Questo blog non sarà più aggiornato.
Il Maratoneta continua a pubblicare su http://piovonorunners.blogspot.com/
Ci vediamo lì.

2011-02-05

Gita a Pavia.

Il tono di questo post è para-lirico. Capitemi, l'emozione di fare autografare una copia de Il pugno invisibile a  Settore gioca questi scherzi.

Per farla breve: sono stato a Pavia, ho mangiato la torta Vigoni con Roberto e ho fatto un giro della città. Domani vado a correre 20 km.
La copia autografata e morsa andrà in premio a chi indovina il tempo in cui finisco la mezza maratona di Verona (o si avvicina di più). Via alle scommesse!

Per farla lunga:

In attesa del pieno recupero, dopo l'influenza, il convalescente maratoneta intraprese una gita a Pavia.

A che fare? Vi chiederete.

A fare ciò che promise: ottenere l'autografo di Roberto Torti su una copia de Il pugno invisibile. Codesto è, infatti, il premio in palio per chi più si avvicina al tempo che il maratoneta impiegherà per ultimare la mezza di Verona.

L'impresa non fu ardua. Addolcito dalla torta Vigoni, e messo davanti alle sue stesse parole, il magnifico Settore si produsse in una dedica sublime.

Ecco l'Inter-poeta mentre verga la prima pagina dell'Opera scritta insieme a Silvia Parisi
Ebbro di gioia, morde la Sua creatura come fosse una medaglia olimpica (o un panino)

L'impresa è compiuta. Parafrasando l'On. Zanicchi: Ok il tempo è giusto!

Accompagnato dal prode Roberto, il maratoneta andò quindi ad ammirare le bellezze pavesi.

Piazza della Vittoria (vicino a Viale dei Giardini).

La sede storica di giurisprudenza.

La celebre statua della lavandara. Con un ponte e una chiesa sullo sfondo.

Lo scorcio più suggestivo di Pavia
Il maratoneta visibilmente emozionato: si trova vicino a uno dei simboli di Pavia.

Ecco, qui si vede meglio: la Basilica di San Michele Maggiore.

Dopo tanto fascino (Pavia) e tanta simpatia (Settore) il maratoneta si riprese definitivamente dall'influenza. "Domenica sieno 20 km". Sentenziò. Ma questa è un'altra storia. E ve la racconterà domani.

2011-02-04

Il NY Times ce fa na pippa.

Come alcuni di voi sapranno, tempo fa fui intervistato da Rachel Donadio del New York Times.

Fu un'intervista molto interessante. Purtroppo non fu pubblicata sul noto quotidiano per ragioni politiche. Era scomodo per loro dedicare spazio alle maratone di Milano e Londra, dirette concorrenti della maratona di New York.

Quando ho saputo che sarei stato intervistato da Roberto Torti non volevo illudermi. Temevo a un altro caso New York Times. Temevo che ancora una volta i poteri forti sarebbero intervenuti a impedire la pubblicazione.

E invece è successo: Roberto, anche noto come Settore, ha dedicato spazio sul suo sito al progetto Milano-Londra.

Trovate l'intervista qui: 


Nell'intervista si parla anche del gioco Ok il tempo è giusto!

Mancano due settimane alla mezza maratona di Verona. Zia Carmela ha già scommesso. Se nessun altro scommette vince di sicuro lei Il pugno invisibile.

2011-02-03

Il mondo dei podisti.

C'è una rivista sulla corsa che, da abbonato, leggo ogni mese.

E' la rivista da cui traggo le informazioni "tecniche" che pubblico su Milano-Londra.

E' la rivista da cui ho tratto l'editoriale pubblicato nel post "Pausa."

E' la rivista sulla corsa che può leggere anche chi non corre. Può leggerla il podista che deve ancora comprare le sue prime scarpe e l'ultramaratoneta scafato.

E' Runner's World.


Runner's World esce nelle edicole italiane ogni mese da febbraio 2006.

Tutti i mesi su Runner's World sono pubblicati articoli di costume, interviste, consigli per iniziare a correre o per migliorarsi, ricette, il calendario del mese.

Runner's World è presente con i suoi stand in tutti i principali eventi dedicati al mondo della corsa.

E, se non si era ancora capito, Runner's World sostiene la causa di Milano-Londra.

Note di servizio.

Lo spazio di stasera è dedicato al Mondo dei Podisti.

Queste brevi note per comunicare che sto meglio. L'influenza sembra essere passata. Domani andrò a lavorare e, spero, domenica riprenderanno gli allenamenti.

Grandi notizie, infine. Ho finalmente aggiornato la pagina "cosa portate?".

Aggiornata anche la Hall of Fame. E non solo con Runner's World. Grazie.

Buon anno.

Stare a casa per l'influenza mi consente di fare tante cose: far partire la lavatrice, ascoltare il ruggito del coniglio, navigare liberamente su internet. E pubblicare amenità sul blog.

Oggi inizia il capodanno cinese. E' l'anno del coniglio.


In altri tempi non me ne sarei interessato.

Oggi però ho ricevuto un video sul capodanno cinese da un amico che sta in Cina:


Ho visto il servizio del Corriere sul capodanno cinese in Via Sarpi a Milano. A due passi da casa mia.

Ho ascoltato alla radio i festeggiamenti del Ruggito del Coniglio per l'inizio dell'anno del coniglio.

Troppi elementi per non parlarne.

Buon anno.

2011-02-02

Universi paralleli.


Stando alla teoria degli universi paralleli, mentre scrivo c'è un Valerio che esce dall'ufficio. Torna a casa con il suo Spazio missile (meglio ancora, con il Razzo missile), e si prepara per andare a correre.

Ripetute molto toste e importanti. Sarà molto affannato alla fine dell'allenamento. Tornerà a casa e aggiornerà garrulo il blog.

Sto st***zo.

Nell'universo in cui vi trovate, Valerio si è svegliato con un po' di gonfiore di stomaco, ed è andato a lavoro con lo Spazio missile. E il gonfiore non era dovuto al ciclo, se ve lo state chiedendo.

Dalle 14 alle 16.30 ha irrorato la tazza del gabinetto di succhi gastrici e minestrone. Alle 17 ha verificato che la temperatura corporea fosse ad almeno 37,5°. Ed è tornato a casa con lo Spazio missile.

In questo universo parallelo Valerio secerne liquidi da ambo i lati. E ha la febbre.

Potrebbe dipendere da una malattia terminale. Da un virus influenzale. O da una creatura aliena impiantatasi nel suo stomaco.

Non importa. Quello che conta è che il Valerio di questo universo oggi non ha corso le ripetute. E con ogni probabilità non correrà neanche domani e dopodomani.

Ci sono aspetti positivi in tutta questa vicenda.

Potrà farsi coccolare. Perderà peso. Gli addominali lavoreranno tantissimo.
Se la causa è una creatura aliena finirà nei libri di storia. E su Wikipedia.

Che buona sorte.

2011-02-01

Correre da fermi.

Correre da fermi è la nuova iniziativa dei Podisti che piovono.

E' un gioco semplice e geniale: si scelgono un libro, un film e una musica che evochino l'esperienza della corsa.

L'obbiettivo è di creare biblioteca, videoteca e playlist ideali per il podista, o per l'aspirante tale.

Ho già comunicato le mie scelte. Qui vorrei motivarle.

1) Il libro è, ovviamente, Il pugno invisibile di Roberto Torti e Silvia Parisi. Non solo perché è il primo libro in palio con OK il tempo è giusto!

La vita di Giovanni Parisi è una maratona infinita. Due passaggi del libro sono particolarmente evocativi: il racconto di quando deve perdere tre chili per poter partecipare alle olimpiadi, e la scoperta di avere pugnato con una frattura longitudinale del metacarpo.
Che non so esattamente che cosa sia, ma deve fare molto male. Un po' come correre cinque chilometri con i crampi per arrivare al traguardo. Moltiplicato per mille.



2) Il film è Il maratoneta con Dustin Hoffman, Laurence Olivier e Roy Scheyder.
Lo so, è banale. Ma tutte le volte che corro le ripetute penso alla scena in cui Dustin Hoffman si fa cronometrare a Central Park.

Scena così importante che non viene minimamente considerata nel trailer. Deve averlo fatto un marciatore sto trailer.



3) Sulla musica non ho dubbi nè esitazioni: Gobbledigook dei Sigur Rós.

I Sigur Rós sono un gruppo islandese piuttosto eccentrico. Nel loro repertorio ci sono canzoni orecchiabili (ad es. Hoppipolla), sperimentazioni futuristiche, e registrazioni di rumori affini a quelli che fa il cucchiaio strisciato sulla grattugia.

Gobbledigook è mooolto sperimentale. Non so definirla esattamente. Mi da l'idea di un chiasso organizzato e melodico.

Con Gobbledigook nelle orecchie riesco a correre le ripetute da 1 km in 3'20''.

Il video della canzone non è adatto a un pubblico minorenne.

Londra.

Aggiornata la pagina "londra".
Buona lettura.

2011-01-31

Scuse.

Sì insomma, volevo parlare di corsa. Ripetute. Lunghi. Maratone.

Tutte scuse. C'è un solo motivo per il quale questo spazio è stato aperto.

Pubblicare questo video.


Notte.

Ten.

Dieci è il voto di questa mattinata. Dieci sono i chilometri corsi prima dell'alba. Dieci sono i minuti impiegati a scrivere questo post.

Oggi allenamento defaticante. Dopo i bagordi di ieri ci sta. 10 km a ritmo lentissimissimo.

Sveglia presto, un giro per Piazza Duomo, due per il Parco Sempione, e di nuovo a casa. A sciogliere la pelle che nel frattempo si era ghiacciata. Come dicono dalle mie parti, nell'Oxfordshire: minchia du friddu.

Notizie grandiose della mattinata:
- le squadre delle staffette per la Milano City Marathon sono pronte;
- entra una strana luce dalla finestra dell'ufficio (credo sia il sole, ma non ricordo bene com'è fatto);
- bei contratti su cui lavorare;
- amico di Roma a cena. Non uno qualsiasi, uno da Hall of Fame.

Per oggi è tutto gente.

Buon lunedì.

2011-01-30

Programmato per correre.

E' il giorno dei titoli accattivanti. Vi sentite accattivati?

Domenica, tempo di tabelle. La settimana appena trascorsa è stata molto carica, 82 km macinati. Avevo scritto che la prossima sarebbe stata peggio. Mentivo.

Ok che sto bene, finora ho seguito sempre le tabelle e indosso la fascia dei F.lli Zurlo che mi rende invincibile. Però c'ho anche una vita. E le ginocchia potrebbero offendersi se le caricassi di nuovo come ho fatto questa settimana.

Tutto ciò premesso:
la tabella della settima settimana

Settimana di scarico con cinque uscite più la piscina. L'uscita di giovedì e la piscina in realtà potrebbero scomparire. La settimana prossima si annuncia pesante dal punto di vista lavorativo.

In generale correrò meno chilometri. Avrò più tempo da dedicare alla causa e per OK il tempo è giusto!

Buon inizio.

Lungo e che duri.

Se siete entrati cercando argomenti scabrosi, Nanni Moretti aveva ragione. La volgarità trionfa sempre.


Oggi parliamo del lungo.

L'allenamento lungo.

La funzione precipua dell'allenamento lungo è quella di abituare corpo e mente alla distanza. Mi esalta la parola "precipua".

Mente:
La maratona dura 42 km. Si corre di continuo tra le 3 e le 5 ore. Una noia pazzesca. Penseranno i più.

Lo è, lo è. Superato il 15° km si entra in uno stato depressivo. La strada davanti è ancora lunghissima e l'entusiasmo iniziale è finito. Si rischia di perdere la voglia di correre e la concentrazione. Il risultato è che si sprecano tante energie e si rallenta.

Arrivati al 30° km si ha meno strada davanti, ma le energie sono quasi finite. I 12 km che mancano sembrano un ostacolo insuperabile. Si rischia di lasciarsi andare a pensieri sconfortanti.

Con il lungo mi abituo a questi stati della mente. E cerco di superarli con razionalità.

Le prime volte provavo sensazioni orribili: noia, svogliatezza, affanno. Durante la maratona di Berlino anche paura.

Col tempo, e coi lunghi, questi stati della mente sono scomparsi, lasciando il posto solo all'endorfina.

Mmm, endorfina.

Corpo:
Avete mai sentito parlare del muro? Arriva un momento della maratona in cui il corpo non ha più zuccheri da bruciare. E inizia ad aggredire i muscoli.

E' una sensazione molto spiacevole e a tratti dolorosa. Come nella vecchia pubblicità della Duracell, quando il coniglietto finiva le batterie. Ti fermi.

Con i lunghi si abitua il corpo al muro. Lo si sposta un po' più in là, diventa meno doloroso e, in teoria, dovresti riuscire a non fermarti o rallentare troppo.

Con il lungo ci si allena a bruciare meglio i grassi. (le persone sovrappeso possono stare tranquille, mi riferisco al grasso corporeo).

In tutte e tre le maratone che ho corso, intorno al 30° km ho avuto una fitta ai reni e mi sono fermato. Di colpo e senza repliche. Poi, dopo un po' di camminata, ho ripreso a correre. A Firenze anche con un buon ritmo.

Questa volta ho aggiunto lunghi alla tabella e confido di non avere questo problema. O di avercelo il più in là possibile.

O che nessuno veda il momento in cui comincio a imprecare, sputare e piangere. 

De longi philosophia:
Ci sono due correnti filosofiche. Secondo alcuni il lungo deve essere lento. In questo modo si abituano le articolazioni e i tendini ai traumi della corsa prolungata.

Secondo altri il lungo deve essere veloce. Devi spremerti correndo alla velocità che vuoi mantenere durante la maratona, se non superiore. In questo modo ci si abitua a gestire le sensazioni della gara.

Secondo voi quale a quale corrente aderisco? 


L'Allenamento di oggi

Il programma prevedeva 14 km a 4'40'' al km; 16 km a 4'20'' al km, e 2 km a 4'10'' al km.

Approfittando del blocco del traffico a Milano, ho deciso di fare un giro in centro. La buona notizia è che non ero l'unico podista. La brutta notizia è che c'erano anche le macchine.

Dopo 7 km di stop&go ai semafori ho deciso di infilarmi sul naviglio pavese. Per chi non lo sapesse, il naviglio pavese è una via d'acqua che collega Milano a Pavia. Accanto al naviglio ci sono strade e, in alcuni tratti, piste ciclabili. Una lunga linea dritta e piana in mezzo al nulla.

Avvistamenti faunistici di grande rilievo: una nutria che bruca l'erba, una nutria schiacciata da una macchina, un topo morto.

Nebbia e campi.

E in tutto quel chiarore sterminato, dove ogni lontananza si disperde, guardando quel silenzio smisurato, l'uomo si perde.

Per fortuna non mi sono perso. Tornato indietro son passato per il Duomo e Corso Vittorio Emanuele. Lì un ragazzo in bici mi ha incitato ad andare più forte. E sono andato più forte. Grazie ragazzo in bici.

A Parco Sempione, tornando a casa, un gatto nero ha cercato di tagliarmi la strada. La fascia dei F.lli Zurlo ha impedito che ciò avvenisse. Grazie F.lli Zurlo.

Il contachilometri alla fine segnava 14 km a 4'33'' al km, 16 km a 4'15'' al km di media e 2 km a 4' al km di media.

(nella foto: il mio pranzo)

2011-01-29

F.lli Zurlo/2.

Rullo di tamburi...

C'hanno anche il sito internet!!!

http://www.impresafunebrefllizurlo.com/

A questo punto mi piacerebbe conoscerli. Quantomeno Gianni.

Domani userò la loro fascia paraorecchi per il lungo di 32 km.

Sarà dura correre con una mano bloccata.

Ma parliamo d'altro.

E' sabato. Come (quasi) tutti i sabato ci si riposa.

Sabato scorso ero in ufficio, e ho avuto l'opportunità di stare seduto diverse ore. Che buona sorte.

Questa settimana sono stato in giro per Milano. Spero che non ne risentano i 32 km di domani.

Prima ho fatto la spesa per la settimana prossima. Poi qualche acquisto.

Quali acquisti?
Maria Diletta Damin
Ma parliamo d'altro. Come (tutti tutti) tutti i sabato, ho schierato la formazione del Fantacalcio.

Qui di seguito, la squadra:

In campo:
P. Buffon
D. Bonucci
D. Maicon
D. Thiago Silva
C. Giovinco
C. Krasic
C. Montolivo
C. Sanchez
A. Cavani
A. Ibrahimovic
A. Macheda

In panchina:
P. Arcari
D. Accardi
D. Kroldrup Maria Diletta Damin
D. Zebina
C. Gobbi
C. Laner
A. Kutuzov

Voi che ne pensate?

Lo so che ci sono pochi giocatori dell'Inter. Ma preferisco sempre diversificare.

Ah, quasi dimenticavo. Ho comprato una nuova bicicletta. In negozio.

Ma parliamo d'altro. Che ne pensate del bunga bunga?

2011-01-28

Milazzo di notte.

Questa mattina (venerdì) non mi volevo alzare dal letto.

Avevo promesso che stasera sarei andato a teatro. Glielo dovevo dopo tre sere passate a correre e aggiornare il blog.

Quindi le dissi: "se riesco a svegliarmi alle 5.35 e vado a correre i miei 14 km la mattina, la sera sarò libero per andare a teatro. Se ci riesco vengo con grande piacere a teatro!". Un modo elegante per promettere qualcosa che so di non poter mantenere (UAH UAH UAH).

La sveglia suonò. La staccai. Chiusi gli occhi. Un motore immobile e silenzioso mi spinse. O fu un calcio. Balbettai qualche scusa. Il motore immobile mi buttò giù dal letto.

Mi vesto come al solito. Aggiungo una maglietta verde vomito sopra la maglia a maniche lunghe nere. Oggi sono 14 km e faccio un giro in città. E' bene che le macchine mi vedano.

Parto e il corpo si muove. Anche se le gambe non rispondono. Vanno per i fatti loro, scoordinate. Si ribellano.

Basta chilometri! Basta sveglie all'alba!

Si fa come dico io! Sentenzia la mente. Ma resta inascoltata.

Primo chilometro affannato. Secondo chilometro sopra i 4'40''.

Qui va tutto a ramengo.

Proviamo a risollevarle con la politica, passiamo dalla sede PD di Via Ercole Ferrario.

Niente.

Lì la mente ha una grande pensata. Sicuramente migliore di quella della sede del PD.

Gli ultimi tre post di Milano-Londra erano tutti in qualche modo ricollegabili ad amici milazzesi: Claudio, Gino, Carrò. In Via Ferrario abita un amico di Milazzo.

Forse non era il PD. Forse le mie gambe hanno nostalgia del mare. Come dice quell'aforisma copincollato in fondo al blog.

Portiamole a (Via) Milazzo.

Entro su Via California, da lì in Via Solari e poi i Bastioni. Le gambe finalmente si svegliano. Anche troppo. Un km in 4'20''.

Ai Bastioni rallento, aiutato dallo smog. Correre su una delle circonvallazioni di Milano non è stata una grande idea.

Il piombo nei polmoni mi rallenta. Ma le gambe non le ferma più nessuno. Sognano un blu che non può essere sporcato dal tanfo del traffico.

Entro nella Cerchia dei Navigli, più breve. Ho come la sensazione che non arriverò a Milazzo per tempo.

L'orologio suona i 12 km quando sono su Via Senato. Tentenno. Non arriverò a Milazzo per tempo.

Chissenefrega del tempo! mi urlano le gambe. Noi ti portiamo a Milazzo.

Via San Marco, Via Solferino, Via Marsala. Sbaglio strada e mi ritrovo in Piazza XXV Aprile passando per l'ultimo tratto di Corso Garibaldi.

Giro a destra, 50 metri, ed eccola lì. La targa di Via Milazzo. Come l'avevo immaginata.

Posso tornare a casa.

Il cronometro segna 15 km e sono già le 7 e mezza. 1 km in più del previsto, e arriverò tardi in ufficio.

Ma almeno ho visto Milazzo.

(nella foto: il Capo di via Milazzo)

2011-01-27

F.lli Zurlo.

Avevo già pubblicato un post stasera. E pensavo di chiuderla lì.

Poi ho fatto una scoperta eccezionale (veramente).

Domenica, alla mezza maratona di San Gaudenzio, tra i regali del pacco gara c'era questa splendida fascia scaldaorecchie in pile.


Tra gli sponsor della gara c'erano quindi i F.lli Zurlo. La domanda che tutti si fecero fu "chi minchia sono sti F.lli Zurlo?".

Il logo sulla fascetta recita semplicemente:

F.lli Zurlo
Novara, C.so Mazzini, 16/B
Tel. 0321 390343
Gianni Zurlo 335 8059977


Stasera finalmente l'ho scoperto

Il terzo giorno.

Sono passati tre giorni dal furto del Razzo missile. E chi legge ne ha giustamente le scatole piene.

Indi per cui, oggi si cambia ritmo. Basta piagnistei, basta rabbia, basta tragedie.

Ho ricevuto abbastanza sostegno e abbastanza consigli per superare anche questo trauma.

Non me ne abbiano a male gli altri, ma il consiglio che ho apprezzato di più viene da Gino. Lo trovate ai commenti del post di ieri, "Che mondo difficile.". E' così bello che deve essere riportato per esteso qui sotto:

"[C]onsiglio rapido ed economico rimedio. Acquista un tronchese (o una tranchese, che dir si voglia) che possa tagliare cavi d'acciaio fino a uno spessore di 5-6 mm e infilalo in uno zaino. Fai una passeggiata in zone poco illuminate e il gioco è fatto.
Il bello sarà che, in caso di ulteriore furto, non avrai bisogno di spendere altro denaro, potrai riutilizzare il tronchese..."

E' tempo di comprare un tronchese. E' tempo di salutare con gioia l'aggiornamento della Hall of Fame (grazie podisti che piovono). E' tempo di andarmi a riposare.

Come dissi una volta a una sfegatanda lettrice di Milano-Londra: non ho giornate di 48 ore. Aggiungo stasera: e ogni tanto devo far riposare le membra.

Indi per cui, non mi resta che cliccare "pubblica post". E andare a letto a leggere Il pugno invisibile. Poscia, mi addormenterò, per svegliarmi alle 5.30 e correre 14 km. Ma questa sarà un'altra storia. E soprattutto, un altro giorno.

2011-01-26

Che mondo difficile.

Mi manca Razzo missile, la mia bicicletta appena rubata.

Per fortuna l'affetto venuto meno con la sua scomparsa è stato compensato dai messaggi di solidarietà dei lettori di Milano-Londra.

Qualcuno, in realtà, si è permesso di canzonarmi. Ignorando, forse, il profondo dolore che lacera il mio portafogli.

Insieme alla solidarietà è arrivato anche qualche consiglio. Che ho molto apprezzato. Due dei consigliori hanno anche contribuito alla causa e sono presenti nella Hall of Fame. Solo per questo meritano rispetto.

Ebbene, il consiglio è di andare in zona Porta Genova a recuperare la mia o altra bicicletta rubata. E' un consiglio moralmente deprecabile. Che seguirò con molto piacere.

Sono a Milano da due anni. Finora ho comprato 3 (TRE!!!) biciclette. Tutte in negozio. La prima e la seconda usate. La terza nuova. La prima e la terza sono state rubate. La seconda non era adatta al mio pedalare sbarazzino. Dopo la quarta volta che si rompevano pedivelle e camera d'aria decisi di acquistare il Razzo missile.

Nacque una passione travolgente. Saltavo su e giù dai marciapiede, attraversavo pavé e rotaie del tram a tutta velocità. Bruciavo semafori come neanche con la zuppa di legumi quando gioca l'Inter il pomeriggio.

Tutte biciclette acquistate in negozio. Il mio portafogli ancora piange pensando all'IVA versata. Biciclette oneste. Comprate da legittimi proprietari.

Adesso basta!! Questo è un mondo crudele. E bisogna essere crudeli.

Andrò alla darsena, o alla fiera di senigallia. Incauto acquisto? No, ricettazione. Lo confesso in anticipo. Ci sarà dolo.*

Cercherò quello con la faccia meno raccomandabile e gli chiederò di vendermi la bici con sopra l'adesivo "proprietà di Ivo".

Così impara quel fesso di Ivo a usare lucchetti sicuri.


*Chi non ha studiato diritto penale può far finta di ridere a questa battuta. Chi l'ha studiato può anche non fingere.


Allenamento

Con oggi si è chiusa la quattro giorni di fuoco. Domenica 21 km. Lunedì 14 km. Martedì 9 km. Oggi, mercoledì, 12 km. Ironia della sorte: corsi tutti sotto zero.

Fartlek. Il programma prevedeva 1 km di riscaldamento. Tre volte 2 km in 8'10'' con 1 km di recupero in 4'20''. 1 km in 4'20''. 1 km in 4'.

Sui primi due giri da 2 km le gambe non rispondevano. Ne ho approfittato per lavorare di braccia.
Come dice la Settimana Enigmistica, forse non tutti sanno che... si corre anche con le braccia. Non nel senso che si corre sulle braccia. Oddio, c'è chi ce la fa. E lavora al circo. Non è il mio caso.

Si possono usare le braccia per spingere in avanti il proprio corpo. E aumentare l'efficienza della corsa.

Non avendo più gambe, ho lavorato di braccia.

Nell'ultimo giro da 2 km e nell'ultimo km le gambe si sono risvegliate. E ho chiuso rispettivamente a 7'57'' e a 3'49''.

Domani, finalmente riposo. Ne approfitterò per arrivare in ufficio alle 8 e 20. E per uscirne alle 22.


E' un mondo difficile. Razzo missile rubato. Lavoro intenso. Allenamento iperchilometrico. Mi consola sapere che gli amici mi sono vicini.

2011-01-25

Mi è venuta una rabbia.

Stamattina sentivo che sarebbe stato un giorno di merla. Ma non immaginavo ancora quanto.

Quando sono uscito dall'ufficio, alle canoniche 20.15, il razzo missile non c'era. Avete conosciuto anche voi il razzo missile, ne "I consigli della nonna.".

Era la mia bicicletta. Ora è di un qualche ladro di merla. O di uno studente universitario che l'ha appena comprata. Incautamente.

Umanamente li deploro entrambi. Animalescamente vorrei rompere loro la faccia.

Ecco tutto ciò che mi è rimasto del razzo missile:


Un pezzo di uno dei due lucchetti.

La seconda fase è la depressione. Mi manca il razzo missile. Volevo bene al razzo missile. Se penso a tutto ciò che avrei potuto dirgli. Che era veloce come un missile. E rumoroso come un razzo.
Non aveva neanche un anno ed era già tutto arruginito. Il razzo missile.

Oltre a me portava sempre il tetano. Magari il ladro non ha fatto il richiamo. Magari.

Stasera era previsto defaticamento. E ho defaticato. 9 km con lentezza. Tra i 4'30'' e i 4'40'' al km.

Che giornata di merla.

Per fortuna avevo Jan Garbarek e The Hilliard Ensemble nelle orecchie. La rabbia lentamente scemava.


Mentre pensavo a come avrei potuto spaccare la faccia del ladro.

Giorni di merla.

L'ho sentito stamattina alla radio. Giorni di merla.

A Milano ci sono -4°. Ma sembrano -14°.

Le gambe sono blocchi durissimi. L'allenamento di ieri si è sentito in ogni pedalata per arrivare in ufficio.

E la merla non ha aiutato.