Oggi Milano-Londra compie un mese. Sembra passato un anno.
Ricordo ancora quando ripubblicavo ogni post sul mio profilo facebook. I primi: "Qui comincia l'avventura...", "La piscina era chiusa.", "Lasagne e corsa.", e tutti gli altri a seguire. Tormentavo chiunque affinché leggesse e mi desse opinioni sull'ultimo post pubblicato. Sembra passato un giorno.
Avrei voluto scrivere qualcosa di grandioso per questo evento. Parlare dell'EEIBA, scrivere le pagine che ancora portano la scritta "[in costruzione]" nella barra in alto. Per intenderci, la barra con Un fiorino!
Sono in ufficio a lavorare. E quando (rectius: se) uscirò, vorrò godermi questa splendida giornata.
Ho giusto il tempo di scrivere "QUALCOSA DI GRANDIOSO".
Per festeggiare ci saranno altre occasioni. Ma se proprio volete ballare:
Anticipazioni.
Per domani si prevede il racconto della mezza maratona di San Gaudenzio, come ricevere Il pugno invisibile e le tabelle della sesta settimana.
Lo so, lo so. L'attesa è durissima.
Potete ingannarla leggendo i post in archivio. E dandomi opinioni a riguardo.
Questo blog non sarà più aggiornato.
Il Maratoneta continua a pubblicare su http://piovonorunners.blogspot.com/
Ci vediamo lì.
2011-01-22
2011-01-21
Non è colpa mia.
Dico sul serio. Ero... rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C'era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C'è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!
Stamattina non mi sono svegliato alle 5.40.
Non dovrei usare un tono così tragico, visto che succederà altre volte.
Ho in effetti una scusa valida: mi sono coricato tardi.
Mi sono imposto di leggere un certo libro entro domenica.
Il problema di leggere i libri è il tempo. Una fan sfegatata di Milano-Londra (nel senso che venderebbe il fegato pur di sostenere la causa) mi ha chiesto se le mie giornate hanno 48 ore.
Grazie della domanda, fan sfegatanda.
La mia risposta è: purtroppo no.
Ieri sera (giovedì) ho aggiornato il blog, risposto a qualche email, guardato i deliri della Santanchè, e fatto altro. Alla fine era quasi mezzanotte.
Anche stasera niente libro. Ho pensato.
Vabbé, leggiamo comunque qualche pagina prima di addormentarci.
Ho smesso di leggere all'una. Non ho finito il libro. Almeno 4 ore devo dormire prima dell'allenamento. Ho pensato.
Però dovevo almeno arrivare a quando Giovanni Parisi sferrava il suo sinistro invisibile a Dumitrescu.
Almeno alla catarsi dell'eroe.
Ci sono arrivato.
Ed è stata catartica.
Ho letto qualche altra pagina, sennò col ciufolo che mi addormentavo.
(Grazie Signorini, per la parola "ciufolo").
Quattro ore di sonno non sono bastate per convincere il mio corpo ad alzarsi dal letto. Non importa, a correre sono andato stasera (i dettagli sono sotto).
Il libro che mi ha fatto saltare l'allenamento del mattino è "Il Pugno Invisibile", di Roberto Torti e Silvia Parisi. Lo trovate in tutte le librerie online e in poche (purtroppo) librerie fisiche. Oppure lo potrete trovare su questo blog. Da domenica scoprirete come.
L'allenamento è andato bene.
...
...
...
...
C'è bisogno di altri dettagli? Va bene. Dovevo correre 10 km. 8 km sempre sotto i 4'30'', 2 km sotto i 4'20''.
Ero stanco e nervoso. Ho corso 8 km sempre sotto i 4'15'', 1 km in 4'04'', l'ultimo km in 3'42''.
Alla fine mi sono fatto raccogliere con il cucchiaino. Correre a questi ritmi stanca. Correre dopo questa settimana di lavoro ammazza.
Ero stanco e nervoso. Ho corso 8 km sempre sotto i 4'15'', 1 km in 4'04'', l'ultimo km in 3'42''.
Alla fine mi sono fatto raccogliere con il cucchiaino. Correre a questi ritmi stanca. Correre dopo questa settimana di lavoro ammazza.
E' questo che volevate sapere?
Volevate il mio sangue? L'avete avuto.
E adesso? Vado al cinema con amici.
Ma quando torno mi aspetta il Pugno Invisibile.
Tanto domani è sabato. Posso arrivare anche tardi in ufficio.
2011-01-20
Nati per correre.
Non parlo di me. Che sono nato per arrampicarmi sugli alberi.
Parlo di Monica e Stefano. E del loro Centro per Podisti.
Born to Run, questo è il nome del Centro, non è un semplice negozio.
E' un posto dove si viene accolti con sorriso e calore. Sempre.
Hanno orari per lavoratori, e se li chiami puoi fissare un appuntamento fuori orario.
Dispensano consigli e informazioni con passione a chiunque chieda.
Mentre ero lì a guardare le scarpe, qualcuno è passato a salutare, qualcun altro a chiedere informazioni. Qualcuno anche ad acquistare.
Si trova in Via Cagnola 10, vicino al Parco Sempione. Ho visto clienti di Monica e Stefano fare una pausa durante l'allenamento nel parco. Hanno ringraziato Stefano per la maglia o per le scarpe che aveva consigliato loro e hanno ripreso a correre.
Non so se è pianificato. Se lo è, funziona.
Born to Run è come la borsa di Mary Poppins.
E' piccolo ma ci trovi tutto. Hanno gli ultimi modelli di scarpe (sempre con il 20% di sconto). Hanno i modelli appena precedenti, con sconti ancora maggiori.
Qui, di recente, ho comprato le mie ultime scarpe e la maglietta dei Podisti da Marte. Il numero 42 è introvabile per tutti. Tranne che per Stefano.
Per uno come me, che consuma tre paia di scarpe all'anno, è stata una scoperta esaltante.
Tutto il tempo sprecato ad aspettare i saldi, girando di negozio in negozio in cerca del mio numero. Avrei solo dovuto fare una passeggiata a Parco Sempione.
Le scarpe per chi inizia? Ce le hanno.
Le scarpe per qualsiasi tipo di piede o terreno? Ce le hanno.
Le Vibram Five Fingers, per emulare Abebe Bikila? Ce le hanno.
L'abbigliamento per il freddo? Ce l'hanno.
L'abbigliamento per il caldo? Ce l'hanno.
I consigli della nonna? Ce li hanno.
Gli integratori da prendere prima della gara? Ce li hanno.
Gli integratori da prendere durante la gara? Ce li hanno.
Tre fette di petto di pollo per il recupero muscolare dopo la gara? C'è la macelleria accanto.
Hanno tutto.
Born to Run realizza anche completini e magliette personalizzati. Saranno loro a stampare le maglie della squadra Milano-Londra per la Relay Marathon di Milano.
E, se non si era ancora capito, sostengono la causa di Milano-Londra.
Parlo di Monica e Stefano. E del loro Centro per Podisti.
Born to Run, questo è il nome del Centro, non è un semplice negozio.
E' un posto dove si viene accolti con sorriso e calore. Sempre.
Hanno orari per lavoratori, e se li chiami puoi fissare un appuntamento fuori orario.
Dispensano consigli e informazioni con passione a chiunque chieda.
Mentre ero lì a guardare le scarpe, qualcuno è passato a salutare, qualcun altro a chiedere informazioni. Qualcuno anche ad acquistare.
Si trova in Via Cagnola 10, vicino al Parco Sempione. Ho visto clienti di Monica e Stefano fare una pausa durante l'allenamento nel parco. Hanno ringraziato Stefano per la maglia o per le scarpe che aveva consigliato loro e hanno ripreso a correre.
Non so se è pianificato. Se lo è, funziona.
Born to Run è come la borsa di Mary Poppins.
E' piccolo ma ci trovi tutto. Hanno gli ultimi modelli di scarpe (sempre con il 20% di sconto). Hanno i modelli appena precedenti, con sconti ancora maggiori.
Qui, di recente, ho comprato le mie ultime scarpe e la maglietta dei Podisti da Marte. Il numero 42 è introvabile per tutti. Tranne che per Stefano.
Per uno come me, che consuma tre paia di scarpe all'anno, è stata una scoperta esaltante.
Tutto il tempo sprecato ad aspettare i saldi, girando di negozio in negozio in cerca del mio numero. Avrei solo dovuto fare una passeggiata a Parco Sempione.
Le scarpe per chi inizia? Ce le hanno.
Le scarpe per qualsiasi tipo di piede o terreno? Ce le hanno.
Le Vibram Five Fingers, per emulare Abebe Bikila? Ce le hanno.
L'abbigliamento per il freddo? Ce l'hanno.
L'abbigliamento per il caldo? Ce l'hanno.
I consigli della nonna? Ce li hanno.
Gli integratori da prendere prima della gara? Ce li hanno.
Gli integratori da prendere durante la gara? Ce li hanno.
Tre fette di petto di pollo per il recupero muscolare dopo la gara? C'è la macelleria accanto.
Hanno tutto.
Born to Run realizza anche completini e magliette personalizzati. Saranno loro a stampare le maglie della squadra Milano-Londra per la Relay Marathon di Milano.
E, se non si era ancora capito, sostengono la causa di Milano-Londra.
Note di servizio.
Lo spazio di oggi è dedicato a Nati per correre.
Per chi vuole proprio sapere come procede l'allenamento: oggi riposo. Totale, non come l'altra volta.
Questa settimana prevede solo quattro allenamenti. Il terzo è domani, il quarto è domenica, con la mezza maratona di San Gaudenzio.
Per domani, 10 km veloci. 8 km a 4'30'' al km e 2 km a 4'20'' al km. Sveglia masochistica alle 5.40.
Adesso scusate ma devo andare a eseguire la manovra Tafazzi. Ma prima: Nati per correre.
Per chi vuole proprio sapere come procede l'allenamento: oggi riposo. Totale, non come l'altra volta.
Questa settimana prevede solo quattro allenamenti. Il terzo è domani, il quarto è domenica, con la mezza maratona di San Gaudenzio.
Per domani, 10 km veloci. 8 km a 4'30'' al km e 2 km a 4'20'' al km. Sveglia masochistica alle 5.40.
Adesso scusate ma devo andare a eseguire la manovra Tafazzi. Ma prima: Nati per correre.
2011-01-19
Oltre la collina.
E' un post ricco di storie. Lo deve essere. Da ieri sono successe molte cose.
La più importante è che siamo finalmente arrivati a Rovereto (TN). Un caro amico dell'università mi ha citato nel suo blog. Ed essendo roveretano D.O.C., il suo sito è spesso visitato da altri roveretani D.O.C.. Ergo, adesso anche i roveretani D.O.C. conoscono questo blog. Un giorno forse arriveremo anche a Mori (TN).
Ho conosciuto Roberto all'Opera Universitaria di Trento. L'Opera è stata la mia acchiappatrice. Mi ha sostenuto economicamente con le sue borse di studio, mi ha dato vitto e alloggio (mi ha anche cacciato dai suoi alloggi, ma è un'altra storia), mi ha fatto crescere.
Ha contribuito a evitare che uno scalmanato e debosciato siculo, dalla chioma fluente, si perdesse all'università.
Grazie a lei sono riuscito a non cadere dalla collina. E a restare al mondo per l'eternità.*
Poi mi sono trasferito a Milano. Dove ho cominciato a correre.
Oggi, per esempio, ho corso il mio bel fartlek. Il programma prevedeva 2 km di riscaldamento, 4 volte 500m in 1'50'' (con recupero di 500m in 2'15''), 1 km in 4'30'' e 1 km in 3'50''. Ho decisamente esagerato nei primi 500m. E l'ho pagato negli ultimi recuperi. In ogni caso, sono riuscito a restare tra 1'41'' e 1'49'' nelle ripetute. 3'44'' nell'ultimo km.
7,5 km in tutto. Allenamento breve ma intenso. Come il racconto di questa storia.
L'ultima storia è che domenica correrò la mezza maratona di San Gaudenzio (che storia!).
Fino a pochi secondi fa ero convinto che San Gaudenzio fosse un comune in provincia di Novara. Invece è un santo, protettore della diocesi di Novara. C'è un capo indiano che saprebbe commentare bene questa scoperta.
Ma non posso nominarlo. Ho lettrici che potrebbero scandalizzarsi.
Il paese da dove parte la gara è Casalbeltrame (NO). Dico "parte", perché ovviamente 21,095 km non possono essere corsi tutti a Casalbeltrame. Wikipedia scrive che è un paese così piccolo che le case non hanno neanche i bagni. Li hanno costruiti nel paese accanto, Biandrate (NO), perché a Casalbeltrame non c'è spazio.
Forse non c'è scritto proprio così. Ma è un errore di Wikipedia.
L'idea di correre questa mezza è venuta ai podisti che piovono. E li ringrazio di ciò. Anche del passaggio in macchina. E anche delle royalties su Milano-Londra che prima o poi verseranno alla causa.
Casalbeltrame è così lontana da Milano che domenica dovrò svegliarmi almeno alle 4 di notte per arrivare in tempo all'appuntamento.
E' così lontana da Milano che i panettoni hanno le confezioni in cinese.
Questa battuta era migliore quando l'avevo scritta questa mattina in un'email. Sti panettoni cinesi devono essere già andati a male.**
La più importante è che siamo finalmente arrivati a Rovereto (TN). Un caro amico dell'università mi ha citato nel suo blog. Ed essendo roveretano D.O.C., il suo sito è spesso visitato da altri roveretani D.O.C.. Ergo, adesso anche i roveretani D.O.C. conoscono questo blog. Un giorno forse arriveremo anche a Mori (TN).
Ho conosciuto Roberto all'Opera Universitaria di Trento. L'Opera è stata la mia acchiappatrice. Mi ha sostenuto economicamente con le sue borse di studio, mi ha dato vitto e alloggio (mi ha anche cacciato dai suoi alloggi, ma è un'altra storia), mi ha fatto crescere.
Ha contribuito a evitare che uno scalmanato e debosciato siculo, dalla chioma fluente, si perdesse all'università.
Grazie a lei sono riuscito a non cadere dalla collina. E a restare al mondo per l'eternità.*
Poi mi sono trasferito a Milano. Dove ho cominciato a correre.
Oggi, per esempio, ho corso il mio bel fartlek. Il programma prevedeva 2 km di riscaldamento, 4 volte 500m in 1'50'' (con recupero di 500m in 2'15''), 1 km in 4'30'' e 1 km in 3'50''. Ho decisamente esagerato nei primi 500m. E l'ho pagato negli ultimi recuperi. In ogni caso, sono riuscito a restare tra 1'41'' e 1'49'' nelle ripetute. 3'44'' nell'ultimo km.
7,5 km in tutto. Allenamento breve ma intenso. Come il racconto di questa storia.
L'ultima storia è che domenica correrò la mezza maratona di San Gaudenzio (che storia!).
Fino a pochi secondi fa ero convinto che San Gaudenzio fosse un comune in provincia di Novara. Invece è un santo, protettore della diocesi di Novara. C'è un capo indiano che saprebbe commentare bene questa scoperta.
Ma non posso nominarlo. Ho lettrici che potrebbero scandalizzarsi.
Il paese da dove parte la gara è Casalbeltrame (NO). Dico "parte", perché ovviamente 21,095 km non possono essere corsi tutti a Casalbeltrame. Wikipedia scrive che è un paese così piccolo che le case non hanno neanche i bagni. Li hanno costruiti nel paese accanto, Biandrate (NO), perché a Casalbeltrame non c'è spazio.
Forse non c'è scritto proprio così. Ma è un errore di Wikipedia.
L'idea di correre questa mezza è venuta ai podisti che piovono. E li ringrazio di ciò. Anche del passaggio in macchina. E anche delle royalties su Milano-Londra che prima o poi verseranno alla causa.
Casalbeltrame è così lontana da Milano che domenica dovrò svegliarmi almeno alle 4 di notte per arrivare in tempo all'appuntamento.
E' così lontana da Milano che i panettoni hanno le confezioni in cinese.
Questa battuta era migliore quando l'avevo scritta questa mattina in un'email. Sti panettoni cinesi devono essere già andati a male.**
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2011-01-18
Yabadabadoo.
Dopo quattro giorni di corsa un giorno di riposo fisico ci può stare.
Qualcosa del genere, ma senza le sigarette.
Poi ho realizzato che l'ultimo allenamento è stato ieri mattina (lunedì). Il prossimo sarà domani sera (mercoledì). Oltre 60 ore senza nessuna attività legata alla maratona?!?
Non è ammissibile.
Ho preso la corda e ho cominciato a saltare. Raggiunto quello che ritenevo essere il limite di sopportazione dei vicini (120 salti), sono passato ad addominali, spalle, schiena e braccia.
Flessioni, piegamenti, sollevamenti. Tutto quanto possa aiutare a mantenere stabile il busto durante la corsa. Gli anglofoni la chiamano "core stability". Fondamentale per aumentare l'efficienza del passo. E per continuare a correre quando finiscono le energie. E per fare colpo sulle pulzelle.
Infine, per non farsi mancare nulla, ho stirato due camicie.
Adesso sono davvero in gran forma. Mi guardo allo specchio e penso: "certo che le camicie che non si stirano sono davvero una grande invenzione".
Domani mattina non riuscirò ad alzarmi dal letto.
Qualcosa del genere, ma senza le sigarette.
Poi ho realizzato che l'ultimo allenamento è stato ieri mattina (lunedì). Il prossimo sarà domani sera (mercoledì). Oltre 60 ore senza nessuna attività legata alla maratona?!?
Non è ammissibile.
Ho preso la corda e ho cominciato a saltare. Raggiunto quello che ritenevo essere il limite di sopportazione dei vicini (120 salti), sono passato ad addominali, spalle, schiena e braccia.
Flessioni, piegamenti, sollevamenti. Tutto quanto possa aiutare a mantenere stabile il busto durante la corsa. Gli anglofoni la chiamano "core stability". Fondamentale per aumentare l'efficienza del passo. E per continuare a correre quando finiscono le energie. E per fare colpo sulle pulzelle.
Infine, per non farsi mancare nulla, ho stirato due camicie.
Adesso sono davvero in gran forma. Mi guardo allo specchio e penso: "certo che le camicie che non si stirano sono davvero una grande invenzione".
Domani mattina non riuscirò ad alzarmi dal letto.
(nella foto: il tentativo n. 128)
2011-01-17
Bollettino meteo.
Stamattina non avrei dovuto correre. Volevo andare di sera. Poi mi è stata prospettata una cena a base di Pizza da Mimmo (più buona di quella di Spontini). Prima di coricarmi ho puntato la sveglia.
Le gambe erano durissime per via del lungo di ieri. E del "defaticamento" dell'altroieri. E dei 12 km dell'altro altroieri. E dei 73 km totali della settimana scorsa.
La cena iperproteica non ha aiutato. Dovevo correre 9 km veloci stamattina, a tutti i costi. Dopo un giro al Parco Sempione mi sono infilato nei vicoli di Cairoli. Sono sbucato su Via dei Meravigli. Poi ho girato davanti al Litta su Via del Caffellatte (o del Cappuccino, non ricordo).
Non avevo energie. A Piazza Borromeo ho chiesto aiuto al Santo, ma non mi ha ascoltato. Giustamente.
Ho cercato di caricarmi di rabbia, passando dal dito di Cattelan. Vivo era il ricordo dell'altra volta. Ho fatto finta di niente e sono scappato in Cordusio.
Via Dante, di nuovo Parco Sempione e poi casa.
Ho realizzato che la settimana scorsa ho dedicato tre post al "sole". Il primo e il secondo erano sullo sciopero del quotidiano, il terzo una metafora per descrivere l'iniziativa dei Podisti da Marte.
Stamattina la mia corsa è stata caratterizzata dalla nebbia. E non si trattava solo del tempo.
Buon lunedì. Nebbioso.
Le gambe erano durissime per via del lungo di ieri. E del "defaticamento" dell'altroieri. E dei 12 km dell'altro altroieri. E dei 73 km totali della settimana scorsa.
La cena iperproteica non ha aiutato. Dovevo correre 9 km veloci stamattina, a tutti i costi. Dopo un giro al Parco Sempione mi sono infilato nei vicoli di Cairoli. Sono sbucato su Via dei Meravigli. Poi ho girato davanti al Litta su Via del Caffellatte (o del Cappuccino, non ricordo).
Non avevo energie. A Piazza Borromeo ho chiesto aiuto al Santo, ma non mi ha ascoltato. Giustamente.
Ho cercato di caricarmi di rabbia, passando dal dito di Cattelan. Vivo era il ricordo dell'altra volta. Ho fatto finta di niente e sono scappato in Cordusio.
Via Dante, di nuovo Parco Sempione e poi casa.
Ho realizzato che la settimana scorsa ho dedicato tre post al "sole". Il primo e il secondo erano sullo sciopero del quotidiano, il terzo una metafora per descrivere l'iniziativa dei Podisti da Marte.
Stamattina la mia corsa è stata caratterizzata dalla nebbia. E non si trattava solo del tempo.
Buon lunedì. Nebbioso.
2011-01-16
Bilanciamento settimanale.
O era bilanciazione?
In ogni caso: domenica, tempo di bilanci provvisori.
Allenamento.
Questa settimana ho caricato molto. Sia come carico delle singole uscite (solo una volta sotto i 12 km) sia come numero di uscite (5). Inizia a farsi sul serio.
Le ginocchia hanno reagito bene. Temevo soprattutto per il lungo della domenica. Ho avuto solo un lieve fastidio al ginocchio sinistro alla fine, quando sono sceso sotto i 4'.
Tabelle.
La settimana prossima si annuncia meno carica ma più veloce. Il fartlek di mercoledì ricorda molto quello dell'altra volta. Almeno questa volta so che m'aspetta.
Problemi per domenica. Devo simulare una mezza maratona. L'ideale sarebbe correrla, ma non ne ho viste di vicine. Se qualcuno ne conosce faccia un fischio, invii un piccione o un'email. Quello che riesce meglio.
Fundraising.
Positivo.
Donazioni significative durante la settimana (anche e soprattutto per il valore affettivo).
Conferma da uno sponsor, del quale vi parlerò non appena riceverò il logo.
I soldi raccolti non si contano prima della fine. Posso dire soltanto che se continua così, potrò evitare di vendere un rene per onorare l'impegno con l'EEIBA.
Grazie di rene.
In ogni caso: domenica, tempo di bilanci provvisori.
Allenamento.
Questa settimana ho caricato molto. Sia come carico delle singole uscite (solo una volta sotto i 12 km) sia come numero di uscite (5). Inizia a farsi sul serio.
Le ginocchia hanno reagito bene. Temevo soprattutto per il lungo della domenica. Ho avuto solo un lieve fastidio al ginocchio sinistro alla fine, quando sono sceso sotto i 4'.
Tabelle.
La settimana prossima si annuncia meno carica ma più veloce. Il fartlek di mercoledì ricorda molto quello dell'altra volta. Almeno questa volta so che m'aspetta.
Problemi per domenica. Devo simulare una mezza maratona. L'ideale sarebbe correrla, ma non ne ho viste di vicine. Se qualcuno ne conosce faccia un fischio, invii un piccione o un'email. Quello che riesce meglio.
Positivo.
Donazioni significative durante la settimana (anche e soprattutto per il valore affettivo).
Conferma da uno sponsor, del quale vi parlerò non appena riceverò il logo.
I soldi raccolti non si contano prima della fine. Posso dire soltanto che se continua così, potrò evitare di vendere un rene per onorare l'impegno con l'EEIBA.
Grazie di rene.
Il lungo della domenica.
Mentre il brodo di gallina biologica bolle nella pentola, mentre i primi leggono "Il sole a Milano", mentre altri attendono di vedere il Milan sconfitto dal Lecce, scrivo questo post.
Sarò breve.
Per questa giornata la tabella prevedeva 14 km. Ne ho fatti 28.
Il perché è semplice: mi andava.
8 km li ho fatto con i Marziani. 2 km con Walter, un amico marziano. 18 km da solo.
Con Walter ci siamo dati il cambio: lui finiva il suo giro, io iniziavo il mio. Ci siamo lasciati a Parco Sempione, all'angolo di Via Pagano.
Da lì ho proseguito fino al Parco delle Cave. Un giro attorno ai laghetti e ritorno a casa. Totale: 18 km.
Stanco? Ho dormito così tanto che la gallina era tornata in vita e stava cercando di scappare. Mannaggia al biologico.
Affamato?
Sarò breve.
Per questa giornata la tabella prevedeva 14 km. Ne ho fatti 28.
Il perché è semplice: mi andava.
8 km li ho fatto con i Marziani. 2 km con Walter, un amico marziano. 18 km da solo.
Con Walter ci siamo dati il cambio: lui finiva il suo giro, io iniziavo il mio. Ci siamo lasciati a Parco Sempione, all'angolo di Via Pagano.
Da lì ho proseguito fino al Parco delle Cave. Un giro attorno ai laghetti e ritorno a casa. Totale: 18 km.
Stanco? Ho dormito così tanto che la gallina era tornata in vita e stava cercando di scappare. Mannaggia al biologico.
Affamato?
(nella foto: la mia cena)
Il sole a Milano.
Oggi a Milano splendeva il sole. Molti milanesi non se ne saranno accorti, ma quelli che erano per strada in centro dalle 9.30 alle 10.40 l'hanno visto.
Oltre 200 persone folleggiavano per le vie della Città. Corsa e camminata. Più la seconda che la prima. Ma eravamo così tanti, e così uniti, che bisognava aspettare tutti. Nessuno escluso.
Stamattina si è svolta la 22° missione dei Podisti da Marte. Per chi non avesse avuto la fortuna di correre con i marziani, o di vederglielo fare, la missione marziana consiste in un giro del centro di Milano, a una velocità non superiore a 6' al km (10km/h).
Le attività principali dei marziani sono: urlare, fischiare, consegnare fiori, correre attorno ai turisti giapponesi.
I marziani hanno due obbiettivi: fare capire ai terrestri che i podisti (esseri alieni) vengono in pace; promuovere un'associazione benefica, di volta in volta diversa.
Il primo degli obbiettivi credo lo si raggiunga sempre. Si consegnano fiori ai passanti, che ci guardano straniti, ma sorridenti. Si spiega, quando ci fermano, che non siamo cattivi. Che siamo come gli altri esseri umani: se siamo tristi piangiamo, se ci tagliano sanguiniamo. Se vediamo i turisti giapponesi urliamo.
Oggi ho detto a una signora che a Berlino, Londra e New York la gente fa la fila per vedere correre i maratoneti. Non solo i neri in mutande, che arrivano primi. Anche i gialli, i rossi, i bianchi, i ciccioni e i pelati in mutande.
Fanno la fila. A Milano pure sono in fila. Le macchine. Suonando il clacson e insultando quelli che corrono.
Alla fine la signora ha promesso che il 10 aprile sarebbe venuta a fare il tifo per noi. E senza macchina.
Il secondo degli obbiettivi è la beneficienza. Attaccato ai fiori che si consegnano c'è un bigliettino, nel quale si descrive brevemente la Onlus che si sostiene, e si riporta l'indirizzo internet.
Beneficienza. Un po' come questo blog, ma duecento volte più grande.
Oggi si raccoglievano anche fondi per il progetto "Wall-E". Per acquistare un misuratore di parametri che sarebbe stato donato alla Fondazione G. e D. De Marchi.
Maggiori spiegazioni si trovano qui e qui.
L'obbiettivo erano 1.600 euro. Se ne sono raccolti 2.270.
Capite perché oggi c'era il sole a Milano?
Altre foto, a breve, sul sito dei Podisti da Marte.
O sul blog del fotografo, Antonio Capasso.
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