Che bello scrivere con una tastiera pulita. Beh, non è proprio pulita. Ma almeno so che c'ho fatto.
Quest'anno grande festa in Trentino. Pochi ma buoni, ospiti di una grande amica.
(nella foto: quel che resta del 2010)
Il primo di gennaio, sveglia presto per visitare la città di Bressanone. Desideravo farlo da tempo, dicono che ci sia lo strudel più buono della regione.
Visita all'abbazia di Novacella, consigliatami nientepopodimenoche dal Prof. Diego Quaglioni ai tempi dell'Università (i trentini sanno di che parlo). Pomeriggio di riposo all'Acquarena.
Quello che ho fatto il 2 gennaio lo sapete già.
Il 3 gennaio, altro grande evento (per il sottoscritto). Dopo più di tre anni ho rimesso gli sci ai piedi. Come alcuni di voi sanno già, giocando a calcetto, nel marzo 2008 lacerai il legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Fui operato ad agosto 2008 dal Dott. Andrea Cescatti, dell'ospedale di Rovereto. Da allora ho corso tre maratone, diverse mezze maratone e ho ripreso a giocare a calcetto. Ma non avevo più sciato.
Con un amico, del quale sentirete parlare, la sua famiglia, e altri due amici trentini, abbiamo affrontato il Sellaronda.
(nella foto: in verde, 26 km di piste)
Il Sellaronda (o giro dei quattro passi), è un giro sciistico. Sci ai piedi, si percorrono quattro passi dolomitici intorno al massiccio del Gruppo Sella. La vista è mozzafiato e le piste sono tra le più belle al mondo. Alla partenza c'erano -12°.
(nella foto: fisica sperimentale. Gli effetti sull'acqua minerale della permanenza per sei ore in una macchina parcheggiata a Santa Cristina il 3 gennaio 2011. Esito dell'esperimento: si ghiaccia)
Ero piuttosto preoccupato per la difficoltà del percorso. Ci ha pensato la nostra guida a rassicurarmi: "non ti preoccupare Vale, le piste nere bisogna andarsele a cercare". Ne abbiamo trovate sei. Che fortunelli!
Nonostante la difficoltà del percorso e il freddo, la giornata è stata fantastica. I muscoli non hanno sofferto troppo il mio stile "violento" (d'altra parte sono stato azzurro di sci). E alla fine mi è anche passato il fastidio al ginocchio sinistro.
(nella foto: un uomo felice nonostante i -15° in cima al Pordoi. Ha contribuito alla causa)
Il giorno dopo, 4 gennaio, 3 km a 4'40'', 5 km a 4'30 e 1 km a 4'20''. Si inizia a fare sul serio.
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