Questo blog non sarà più aggiornato.
Il Maratoneta continua a pubblicare su http://piovonorunners.blogspot.com/
Ci vediamo lì.

2011-01-29

F.lli Zurlo/2.

Rullo di tamburi...

C'hanno anche il sito internet!!!

http://www.impresafunebrefllizurlo.com/

A questo punto mi piacerebbe conoscerli. Quantomeno Gianni.

Domani userò la loro fascia paraorecchi per il lungo di 32 km.

Sarà dura correre con una mano bloccata.

Ma parliamo d'altro.

E' sabato. Come (quasi) tutti i sabato ci si riposa.

Sabato scorso ero in ufficio, e ho avuto l'opportunità di stare seduto diverse ore. Che buona sorte.

Questa settimana sono stato in giro per Milano. Spero che non ne risentano i 32 km di domani.

Prima ho fatto la spesa per la settimana prossima. Poi qualche acquisto.

Quali acquisti?
Maria Diletta Damin
Ma parliamo d'altro. Come (tutti tutti) tutti i sabato, ho schierato la formazione del Fantacalcio.

Qui di seguito, la squadra:

In campo:
P. Buffon
D. Bonucci
D. Maicon
D. Thiago Silva
C. Giovinco
C. Krasic
C. Montolivo
C. Sanchez
A. Cavani
A. Ibrahimovic
A. Macheda

In panchina:
P. Arcari
D. Accardi
D. Kroldrup Maria Diletta Damin
D. Zebina
C. Gobbi
C. Laner
A. Kutuzov

Voi che ne pensate?

Lo so che ci sono pochi giocatori dell'Inter. Ma preferisco sempre diversificare.

Ah, quasi dimenticavo. Ho comprato una nuova bicicletta. In negozio.

Ma parliamo d'altro. Che ne pensate del bunga bunga?

2011-01-28

Milazzo di notte.

Questa mattina (venerdì) non mi volevo alzare dal letto.

Avevo promesso che stasera sarei andato a teatro. Glielo dovevo dopo tre sere passate a correre e aggiornare il blog.

Quindi le dissi: "se riesco a svegliarmi alle 5.35 e vado a correre i miei 14 km la mattina, la sera sarò libero per andare a teatro. Se ci riesco vengo con grande piacere a teatro!". Un modo elegante per promettere qualcosa che so di non poter mantenere (UAH UAH UAH).

La sveglia suonò. La staccai. Chiusi gli occhi. Un motore immobile e silenzioso mi spinse. O fu un calcio. Balbettai qualche scusa. Il motore immobile mi buttò giù dal letto.

Mi vesto come al solito. Aggiungo una maglietta verde vomito sopra la maglia a maniche lunghe nere. Oggi sono 14 km e faccio un giro in città. E' bene che le macchine mi vedano.

Parto e il corpo si muove. Anche se le gambe non rispondono. Vanno per i fatti loro, scoordinate. Si ribellano.

Basta chilometri! Basta sveglie all'alba!

Si fa come dico io! Sentenzia la mente. Ma resta inascoltata.

Primo chilometro affannato. Secondo chilometro sopra i 4'40''.

Qui va tutto a ramengo.

Proviamo a risollevarle con la politica, passiamo dalla sede PD di Via Ercole Ferrario.

Niente.

Lì la mente ha una grande pensata. Sicuramente migliore di quella della sede del PD.

Gli ultimi tre post di Milano-Londra erano tutti in qualche modo ricollegabili ad amici milazzesi: Claudio, Gino, Carrò. In Via Ferrario abita un amico di Milazzo.

Forse non era il PD. Forse le mie gambe hanno nostalgia del mare. Come dice quell'aforisma copincollato in fondo al blog.

Portiamole a (Via) Milazzo.

Entro su Via California, da lì in Via Solari e poi i Bastioni. Le gambe finalmente si svegliano. Anche troppo. Un km in 4'20''.

Ai Bastioni rallento, aiutato dallo smog. Correre su una delle circonvallazioni di Milano non è stata una grande idea.

Il piombo nei polmoni mi rallenta. Ma le gambe non le ferma più nessuno. Sognano un blu che non può essere sporcato dal tanfo del traffico.

Entro nella Cerchia dei Navigli, più breve. Ho come la sensazione che non arriverò a Milazzo per tempo.

L'orologio suona i 12 km quando sono su Via Senato. Tentenno. Non arriverò a Milazzo per tempo.

Chissenefrega del tempo! mi urlano le gambe. Noi ti portiamo a Milazzo.

Via San Marco, Via Solferino, Via Marsala. Sbaglio strada e mi ritrovo in Piazza XXV Aprile passando per l'ultimo tratto di Corso Garibaldi.

Giro a destra, 50 metri, ed eccola lì. La targa di Via Milazzo. Come l'avevo immaginata.

Posso tornare a casa.

Il cronometro segna 15 km e sono già le 7 e mezza. 1 km in più del previsto, e arriverò tardi in ufficio.

Ma almeno ho visto Milazzo.

(nella foto: il Capo di via Milazzo)

2011-01-27

F.lli Zurlo.

Avevo già pubblicato un post stasera. E pensavo di chiuderla lì.

Poi ho fatto una scoperta eccezionale (veramente).

Domenica, alla mezza maratona di San Gaudenzio, tra i regali del pacco gara c'era questa splendida fascia scaldaorecchie in pile.


Tra gli sponsor della gara c'erano quindi i F.lli Zurlo. La domanda che tutti si fecero fu "chi minchia sono sti F.lli Zurlo?".

Il logo sulla fascetta recita semplicemente:

F.lli Zurlo
Novara, C.so Mazzini, 16/B
Tel. 0321 390343
Gianni Zurlo 335 8059977


Stasera finalmente l'ho scoperto

Il terzo giorno.

Sono passati tre giorni dal furto del Razzo missile. E chi legge ne ha giustamente le scatole piene.

Indi per cui, oggi si cambia ritmo. Basta piagnistei, basta rabbia, basta tragedie.

Ho ricevuto abbastanza sostegno e abbastanza consigli per superare anche questo trauma.

Non me ne abbiano a male gli altri, ma il consiglio che ho apprezzato di più viene da Gino. Lo trovate ai commenti del post di ieri, "Che mondo difficile.". E' così bello che deve essere riportato per esteso qui sotto:

"[C]onsiglio rapido ed economico rimedio. Acquista un tronchese (o una tranchese, che dir si voglia) che possa tagliare cavi d'acciaio fino a uno spessore di 5-6 mm e infilalo in uno zaino. Fai una passeggiata in zone poco illuminate e il gioco è fatto.
Il bello sarà che, in caso di ulteriore furto, non avrai bisogno di spendere altro denaro, potrai riutilizzare il tronchese..."

E' tempo di comprare un tronchese. E' tempo di salutare con gioia l'aggiornamento della Hall of Fame (grazie podisti che piovono). E' tempo di andarmi a riposare.

Come dissi una volta a una sfegatanda lettrice di Milano-Londra: non ho giornate di 48 ore. Aggiungo stasera: e ogni tanto devo far riposare le membra.

Indi per cui, non mi resta che cliccare "pubblica post". E andare a letto a leggere Il pugno invisibile. Poscia, mi addormenterò, per svegliarmi alle 5.30 e correre 14 km. Ma questa sarà un'altra storia. E soprattutto, un altro giorno.

2011-01-26

Che mondo difficile.

Mi manca Razzo missile, la mia bicicletta appena rubata.

Per fortuna l'affetto venuto meno con la sua scomparsa è stato compensato dai messaggi di solidarietà dei lettori di Milano-Londra.

Qualcuno, in realtà, si è permesso di canzonarmi. Ignorando, forse, il profondo dolore che lacera il mio portafogli.

Insieme alla solidarietà è arrivato anche qualche consiglio. Che ho molto apprezzato. Due dei consigliori hanno anche contribuito alla causa e sono presenti nella Hall of Fame. Solo per questo meritano rispetto.

Ebbene, il consiglio è di andare in zona Porta Genova a recuperare la mia o altra bicicletta rubata. E' un consiglio moralmente deprecabile. Che seguirò con molto piacere.

Sono a Milano da due anni. Finora ho comprato 3 (TRE!!!) biciclette. Tutte in negozio. La prima e la seconda usate. La terza nuova. La prima e la terza sono state rubate. La seconda non era adatta al mio pedalare sbarazzino. Dopo la quarta volta che si rompevano pedivelle e camera d'aria decisi di acquistare il Razzo missile.

Nacque una passione travolgente. Saltavo su e giù dai marciapiede, attraversavo pavé e rotaie del tram a tutta velocità. Bruciavo semafori come neanche con la zuppa di legumi quando gioca l'Inter il pomeriggio.

Tutte biciclette acquistate in negozio. Il mio portafogli ancora piange pensando all'IVA versata. Biciclette oneste. Comprate da legittimi proprietari.

Adesso basta!! Questo è un mondo crudele. E bisogna essere crudeli.

Andrò alla darsena, o alla fiera di senigallia. Incauto acquisto? No, ricettazione. Lo confesso in anticipo. Ci sarà dolo.*

Cercherò quello con la faccia meno raccomandabile e gli chiederò di vendermi la bici con sopra l'adesivo "proprietà di Ivo".

Così impara quel fesso di Ivo a usare lucchetti sicuri.


*Chi non ha studiato diritto penale può far finta di ridere a questa battuta. Chi l'ha studiato può anche non fingere.


Allenamento

Con oggi si è chiusa la quattro giorni di fuoco. Domenica 21 km. Lunedì 14 km. Martedì 9 km. Oggi, mercoledì, 12 km. Ironia della sorte: corsi tutti sotto zero.

Fartlek. Il programma prevedeva 1 km di riscaldamento. Tre volte 2 km in 8'10'' con 1 km di recupero in 4'20''. 1 km in 4'20''. 1 km in 4'.

Sui primi due giri da 2 km le gambe non rispondevano. Ne ho approfittato per lavorare di braccia.
Come dice la Settimana Enigmistica, forse non tutti sanno che... si corre anche con le braccia. Non nel senso che si corre sulle braccia. Oddio, c'è chi ce la fa. E lavora al circo. Non è il mio caso.

Si possono usare le braccia per spingere in avanti il proprio corpo. E aumentare l'efficienza della corsa.

Non avendo più gambe, ho lavorato di braccia.

Nell'ultimo giro da 2 km e nell'ultimo km le gambe si sono risvegliate. E ho chiuso rispettivamente a 7'57'' e a 3'49''.

Domani, finalmente riposo. Ne approfitterò per arrivare in ufficio alle 8 e 20. E per uscirne alle 22.


E' un mondo difficile. Razzo missile rubato. Lavoro intenso. Allenamento iperchilometrico. Mi consola sapere che gli amici mi sono vicini.

2011-01-25

Mi è venuta una rabbia.

Stamattina sentivo che sarebbe stato un giorno di merla. Ma non immaginavo ancora quanto.

Quando sono uscito dall'ufficio, alle canoniche 20.15, il razzo missile non c'era. Avete conosciuto anche voi il razzo missile, ne "I consigli della nonna.".

Era la mia bicicletta. Ora è di un qualche ladro di merla. O di uno studente universitario che l'ha appena comprata. Incautamente.

Umanamente li deploro entrambi. Animalescamente vorrei rompere loro la faccia.

Ecco tutto ciò che mi è rimasto del razzo missile:


Un pezzo di uno dei due lucchetti.

La seconda fase è la depressione. Mi manca il razzo missile. Volevo bene al razzo missile. Se penso a tutto ciò che avrei potuto dirgli. Che era veloce come un missile. E rumoroso come un razzo.
Non aveva neanche un anno ed era già tutto arruginito. Il razzo missile.

Oltre a me portava sempre il tetano. Magari il ladro non ha fatto il richiamo. Magari.

Stasera era previsto defaticamento. E ho defaticato. 9 km con lentezza. Tra i 4'30'' e i 4'40'' al km.

Che giornata di merla.

Per fortuna avevo Jan Garbarek e The Hilliard Ensemble nelle orecchie. La rabbia lentamente scemava.


Mentre pensavo a come avrei potuto spaccare la faccia del ladro.

Giorni di merla.

L'ho sentito stamattina alla radio. Giorni di merla.

A Milano ci sono -4°. Ma sembrano -14°.

Le gambe sono blocchi durissimi. L'allenamento di ieri si è sentito in ogni pedalata per arrivare in ufficio.

E la merla non ha aiutato.

2011-01-24

Lo confesso.

Il post "Ogni maledetta domenica." è stato scritto sabato sera. Anche se l'ho pubblicato domenica.

All'epoca non avevo ancora corso la mezza maratona di San Gaudenzio. Fresco e riposato scrivevo che questa settimana avrei corso 81 km in totale. Dei quali 35 km nei primi tre giorni della settimana.

Folle gesto il mio. Ieri sera, quando è arrivato il momento di pubblicare la tabella, ero indeciso. La modifico oppure no? Rendo l'allenamento più umano o persisto nei miei intenti suicidi?

Alla fine è prevalsa la linea intransigente. Niente modifica!

Non perché volessi fare il duro a tutti i costi. Ero semplicemente troppo stanco per cambiarla.

Adesso mi ritrovo con un programma di allenamento settimanale che neanche il sergente maggiore Hartman si sarebbe potuto inventare.


Stasera, per esempio, erano previsti 14 km a 4'40''. Il corpo ha implorato per tutto il giorno una riduzione del percorso. Il sergente maggiore non ha voluto.

Dato che la distanza era notevole ne ho approfittato per fare un giro a Milano. Non è bella come alle 6 del mattino, ma la Città ha sempre il suo fascino. Dal Duomo sono entrato su Via Torino fino ai navigli. Poi son risalito per Corso di Porta Genova, per ritornare di nuovo a Via Torino. Cordusio, Cairoli e un ultimo giro di Parco Sempione.

Sarà stato il giro turistico. O il desiderio di cibo che mi son portato dietro tutto il tempo. Stavo bene.

Gli unici problemi sono stati un leggero fastidio al ginocchio destro, e la voglia inappagata di mangiarmi un quarto di bue. Crudo.

Sono già morto e nessuno mi ha avvertito.


Domani 9 km di defaticamento.

Dopo domani fartlek. Il mio corpo ha un brivido. Spero che non decida di abbandonarmi proprio adesso. Con chi la corro la mezza maratona di Verona?

(nell'immagine: un esercizio di stretching dopo la corsa)


2011-01-23

Para papa pappaparapa.

Si inaugura una nuova rubrica di Milano-Londra: Ok il tempo è giusto!

Le regole del gioco si trovano nella pagina "Regolamento", qui a sinistra.

Per partecipare ad una scommessa bisogna aver fatto una donazione alla EEIBA di almeno 5 £. Con una donazione di 10 £ si può puntare su tutte e tre le gare.

I premi sono libri autografati dell'autore.

Il primo libro in palio è Il pugno invisibile, del quale vi ho già parlato qui, e del quale si parla anche nella pagina "Mezza di Verona" a sinistra.

Occhio al demone del gioco.

Ogni maledetta domenica.


Il discorso di Tony D'Amato (Al Pacino) merita da solo la visione del film.

Grazie a Youtube vi ho fatto risparmiare 146 minuti di fuffa. 140 minuti, salvando anche la scena finale.

Ogni maledetta domenica si parla di tabelle. Questa non farà eccezione.

Settimana prossima sono previste due uscite da 14 km, una di fartlek da 12 km e un lunghissimo da 32 km. Ho aggiunto un defaticamento da 9 km il martedì. Per gradire.

Originariamente il lungo doveva essere di "soli" 26 km. E le due uscite di "soli" 12 km. E non era previsto il defaticamento.

Ma siccome nella settimana appena trascorsa ho corso oltre i limiti, e sono sopravvissuto.
Siccome stamattina ho finito una mezza maratona nella steppa novarese, stracciando il precedente record, nonché Gigi di Bergamo, e sono sopravvissuto.
Siccome, come disse quello, si deve soffrire per arrivare alle stelle.
Per settimana prossima ho programmato di soffrire parecchio. Al punto che vedrò le stelle.

Ma se sopravvivo anche alla settimana prossima... quella dopo sarà peggio.

Questo il programma formato tabella.


La settimana appena passata è stata veloce. Quella che viene sarà veloce e lunga. Molto lunga. E non si parla di centimetri, come nel discorso di Tony D'Amato. O in una telefonata tra ministre.

La settimana prossima si parlerà di chilometri. Combatterò per i chilometri. Massacrerò di fatica me stesso per i chilometri. Mi difenderò con le unghie e coi denti dal freddo per i chilometri. E sommando tutti quei chilometri, avrò completato un'altra tabella. E sarò felice.

Stupidamente felice.

Clamoroso a San Gaudenzio.

Nessuno potrà mai togliermi dalla testa che San Gaudenzio non è un paese. Quando racconterò ai miei pronipoti di quello che è successo a San Gaudenzio Casalbeltrame, dirò che San Gaudenzio è un paese. E loro mi ignoreranno per andare a giocare al computer.

Vi prego quindi di sostituire dal titolo San Gaudenzio con Casalbeltrame. L'effetto che si voleva rendere è quello del più celebre: "Clamoroso al Cibali".
Ma ormai l'effetto si è perso. Con tutte queste spiegazioni. Meglio che vada subito a raccontare che cosa è successo a San Gaudenzio Casalbeltrame.

Le premesse non erano esaltanti. Ieri ho fatto le 2 scrivendo post che saranno a breve pubblicati. Spiegheranno come fare per avere Il pugno invisibile (a parte comprarlo per i fatti propri ovviamente).

Stamattina la sveglia era alle 5.40. L'ho staccata. Buona sorte (o San Gaudenzio) ha voluto che alle 6 ho riaperto. L'appuntamento era alle 7.15 in zona Wagner, dove abita Carletto.
Perché ho puntato la sveglia alle 5.40 se tutto era già pronto? Perché per andare veloce bisogna fare le cose con calma.

Il caffè deve essere preparato al momento. Gli indumenti devono essere indossati con cura. La brodaglia a base di orzo pregermogliato e succo di frutta che bevo/mangio prima delle gare, deve essere miscelata. E anche bevuta/mangiata.

Alle 7 sono davanti casa di Carletto. Partiamo alle 7.30 con la macchina di Cristiano. E con Gianluca (non ha un blog, non ci sono link per descriverlo).

Se non si era ancora capito, Carletto e Cristiano sono gli autori di quel geniale blog che è Piovono Runners. E che sostiene la causa. Prima o poi.

(nella foto: gli eroi di San Gaudenzio Casalbeltrame)

Alla partenza della gara tutto fila liscio. Troppo liscio.
4'12'' al km di media. Troppo veloce. Ho creato giusto ieri la pagina sulla mezza maratona Verona. Per spiegare che lì intendo registrare il mio miglior tempo sulla distanza dei 21,097 km. Fermo dal 21 febbraio 2010 a 1 ora 29 minuti e 28 secondi.

Se tengo la velocità a 4'12'' al km arriverò in 1 ora e 28 minuti circa. Ma sto così bene, perché rallentare?
E infatti non rallento.

Faccio però un patto con me stesso. Non troppo veloce. Lascia un po' di tempo per la mezza di Verona. Dalle la possibilità di diventare la tua mezza maratona più veloce.
Va bene bisnonno Valerio. Lo farò.

Al 15° km dei tizi di Busto Arsizio cercano di superarmi. Aumento un poco l'intensità. Adesso la media è di 4'10'' al km.
Valerio, stai esagerando. Lo so, ma posso mai farmi superare da dei podisti di Busto Arsizio? Va bene, ma non esagerare.

Il peggio doveva ancora arrivare. Al 18° km incontro "Gigi di Bergamo".

Dovete sapere che in ogni gara del Nord Ovest che si rispetti corrono i podisti del Runners Bergamo. E vanno forte. Sempre. Hanno stampato sul retro della maglia il logo del loro club podistico e il nome.

Questo si chiamava Luigi. Detto Gigi. Gigi di Bergamo.

Gigi di Bergamo mi supera al 18° km. Sbuca dal nulla. Aveva corso la gara in progressione.

Poco male, penso, adesso c'è il cavalcavia. In salita li supero sempre tutti. E infatti superai Gigi di Bergamo, lasciandogli almeno 50 metri.

Ma al 20° km lo rividi. Poco prima lo risentii. Provai ad accelerare, ma era in una dannatissima e inarrestabile progressione. Chissà da quanto tempo l'aveva pianificata, Gigi di Bergamo.

Non c'è niente da fare. Mi supera. A 500 metri dalla fine ha già 20 metri di vantaggio. E' finita.

Poi penso ai miei pronipoti. A quando racconterò loro di quando ero a San Gaudenzio Casalbeltrame. A correre una mezza maratona. La storia non può finire con la vittoria di Gigi di Bergamo. Non è giusto. Lo devo ai miei pronipoti.

Il sangue siciliano ribolle. Adesso sono a 3'40'' al km. Gigi di Bergamo è vicino e mi sente. Accelera pure lui.

Ma è già troppo tardi per Gigi di Bergamo. Lo supero un attimo prima della curva. Mancano 200 metri. Accelera, ma non può più nulla. E' spacciato.
Cerca, sul rettilineo, di recuperare. Mi sono già alzato sulle punte dei piedi. E le braccia pompano come bielle di locomtiva. E' spacciato.

E' il traguardo. E' finita. Gigi dei Runners Bergamo è battuto. Valerio del Gazzetta Runners Club ha vinto. Mi giro per fargli i complimenti. E vado a godermi il trionfo.

Sono 126°. Gigi di Bergamo è 127°. Il cronometro dice 1 ora 27 minuti e 01 secondi. 4'08'' al km di media.


Sarà dura battere questo tempo a Verona. Speriamo che venga anche Gigi.


Milano.

Aggiornata la pagina "milano".
Buona lettura.