Il 17 aprile 2011 correrò la Virgin London Marathon.
La Virgin London Marathon è una delle più importanti maratone al mondo.
Aderisce al circuito delle World Marathon Majors, le cinque maratone maggiori al mondo per partecipanti e monte premi. Fanno parte delle World Marathon Majors: New York, Berlino, Chicago, Boston e Londra.
1) partecipare a un sorteggio a maggio 2010 per ottenere uno dei 1.000 pettorali in palio e pagare 180 sterline (circa 210 euro);
2) partecipare a un sorteggio di un'agenzia di viaggi e pagare 600 euro, volo escluso;
3) correre per una Onlus inglese.
Quando ho deciso di iscrivermi era tardi per il primo sorteggio. Era tardi per il secondo sorteggio (600 EURI?!?).
Quando ho deciso di iscrivermi era tardi per il primo sorteggio. Era tardi per il secondo sorteggio (600 EURI?!?).
Ho provato con la terza via.
Mi si è aperto un mondo. La maratona di Londra distribuisce quasi tutti i pettorali attraverso le Onlus. La Onlus compra un tot di pettorali e li "assegna" al migliore offerente. Cioè a chi si impegna a raccogliere più soldi, con un progetto di fundraising credibile. In questo modo sono stati raccolti dalle Onlus inglesi oltre 500 milioni di sterline (circa 600 milioni di euro) in 30 edizioni della maratona di Londra. Il record è stato raggiunto nell'edizione 2008, con 47,2 milioni di sterline raccolti (circa 56 milioni di euro).
Per avere un'idea di grandezze, Telethon nel 2010 ha raccolto 43,8 milioni di euro.
Come dicevo: mi si è aperto un mondo. Un mondo chiuso per gli italiani.
Quando la Onlus ti sceglie fa una scommessa su di te. Ti assegna il pettorale (che ha pagato), in cambio della tua promessa di raccogliere un tot di soldi per lei. E se non li raccogli? Corri comunque la maratona. Non c'è da stupirsi, quindi, se pochissimi pettorali sono assegnati a italiani con il sistema delle Onlus.
Su questo aspetto avevo scritto un post tempo fa, con un articolo del direttore di Runner's World: "Pausa."
Quando la Onlus ti sceglie fa una scommessa su di te. Ti assegna il pettorale (che ha pagato), in cambio della tua promessa di raccogliere un tot di soldi per lei. E se non li raccogli? Corri comunque la maratona. Non c'è da stupirsi, quindi, se pochissimi pettorali sono assegnati a italiani con il sistema delle Onlus.
Su questo aspetto avevo scritto un post tempo fa, con un articolo del direttore di Runner's World: "Pausa."
Grazie a Stefano Perego, italiano che vive a Londra da 10 anni, e che da 5 anni corre per la EEIBA, sono riuscito a ottenere un pettorale. Stefano ha formato una squadra di 7 persone. Io sono l'unico residente in Italia. Come sapete già, insieme dovremo raccogliere almeno 10.000 sterline. Il mio impegno è per almeno 1.000 sterline (circa 1.200 euro).