Stamattina mi sono svegliato alle 7 e mezza. Stasera ho mangiato alle 20 e 40. Pubblico questo post e vado a letto. Mi guardo un film, leggo un libro, faccio altro.
Noia? No, gioia.
La gioia di essermi imbattuto in questo blog: http://piovonorunners.blogspot.com/
Un amico (che avrei tanto voluto coinvolgere nella Relay Marathon di Milano, grrrr), ha deciso di correre la Relay Marathon di Milano (grrrr) con altri. Aveva già fatto questa scelta prima che glielo chiedessi, sei giorni fa. E per questo perdono lui e i suoi amici. E li assolvo da ogni peccato.
Il post dell'intervista al New York Times aveva anche una funzione esorcizzante. Dopo avere visto il numero di contatti che questo luogo stava avendo (grazie), avere ricevuto email (grazie), citazioni in altri blog ben più prestigiosi (grazie), contributi alla Causa (grazie), cominciavo a pavoneggiarmi troppo (prego). Quantomeno più del solito.
Capitemi, sono un umile ragazzo di provincia, figlio di un falegname. Nato in una stalla insieme a un bue e a un asinello. Adesso la gente legge, interpreta e commenta episodi della mia vita terrena. Che cosa dovrei pensare?
Nella corsa, come nella vita, non è bene farsi trascinare dall'orgoglio e dalla superbia. Aumentano i battiti cardiaci, si dimenticano i veri obbiettivi, si rischia di perdere gli amici.
Poi ho ricevuto il messaggio di Carlo, che mi annunciava l'apertura del suo blog. Dopo essere rimasto "affascinato" dal mio.
Per i miracoli: race4charity@gmail.com
Per le indulgenze: Un fiorino!
(nella foto: il maratoneta si prepara a trasformare l'acqua in caffè)
Dopo aver visto Piovono Runners ho aggiunto un blogroll in basso a sinistra. Buona lettura.
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