrivare. Brava!!

Mi giro e corro all'indietro per 50 metri. Come on! Come on!!

Urlano.

Mi giro.

Il traguardo.

La gioia.

Fermo l'orologio.

3 ore 5 minuti e 43 secondi.

Il tempo ufficiale è di 3 ore 5 minuti e 41 secondi. Ma 2 secondi di incoscienza al traguardo ci stanno.

Una ragazza si avvicina per darmi la medaglia. L'abbraccio forte forte. "Well done! Well done!". Mi dice, mentre con lo sguardo probabilmente cerca qualcuno della security.

La lascio andare prima di superare il limite delle molestie sessuali.

Cammino. Lentamente.

Foto ricordo.

Cammino. Lentamente.

Una lacrima.

Cammino. Lentamente.

Ritiro il bagaglio e mi fanno l'applauso. "You're the first of this track".

Vado all'ombra.

Tiro fuori la maglietta asciutta.

Stendo il telo.

Scoppio a piangere. 4 mesi per arrivare qui. Sveglie prima dell'alba. Corse sotto la pioggia.

Ma anche esperienze meno piacevoli. Erano dieci giorni che non bevevo birra. A Londra.

Dove sono stato in questi 4 mesi?

Adesso ricordo.

Sono tornato in Sicilia e in Trentino. Sono stato a San Gaudenzio in provincia di Novara. A Verona. A Milano. A Londra.

E in tanti altri luoghi.

Ero lì. Finita l'ultima impresa. Mi ero svegliato prima dell'alba. Avevo preso il treno giusto. Avevo corso. Tanto.

Esce tutto in un colpo.

E fa quasi male al cuore.

Oh, mi fa proprio male. Mi fa male il petto. Cammino e respiro. Lentamente. Mi ero fermato troppo in fretta all'arrivo.

Passa anche quello.

Si può festeggiare!!

Chiacchiero con altri Finishers. Mangio (quasi) tutto quello che mi hanno dato all'arrivo. Tutto quello che avevo nello zaino.

E vado in cerca di Tamsyn, la ragazza che doveva preparare le torte. La trovo dopo circa mezz'ora, insieme a Stefano.

Torte e birra. London Pride, conservata in ghiaccio per l'occasione.


Poffarbacco se è dura la maratona!!
(c'è un bambino)

2011-04-17

3 ore 5 minuti e 41 secondi.

Avrei voluto scrivere un post lunghissimo per raccontare questa fantastica giornata.

Non ho le energie.

Le ho spese tutte nella maratona di oggi.

E adesso, "sono un po' stanchino".


Però non potevo non pubblicare il tempo finale della maratona (è nel titolo del post). Anche perché bisogna annunciare il Vincitore dell'ultima puntata di OK il tempo è giusto!

Chi si è aggiudicato La gente che sta bene con autografo e dedica di Federico Baccomo (Duchesne)?

Rullo di tamburi

TUM TUM TUM

TUM TUM TUM

Walter, con 3 ore 5 minuti e 22 secondi.

Vado a dormire.

Notte.


p.s.
Se non mi ricoverano prima, il racconto della maratona sarà pubblicato domani (lunedì) sera.