Domani Milano-Londra raggiungerà l'ultimo dei suoi traguardi. Manca solo lui. La maratona.
42 km e 195 metri. 26,2 miglia. In quanto tempo?
E' una domanda alla quale questi Hall of Famers hanno tentato di dare risposta:
Zia Carmela: 3 ore 22 minuti e 39 secondi.
Walter: 3 ore 5 minuti e 22 secondi.
Alessandra: 3 ore 18 minuti e 00 secondi.
Alessandra (Londra): 3 ore 20 minuti e 12 secondi.
Ilaria: 3 ore 15 minuti e 00 secondi.
Cristiano: 3 ore 7 minuti e 00 secondi.
Davide: 3 ore 03 minuti e 00 secondi.
Ennio: 3 ore 28 minuti e 33 secondi.
Alessandro: 2 ore 59 minuti e 21 secondi.
Andrea (Trento): 3 ore 16 minuti e 00 secondi.
Demetrio: 3 ore 17 minuti e 00 secondi.
Beppe Sgrena: 3 часа 21 минъти и 24 секунди.
Elisa: 3 ore 10 minuti e 20 secondi.
Diana: 3 ore 7 minuti e 42 secondi.
Michele: 3 ore 12 minuti e 42 secondi.
Federico (Pechino): 3 ore 10 minuti e 23 secondi.
Morea: 3 ore 1 minuto e 8 secondi.
Andrea (Roma): 2 ore 57 minuti e 48 secondi.
Chi si sarà avvicinato di più? Chi vincerà La gente che sta bene con autografo e dedica di Baccomo?
Lo scopriremo domani (domenica).
Vi lascio con un po' di foto e impressioni prima della gara.
A presto.
Questa la dedico ai mitici Piovono Runners.
Come scrissi tempo fa in un commento a un loro post:
"Metti tanta vasellina nell'interno coscia, sotto le ascelle, intorno ai capezzoli (sui capezzoli consiglio di mettere il nastro anti vesciche della Decathlon), sui testicoli e sullo scroto. Soprattutto sullo scroto. Prima di spremere il tubetto ti consiglio di tenerlo per cinque minuti in un posto caldo, tipo le mutande..."
Ovviamente mi sono attrezzato a ciò.
Per i capezzoli non sono riuscito a prendere né i cerotti né il nastro della Decathlon.
Anche lì metterò tanta - ma tanta tanta - vasella.
Anche la colazione di sabato conta.
Quattro fette di pane integrale con marmellata, te, yoghurt bianco bio, due mele, spremuta d'arancia.
Quanto mi manca l'English Breakfast.
Qualche lettura sulla corsa.
Quale sarà il tempo finale? Escludo 2 ore e 45 minuti.
3 ore e 20 minuti va bene ma è un po' alto.
In medio stat virtus.
E questi che sono?
La maglietta del Rexel Team.
Front...
... e Back.
Abbiamo più sponsor della Ferrari F1.
Ancora non so se userò la maglia ufficiale del Rexel Team o la maglia del Gazzetta Runners Club.
Questo è l'abbigliamento GRC.
Questo è l'abbigliamento Rexel Team.
In entrambi i casi, pantaloncino, calze e scarpe vengono da Born to Run, Via Canonica 10, Milano. Il nostro primo, grande sponsor.
Pantaloncini New Line ultra aderenti (le inglesi apprezzano), calze X-Socks, scarpe Asics Cumulus 12.
Update dell'ultima ora!!
E' deciso, userò la maglia del Rexel Team!!
Che cosa mi aspetta all'arrivo.
Conservate in una busta termica con mattonella ghiaccio all'interno.
Fresca London Pride. La saprò conquistare?
Da martedì si gioca anche a calcetto. Oggi ho fatto shopping.
Una foto scattata questo pomeriggio.
Irene e Pierluigi di Runner's World ai lati. Alla mia destra Baldini.
Certo che quella luce proprio lì doveva riflettersì.
Ah sì, quel Baldini.
Il pensiero positivo
Le torte di Tamsyn.
A questo punto non c'è molto da fare. La parte più difficile sarà svegliarsi alle 5.30 per fare colazione. E non sbagliare fermata della metro.
Poi devo solo correre. Tanto.
Vi e mi lascio con una domanda. E' una domanda molto importante.
AM I READY?
Cercherò la risposta durante la gara.
2 commenti:
In bocca al lupo Valerio!
In segno di augurio per questa (tua) giornata, ti posto un commento di India Knight sul Sunday Times del 17 aprile, che sottoscrivo dalle prime alle ultime parole (soprattutto le prime), indirizzandoti un pensiero.
....
I have never understood the point of putting yourself through gruesome physical trials. When people I know tell me they’re running marathons, I stare at them blankly and say: “But why?” However: I’ve found a new ideological U-turn to add to my list.
A friend was running the Brighton marathon last weekend and I went along to the finishing line with another friend. Imagine my astonishment when both the spectator friend and I — having walked to the finish muttering “these people are all mad” — found ourselves on the verge of tears watching the runners coming in.
The sun was beating down and all of humanity was on display — tubby, middle-aged women, young people, old people, a boy in a wheelchair being pushed by two friends, people in costumes, men in tutus, all running magnificently — heroically, really — to raise money for their charity of choice. Some barely made it: one poor man’s legs gave way 100 metres from the end. I don’t want to come across all PE teacher, but it really was beautiful to see — the glorious human spirit, the glorious human body, the sheer amazingness of being fleet of foot.
By the time my friend came in I was quasi-hysterical, hoarse from shouting to complete strangers (“Come on lady with blue hair! You can do it! Come ON!”). I now totally get the point. Marathons are amazing — and good luck to everyone running in London today.
Allora dovremo vedere insieme una maratona. Così magari sottoscrivi soprattutto anche le ultime...
Grazie Stefano, bellissimo articolo.
A presto.
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