Questo blog non sarà più aggiornato.
Il Maratoneta continua a pubblicare su http://piovonorunners.blogspot.com/
Ci vediamo lì.

2011-03-18

St. Patrick's Day. And the day after.

Happy St. Patrick's Day!!



Con qualche giorno di ritardo.

La festa di San Patrizio si tiene il 17 marzo. San Patrizio è il santo patrono dell'Irlanda. Festeggiare la sua festa a Londra è un po' come festeggiare l'Unità di Italia a Vienna.

Due Guinness, grazie.

San Patrizio è stato giovedì. Giovedì riposo dall'allenamento, ci si può tranquillamente ubriacare con colleghi e amici. Il problema è il venerdì.

Il venerdì a Londra è sacro. Si finisce di lavorare e si va al pub a ubriacarsi.

(se sono monotematico ditelo).

Come conciliare le sane tradizioni anglo-irlandesi e l'allenamento per Londra? Considerato anche che il 17 marzo mancava un mese alla maratona di Londra? E che ancora non è stata raggiunta quota mille? (questo non c'entra molto, era solo per ricordare che questo blog esiste per una causa. E che ci sono modi molto semplici per aiutare la causa: donate! donate! donate!).

Si diceva. Come ci si può ubriacare di giovedì sera (San Patrizio/Unità d'Italia) e di venerdì sera (fine della settimana lavorativa), salvando l'allenamento del venerdì?

Se fossi a Milano non saprei rispondere. A Londra è molto semplice: si corre in pausa pranzo.

Era la prima volta che usavo gli spogliatoi dello studio di Londra. Ci ho messo un po' di tempo a capire come funzionava il sistema.

Tutto tempo sottratto alla corsa, purtroppo. Tutto tempo sottratto alla visita della città.

La prima tappa è stato il Tamigi. Da dove mi trovo, vicino a Holborn, è piuttosto vicino. Peccato che in mezzo ci siano tante persone.

La fortuna di correre a Londra all'ora di pranzo, quando i marciapiedi sono pieni di  gente, è che è Londra. Non se ne curano più di tanto. Avrei potuto correre nudo. Se solo fosse stata estate...

Superata la marea di gente, ho preso direzione est. Volevo vedere il numero 10 di Downing Street, l'abitazione del Premier inglese. Mi ha molto colpito. Intanto non si vedevano 17enni procaci, entrare scortate da Scotland Yard (per inciso, tutti i colleghi hanno fatto commenti poco lusinghieri su Berlusconi).
Era una casa molto normale. In una strada molto normale. L'unica differenza rispetto alle foto è che è circondata da sbarre e sorvegliata dall'esercito. L'esercito e le sbarre erano comunque molto normali.

Da lì sono andato a St. James Park, passando per il ministero degli esteri.

Il parco è molto carino. Ed è pieno di volatili (volevo scrivere uccelli, ma stasera mi hanno detto che faccio battute sceme). L'ansia di tornare in ufficio non me l'ha fatto godere più di tanto (il parco, non il volatile), ma merita altre puntate.

A quel punto c'erano due possibilità. Ripetere il percorso di prima, oppure continuare a esplorare la City of Westminster. Viva l'avventura.

La prima tappa di questo nuovo ritorno è stata la statua dell'Ammiraglio Nelson, Trafalgar Square.

Non ho idea di ciò che c'era dopo lungo la strada. Casette molto carine. Vicoli e viottoli caratteristici. Poi per fortuna la stazione di Holborn.

L'arrivo all'ufficio è stato in mega ritardo rispetto a quanto programmato. E solo 8 km corsi. In definitiva, per rispondere alla domanda iniziale: come ci si può ubriacare di giovedì sera (San Patrizio) e di venerdì sera (fine della settimana lavorativa), salvando l'allenamento del venerdì?

La risposta è semplice: non lavorando.

E comunque la Sacher fa schifo. Viva l'Italia!!!

2011-03-16

Triplete e manita.

Questa giornata (mercoledì) è stata segnata dal successo e dalla trasgressione (e dalla felicità per entrambi).

Ieri ci eravamo lasciati che avevo appena corso 10 km. I più attenti si saranno accorti che l'uscita di ieri era la seconda consecutiva della settimana. La quarta, contando anche sabato e domenica della settimana scorsa.

Per chiarirci:
Sabato: 10 km.
Domenica: 36 km.
Lunedì: 10 km.
Martedì: 10 km.
Mercoledì: ???

Mercoledì è sempre la giornata delle ripetute. Ma questo mercoledi era anche la giornata in cui un collega di studio organizzava una festicciola dopo il lavoro. Allenamento o festicciola?

Siamo nel paese della terza via. Troviamo una terza via. Allenamento di mattina. Festicciola di sera.

11 km in totale. 2 km di riscaldamento, 4km in 15'53'', 1 km in 4'25'' e 4 km in 16'06''. C'è stato un calo verso la fine. Sera-mattina è un allenamento molto faticoso. Meno di 12 ore tra una seduta e l'altra, le gambe non hanno il tempo di riposare a sufficienza.

Comunque andasse sarebbe stato un successo. E i tempi dei due giri da 4 km sono inferiori a quanto programmato.

Tre allenamenti di seguito sulla settimana. Cinque allenamenti in cinque giorni consecutivi.

Triplete e manita. Chi altro è riuscito in un'impresa simile?

E la trasgressione?

Non posso parlare della festicciola, e della quantità di birra bevuta. Ho una dignità (professionale) da difendere.

La trasgressione è avvenuta questa mattina. Ho violato il confidentiality agreement firmato con lo studio inglese per il quale sto lavorando. Ho fatto una foto dentro l'ufficio. Materiale importantissimo che nessun inglese (o tedesco) vorrebbe che venisse rivelato.

Eccola qui, direttamente dalla mia scrivania:

2011-03-15

Qualcuno con cui correre.

Premesso: non ho letto il libro. Nè visto il film.

Però il titolo mi ha sempre affascinato. Anche perché sono abituato a correre da solo.

Le poche volte che ho corso in compagnia mi sono sempre divertito.

A marzo 2009, quando avevo appena iniziato, corsi 20 minuti con Martino.

Alla mezza maratona di Pavia del 2009 corsi 15 km con Manlio, suo fratello e altri amici del Gazzetta Runners Club.

Alla mezza maratona di Cesano Boscone, sempre nel 2009, corsi 18 km con Ruggiero.

A febbraio 2010 corsi 30 km con Francesco e il suo amico.

A dicembre 2010, poco prima che milano-londra aprisse i battenti, corsi 18 km con Santino e il suo amico.

A febbraio 2011 corsi con Giovanni.

A volte si andava più lenti. A volte più veloci. Mai come programmato.

Queste sono state tutte le uscite in compagnia (se si escludono le missioni dei marziani, ovviamente).

Poco in due anni di attività podistica, no?

Saranno gli orari di lavoro un po' strani. Sarà il latente scorbuticismo. Sarà che, come dice una cara amica di Torre del Greco, "song nu pocu azzeccato".

Non sono mai riuscito a correre in compagnia. Intendo dire con costanza.

Stasera (martedì) ho corso con Elisa, la flatmate di Londra. Non sarà Costanza, ma è già qualcosa.

Ed è stato bellissimo. 4 km molto tranquilli, senza ansia, senza fretta. Chiacchierando. Poi lei è tornata a casa, e mi sono sparato 6 km in 4'10'' al km di media.

Perché correre con qualcuno è divertente. Chiacchierare è piacevole. Ma se bisogna correre, bisogna correre. O no?

2011-03-14

Bilanci e tabelle. Tredicesima settimana.

Molti non vorranno leggere questo post, pensando che si tratti della solita noiosa storiella sulla corsa.

Invece oggi voglio cominciare raccontando il primo giorno di lavoro. Il primo giorno in una big law firm di Londra. Cinque piani di vetro e acciaio tra Covent Garden e la City.

Entro dall'ingresso e balbetto qualche parola al receptionist, vestito meglio di me.

Incontro Sonhal, la responsabile delle risorse umane.

Firmo un confidentiality agreement.

Fine della storia.


Bilanci e tabelle. Tredicesima settimana.

Anche questa settimana, l'appuntamento domenicale è stato spostato al lunedì. Il post di domenica era già abbastanza lungo.

Bilanci
La settimana appena trascorsa è stata fabulous. E non lo dico solo per esercitare un poco l'inglese.

Tanti km corsi, con il lunghissimo di 36 km a chiudere un'ottima settimana.

Importanti contributi alla causa che hanno consentito alla squadra di Londra di raggiungere quota cinque mila sterline.
(Ricordo che chi vuole aiutarmi a raggiungere quota mille, può passare per Justgiving e fare una donazione all'EEIBA. Qui ci sono anche le istruzioni in italiano).

Tabelle

La settimana che viene vedrà meno km di quella appena passata.
Il numero di uscite è lo stesso. Cinque sedute di corsa (in piedi). Quattro durante la settimana e una la domenica. Chissà dove andrò questa volta.
Il fartlek del mercoledì prevede giri da 4 km. Ci si avvicina sempre di più alla maratona. Velocità e resistenza. Questa è la maratona. Questo è l'allenamento. Questa è Sparta.


L'allenamento del lunedì

Questo post riserva mille sorprese. Il racconto del primo giorno di lavoro a Londra (fin dove è stato possibile). Bilanci e tabelle. E adesso anche il racconto di un allenamento. Si capisce che oggi non ho voglia di scrivere tanti post?

Stamattina, lunedì, sono andato a correre. Ogni singolo muscolo del corpo era dolorante a causa dei 36 km di domenica.

In qualche modo mi sono alzato dal letto. Sceso le scale (ci mancava solo la casa con le scale). Aperto la porta per uscire.

Ho corso 10 km in 4'48'' al km. Lo so, è più lento di quanto c'è scritto nella tabella qui sopra. Non sono riuscito ad andare a 4'40'' al km. Non c'ho neanche provato più di tanto. E' già tanto che sia riuscito ad allacciare le scarpe.

E poi non potevo stancarmi troppo. Oggi è stato il primo giorno di lavoro a Londra. E come si intuisce dal racconto all'inizio di questo post, il lavoro è amazing.

2011-03-13

Longo è lo cammino.

Ma grande è la meta.

Ce l'abbiamo fatta. Siamo a Londra. Dove per siamo intendo dire io e il mio portatile, qui inutilizzato accanto a me. La casa ha la connessione a internet wi-fi ad altissima velocità. Misure antiterrorismo però impediscono di utilizzarlo senza una particolare procedura approvata dalla CIA e dall'MI6. Che nessuno conosce.

Il problema dovrebbe essere risolto al più tardi il 16 maggio. Nel mentre; posso utilizzare il portatile di Sarah, la mia coinquilina. (Thanks!)*
*Sarah è inglese.

Brevi notizie sulla vita a Londra
Questo sarà un post molto lungo, vi avverto già adesso. Se avevate altri impegni... cancellateli.

La casa dove mi trovo è molto carina. Si trova in una zona "posh" (fighetta) perché, come mi è stato detto ieri sera, "siete a due passi da Chelsea". Il canone basso si giustifica con il fatto che è una Council House (sorta di case popolari).

Il quartiere merita un post solo per lui, che gli sarà dedicato non appena avrò un po' di tempo (spero prima del 16 maggio).

Le coinquiline sono davvero simpatiche e gentili. E non lo dico solo perché una di loro è italiana e potrebbe capitare su Milano-Londra.

Venerdì
Il programma prevedeva per venerdì 11 marzo 12 km tranquilli. Nella mia fervida immaginazione, giovedì avrei dovuto impiegare un'ora per sistemare il bagaglio (di due mesi), mi sarei dovuto coricare a mezzanotte massimo, e la mattina dopo garrulo e felice a scorrazzare per Parco Sempione, prima di andare in ufficio.

Il giovedì (rectius venerdì) ho finito alle 2.30 di notte. E ovviamente ho dimenticato roba a Milano. Venerdì mattina è già tanto se mi sono alzato dal letto per andare a lavoro.

Volo tranquillo e arrivo a Heathrow. London.


Sabato
Era previsto riposo. Anche perché domenica c'erano i big big big 36 km (infra Domenica). Avevo già una mezza intenzione di andare lo stesso a correre. Appena mi sono alzato c'era il sole.

Il sole!!

A Londra!!!

Mi hanno detto che è un evento che si verifica solo due volte all'anno. Il matrimonio di William e Kate è stato fissato il 29 aprile perché i meteorologi di corte hanno previsto il sole per quel giorno.

Il sole!!!!

12 km erano troppi. Avrei accumulato acido lattico. E il lunghissimissimissimo da 36 km non vuole acido lattico. Facciamone 8.

Parto da casa (casa!!) (il sole!!!) e dopo 200 metri mi ritrovo a Battersea Park.
Dirò qualcosa in più su Battersea Park quando parlerò del quartiere.

Per ora dico solo che è stupendo. Bambini che scorrazzano dappertutto. Cani che fanno a gara con te mentre corri (e vincono, mannaggia a loro). Belle fanciulle che corrono felici. Che non sono ai livelli delle gnocche marziane, ovviamente.

All'ottavo km non avevo cuore di lasciare il parco. Anche perché c'era ancora il sole (il sole!!). Ne ho corsi 10. Veocità media: 4'28'' al km. Felicissimo per la corsa del sabato. Le nubi che oscuravano il sole (il sole?) erano un cupo presagio di ciò che sarebbe successo la domenica. Avevo corso troppo e troppo veloce? Troppo acido lattico? Sarebbe piovuto? Che cosa è successo domenica???
Un attimo di pazienza.

Finito di correre, doccia e visita al quartiere. Della visita ne parlerò meglio in futuro. Per il momento voglio condividere un paio di foto.

La prima è la colazione del sabato. Nel buco più lurido del quartiere ho speso 4£ per il cibo che vedete in questa immagine:

Bacon, un uovo, pomodoro e una cosa nera che non ricordo neanche come si chiama. Innaffiati con caffellatte e accompagnato da due fette di pane (pane?) tostato e imburrato.
La cosa nera aveva un sapore tipo... una cosa nera che accompagna l'uovo. L'ho rimossa.
Molto buona, by the way. La colazione, non la cosa nera.

La seconda immagine mi ha fatto ridere da solo per dieci minuti. Con questa premessa nessuno riderà. Anche perché a rivederla adesso non è poi così divertente.

La ragazza che giocava con il fuoco, di Stieg Larsson. In Italia edito da Marsilio (lo stesso che pubblica i libri in palio con OK il tempo è giusto!). Al supermercato era in offerta. 4,50£ per una copia. 7£ per due copie.
"scusi, vorrei questo libro"
"subito"
"ma è fresco?"
"me l'hanno portato questa mattina. Senta il profumo, appena stampato"
"effettivamente è molto fresco. Me ne dia due allora"
"è fortunata, due copie vengono solo 7£"
"gosh, che culo!"

Domenica
Il lunghissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimo. 36 km. Non ho mai corso 36 km di continuo in vita mia. Ho corso 3 maratone (42 km 195 m l'una). Massimo al 33° mi fermavo tra atroci tormenti a imprecare contro Fidippide... (e la tiritera che c'è scritta nell'intro).

Mai corso di continuo 36 km senza stare male e senza fermarmi. Oggi mi trovavo in una città che non conosco. Senza sapere se ci sarebbero state fontanelle sul percorso. Dopo aver corso il giorno prima 10 km. Dopo essermi impanzato la sera prima di cibo giapponese (lo so, sono deficiente, non mi è bastata l'altra volta).

36 km. Durante la maratona c'è il rifornimento. C'è il tifo. C'è l'emozione della gara. Che cosa faccio per 36 km?

Il turista.

L'idea iniziale era di arrivare a Greenwich da casa e tornare. E' stata accantonata per due motivi: 1) avrei a malapena intravisto il parco di Greenwich; 2) se dopo 18 km di corsa mi sento male come torno indietro?

La scelta si è spostata sul Tower Bridge. Con tutto ciò che c'è in mezzo.

Il Big Ben me l'aspettavo più Big. Invece il Parlamento é spettacolare.

Così come mi ha molto impressionato Saint Paul's Cathedral, per la quale ho dovuto deviare dal Thames Path.

Il London Eye invece è una grande giostra sulla quale salirei volentieri. Se non soffrissi di vertigini.

La Tower of London me l'aspettavo più alta, mentre il Tower Bridge è davvero bello. Nell'emozione del momento non mi sono accorto che uno dei marciapiedi chiudeva. Per non tornare indietro ho corso a bordo strada. Quando ho sentito il rumore del Double Decker ho fatto uno scatto che neanche Usain Bolt.

Bello, tutto bello. Adesso mi mancano da vedere Westminster Abbey, Buckingham Palace e Hyde Park. La prossima volta.

14 km. Tutto quello che ho visto l'ho visto in 14 km di corsa. E un'ora di corsa. S'ha da tornare indietro.

Tower Bridge, Torre di Londra, Saint Paul's Cathedral, London Eye, Parlamento e Big Ben.

Battersea Park. A questo punto erano 28 km. La stanchezza si faceva sentire. E pure tanto. Mancavano 8 km da correre.

Due possibilità. Proseguire sul lungo Tamigi per altri 4 km e poi tornare indietro. Girare nel parco.
La prima soluzione mi avrebbe consentito di vedere altre cose. La seconda era più sicura. Se avessi avuto qualche problema, casa era vicina.

Battersea Park.

Arriva il muro. 28 km di corsa, ai ritmi riportati sotto (utili per giocare a OK il tempo è giusto!), si sentono tutti.

Comincia la pioggia. Dov'era il sole che baciava le belle solo il giorno prima? Dov'erano le belle?

Pensiero positivo, pensiero positivo, pensiero positivo.

Non era proprio positivo. Mi è venuta in mente questa scena di Brancaleone alle Crociate. Godiamocela, prima che De Sica/Parenti facciano un altro prequel.


Un mantra. Longo è lo cammino. Ma grande è la meta.

8 km non sono tanti. Dopo che ne hai corsi 28 sono un'eternità.

Longo è lo cammino.

29, 30, 31. Fitta ai reni. Rallento il respiro. Superata.

Longo è lo cammino.

32, 33, 34.

Doveva partire il terzo giro. 2 km sotto i 4'10'' al km. In un altro pianeta.

Longo è lo cammino.

35, 36!

Arrivato. Casa. Sete. Fame. Puzza. Andiamo a farci una doccia.

Ma grande è la meta.
Nell'ordine: una fetta di crostata, pudding, due uova occhio di bue con bacon e cheddar su pane tostato e imburrato, yoghurt simil-greco con il miele, una banana, due mele. Il tutto accompagnato dal caffè lungo.

Mi è tornata fame.

Vado che devo anche restituire il portatile a Sarah.

Ma prima.

I tempi del lunghissimo
Il programma prevedeva 8 km da tenere sotto a 4'40'' al km, 26 km da tenere sotto i 4'20'' al km e 2 km da tenere sotto i 4'10'' al km.

Il primo giro si è chiuso anche troppo veloce, in 4'33' al km.
Il secondo giro si è chiuso bene, in 4'18'' al km. Nonostante i saliscendi, le scale e i cambi di direzione per evitare turisti.
Il terzo giro, con tutto l'impegno possibile, si è chiuso in 4'16'' al km di media. Nonostante i 34 km appena corsi.

Questi sono i tempi dell'ultimo lunghissimo. Fra quattro settimane Milano e fra cinque settimane Londra. Faites votre jeu.